La storia normativa del gioco d’azzardo in Italia rappresenta un impegno costante per equilibrare l’intrattenimento con la necessità di proteggere la società da rischi potenziali. Attraverso una serie di leggi e regolamenti, il nostro paese ha adottato misure preventive, promosso il gioco responsabile e affrontato le sfide legate a questa dipendenza.

Il disturbo da gioco d’azzardo

Il disturbo da gioco d’azzardo rappresenta una problematica complessa, con conseguenze che vanno oltre la mera dimensione ludica. La sua inclusione come dipendenza comportamentale nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali nel 2013, evidenzia la serietà del problema. Coloro che ne sono affetti si trovano ad affrontare una compulsione inarrestabile nel praticare il gioco d’azzardo, rendendo difficile il controllo di tali impulsi.

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Questa forma di dipendenza comporta sfide non solo per gli individui direttamente coinvolti, ma anche per la società nel suo complesso, richiedendo approcci comprensivi e mirati per affrontare l’entità del problema. La consapevolezza e la comprensione del disturbo da gioco d’azzardo sono fondamentali per sviluppare strategie efficaci di prevenzione e trattamento, al fine di mitigare gli impatti negativi su chi ne è colpito e sulla comunità in generale.

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Foto di Toa Heftiba

Cosa dice la legge italiana sul gioco d’azzardo?

La legislazione sul gioco d’azzardo in Italia ha subito un’evoluzione significativa nel corso degli anni, con una serie di leggi e regolamenti mirati a proteggere la salute pubblica e prevenire la dipendenza. L’approccio ha compreso sia la regolamentazione delle piattaforme online che l’istituzione di fondi dedicati alla prevenzione e alla cura della dipendenza da gioco d’azzardo.

Il decreto Balduzzi

Un intervento ben organizzato è il Decreto Balduzzi, che è diventato Legge n.189 nel 2012. Il Decreto affronta diverse tematiche, ma gli articoli 5 e 7 pongono l’attenzione sulle problematiche legate al gioco d’azzardo.

Vengono vietati messaggi con vincite in denaro in trasmissioni televisive, radiofoniche, teatrali, cinematografiche e su altri media. È obbligatorio indicare chiaramente la probabilità di vincita nei messaggi pubblicitari. Avvertimenti sul rischio di dipendenza devono apparire su schedine, siti web e altro, con sanzioni di 50.000 euro per le violazioni.

Inoltre, è vietato l’accesso ai minori nelle aree di gioco d’azzardo, con l’obbligo di verifica dell’età tramite documento di identità. Sono previsti controlli intensificati e una ricollocazione graduale dei punti gioco nel territorio.

La Legge di Stabilità

La Legge di Stabilità, n. 190 del 2014, ha destinato risorse significative per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle patologie legate alla dipendenza da gioco d’azzardo. Questi fondi sono stati indirizzati  verso programmi e iniziative volte a prevenire, curare e riabilitare coloro che sono affetti da questa dipendenza.

Una parte del fondo è stata destinata alla sperimentazione di software finalizzati al controllo dei soggetti a rischio di dipendenza. Questo dimostra un impegno a utilizzare anche strumenti tecnologici per affrontare il problema in modo più efficace. L’intento della Legge di Stabilità è stato quello di affrontare in maniera più completa e specifica la questione della dipendenza da gioco d’azzardo, riconoscendola come un problema sociale e sanitario che richiede risorse e interventi mirati.

Il decreto dignità

La questione della pubblicità è stata affrontata nel 2018 con il Decreto Dignità, che ha portato a ulteriori regolamentazioni per il gioco online, inclusa una maggiore tutela dei giocatori. Esso ha introdotto restrizioni significative per proteggere i consumatori e ha vietato la pubblicità per il gioco d’azzardo con sanzioni proporzionate. Sui gratta e vinci, analogamente a quanto avviene per le sigarette, è introdotto l’obbligo di riportare la scritta “Nuoce alla salute”.

La normativa italiana riflette una consapevolezza crescente della necessità di affrontare la ludopatia in modo completo e mirato, combinando regolamentazioni e interventi finalizzati alla prevenzione e riabilitazione dei soggetti colpiti da questa dipendenza.

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Eva Ricevuto

Eva Ricevuto

Laureata in Arti Tecnologiche e appassionata di cinema, femminismo e sostenibilità. Sono un'aspirante giornalista pubblicista e cinematografica. Collaboro con BuoneNotizie.it e partecipo al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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