Sono finalmente disponibili le Linee guida italiane per una sana alimentazione a cura del CREA. Secondo le linee guida, i grassi non devono superare il 30% dell’apporto energetico. I carboidrati vanno scelti con cura. Si previene un aumento di peso eccessivo, contribuendo così a ridurre il rischio di malattie correlate all’alimentazione. Queste indicazioni bastano per vivere serenamente un pasto? Ne parliamo con la dott.ssa Valeria Galfano per scoprire un punto di vista diverso.

Prevenire l’aumento di peso per ridurre il rischio di malattie, un messaggio chiaro

Le nuove linee guida italiane sull’alimentazione sviluppate dal CREA si concentrano sulla promozione di una dieta sana. Limitare l’assunzione di grassi e il corretto consumo di carboidrati di qualità sono le regole principali. Inoltre, sottolineano l’importanza di consumare alimenti di alta qualità, come cereali integrali, verdure, frutta e legumi.

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Le raccomandazioni aggiornate ricalcano le già note indicazioni relative alla nostra dieta mediterranea con lo scopo di prevenire le malattie come il diabete mellito, l’obesità, le patologie cardiovascolari e alcune forme tumorali.” ci spiega la dott.ssa Valeria Galfano.

La dott.ssa Valeria Galfano è Dietologo e Nutrizionista. Fin dalla tenera età si è appassionata al corpo umano per poi scegliere la strada della medicina. Laureata in Medicina e Chirurgia si è poi specializzata in Scienza dell’Alimentazione perfezionando le sue competenze presso il reparto di endocrinologia per poi approfondire i concetti di alimentazione e integrazione in ambito sportivo. Oggi è docente in più di una società scientifica e sportiva, personal trainer e body builder per passione.

Valeria Galfano - Dietologo Nutrizionista

Valeria Galfano – Dietologo Nutrizionista

Terrorismo alimentare: un’analisi critica

Le recenti linee guida, non parlano mai di “eliminazione” eppure le diete low carb (a basso contenuto di carboidrati) sono state promosse a lungo: “Le diete che demonizzano i carboidrati, purtroppo, sono molto in voga in questo periodo storico ma non rappresentano un sano stile di vita e non possono essere interpretate come modelli alimentari salutari per la popolazione generale.” ci spiega la dott.ssa Galfano.

Questa dieta promette un dimagrimento rapido, ma principalmente a causa della perdita di liquidi e massa muscolare. L’unico metodo efficace è creare un deficit calorico, cioè consumare meno calorie di quelle introdotte.

“Le diete povere di carboidrati non forniscono una corretta educazione alimentare, sono restrittive, limitano le relazioni sociali e aumentano il rischio di sviluppare o aggravare un disturbo alimentare. La dieta chetogenica può rappresentare una valida scelta terapeutica per alcuni casi selezionati ma si tratta, appunto, di terapie specifiche da seguire sotto stretto controllo medico e non di modelli alimentari da estendere indistintamente alla popolazione sana.”

Oltre alla carbofobia, anche l’eliminazione dei latticini è una delle moderne tendenze. Secondo le linee guida dell’alimentazione per una dieta sana i latticini magri come il latte parzialmente scremato e lo yogurt dovrebbero essere consumati con una frequenza quotidiana, fino a due porzioni al giorno. “Si tratta di alimenti nutrienti, ricchi di calcio e vitamina D, che, se inseriti nel contesto di una dieta bilanciata, apportano benefici alla nostra salute.” precisa Galfano. Al contrario è bene limitarne il consumo a piccole porzioni una o due volte a settimana per i formaggi stagionati. “Alcuni nutrizionisti sconsigliano il consumo di latte e derivati ignorando le ricerche scientifiche serie e praticando quello che chiamo “terrorismo alimentare“.”

I falsi miti e l’importanza della figura di un professionista

Un bicchiere di vino al giorno fa bene al cuore, bere la birra fa venire il latte (rivolto alle mamme che allattano). Tutti falsi miti. Esagerare con le bevande alcoliche è un’abitudine dannosa per la salute invece bere un bicchiere di vino a tavola è ancora un comportamento che non è generalmente percepito come potenzialmente pericoloso dal punto di vista della salute. Questa percezione fallace è piuttosto comune: “L’alcol è una sostanza cancerogena e non esiste una dose sicura sotto alla quale non aumenta il rischio tumorale. Sebbene le bevande alcoliche rivestano un importante ruolo sociale e conviviale, si tratta di una sostanza tossica, associata ad almeno 60 problematiche di salute.” Il consumo di alcol può portare a una serie di gravi conseguenze e un aumento del rischio di mortalità generale.

Un fenomeno estremamente pericoloso, diffuso soprattutto tra i giovani, è il cosiddetto binge drinking, cioè un’assunzione incontrollata di alcol o bere con l’obiettivo di ubriacarsi. Nei casi più estremi può condurre alla morte per arresto respiratorio.”

Seguire i principi dettati dalle linee guida dell’OMS significa dare valore al cibo che assumiamo e controllarne la qualità. Sostengono quindi il concetto di “sana alimentazione”. Ma, come precisa la dott.ssa Valeria Galfanonon bisogna dimenticare che si tratta di un documento rivolto ai professionisti della salute. Significa anche prendere in considerazione l’aspetto psicologico che è strettamente associato al concetto di mangiare sano, valorizzando l’aspetto sociale legato alla condivisione dei pasti. Risulta fondamentale la figura del dietologo, che può essere interpretata come il mediatore tra le linee guida emanate dalla comunità scientifica e l’utente finale.

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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