Voyager Station: questo il nome del progetto dell’Orbital Assembly Corporation, società di costruzioni spaziali sotto totale gestione di John Blincow. L’obiettivo è tanto semplice, quanto rivoluzionario: costruire un hotel completamente immerso nello spazio, sospeso nell’infinità del cosmo. Secondo la rubrica Dove del Corriere della Sera, il progetto poteva essere completato già nel 2025, ma la pandemia ha fatto sì che il lancio definitivo venisse posticipato al 2027.

Blincow si aggiunge alla lista di imprenditori volenterosi di raggiungere l’universo non solo in ambito scientifico, bensì in un’ottica sociale e quotidiana per ogni normale essere umano. Dopo Jeff Bezos, fondatore di Amazon, Richard Branson, imprenditore della Virgin Galactic, ed Elon Musk, creatore di Tesla e Space X, l’umanità si prepara ad un’altra mente avanti anni luce, intenzionata ad avvicinare ai giorni nostri un futuro apparentemente fantascientifico.

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Voyager Station: come funziona l’hotel spaziale

Una ruota panoramica di 200 metri, capace di di creare diversi livelli di gravità al suo interno: ciò che può suonare come estremamente complicato, non è altro che un attento e mirato utilizzo della forza centrifuga, dosata a diverse velocità di rotazione. Tale dinamica, di conseguenza, permetterà un adattamento graduale nella Voyager Station, poiché l’impatto umano con l’orbita spaziale non sempre si può ridurre al normale effetto “fluttuante”.

Il comfort psicofisico dei turisti avrà la priorità più assoluta, motivo per cui si potrà optare per diversi livelli di gravità, dalla totale assenza di essa fino alla forza necessaria per poter svolgere le normali attività quotidiane, come l’alimentazione o il riposo. Tutto ciò non sarà gratis: le prenotazioni sono già consentite, con cifre attorno ai cinque milioni di dollari per un soggiorno di cinque giorni.

La struttura dell’hotel spaziale

Dopo aver compreso la tecnologia a supporto della Voyager Station, scopriamo gli interni dell’albergo che galleggerà nel cosmo. Camere e ville saranno a disposizione di ben 440 persone, compreso il personale di bordo, i quali potranno anche acquistarle come abitazione per le vacanze. Ovviamente non mancheranno enormi spazi panoramici, dove si potranno ammirare l’estetica e la magnificenza dell’universo circostante.

Ma la Voyager Station non si limiterà alla sola esperienza celeste: ristoranti gourmet, concerti ed eventi sportivi accompagneranno i turisti in tutta la loro esperienza nella struttura, nella quale si svolgeranno anche riunioni e convegni lavorativi. Trattandosi di una situazione più unica che rara, le misure di sicurezza saranno fondamentali, ragione per cui nella parte esterna della ruota si metteranno a disposizione 44 veicoli d’emergenza, delle vere e proprie “scialuppe di salvataggio” pronte ad ogni evenienza.

La vita al di fuori dell’atmosfera terrestre, comunque, non può essere presa come un semplice viaggio all’estero. Il normale svolgimento delle funzioni umane dovrà essere monitorato in lungo e largo, poiché una persona potrebbe soffrire enormemente il cambio gravitazionale. Circolazione del sangue, respirazione, sonno e persino l’apparato riproduttivo: tutto va ricalcolato in base alle nuove frontiere spaziali, motivo per cui un esame preliminare sarà necessario.

Ultimo, ma non meno importante, la questione della radioattività, distribuita in maniera completamente diversa rispetto a quella sul pianeta terra. Dopo la presentazione del robot umanoide di Elon Musk, quindi, il genere umano continua a stupire, pronto ad oltrepassare limiti che, fino a pochi anni fa, sembravano irraggiungibili.

 

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Francesco Cretella

Francesco Cretella

Innamorato della comunicazione in ogni sua forma, specialmente se cinematografica e sportiva. Scrivo per passione e ambizione, rifacendomi ai sei elementi più importanti dell'umanità: chi, cosa, quando, dove, come e perché.

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