La crescita sociale è un argomento trasversale che la società Sport e Salute ha in mente di porre come obiettivo del piano “Sport di tutti“. Durante l’incontro tra il Ministro Abodi, l’AD Cozzoli e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il progetto d’integrazione ha guadagnato la fiducia dell’alta istituzione. Questo colloquio ha sancito l’inizio di un percorso di crescita sociale che, a partire dall’attività sportiva, abbatterà le barriere di accesso allo sport e declinerà il concetto dello sport di tutti. Ci si affida alla pratica fisica, che è un’attività cardine nella vita di ogni giorno, per decretare le buone norme di integrazione e cooperazione al rinforzo della collettività.

Il piano di Sport e Salute

L’investimento del Governo, secondo il programma di Sport e Salute, sarebbe di 16 milioni di euro. Questi fondi saranno indirizzati a promuovere i bandi relativi al modello di intervento sociale. Il Presidente dell’azienda Cozzoli ha dichiarato: “Più sport di base, più sport sociale, a scuola, nelle città e nelle periferie. Questo è il senso del nostro lavoro che è alla base dei progetti per garantire lo sport come diritto“. Dunque lo sport fungerà da strumento di crescita sostenendo l’attività sociale. Saranno coinvolti nelle iniziative circa 1 milione di cittadini che coopereranno con Sport e Salute affinché diminuiscano le difficoltà di recupero, integrazione e reinserimento dei cittadini. L’abbattimento delle barriere sociali non può che partire dalla base e una struttura operativa guidata dal lavoro di squadra tra i Ministeri ne è l’esempio.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Le parole del Presidente della Repubblica: “Il contributo dello sport non è collaterale, ma fondamentale per il Paese, sia socialmente che economicamente“. Rendere lo sport una questione sociale aiuterebbe il dialogo collaborativo non solo tra Ministeri, ma anche tra cittadini e istituzioni e soprattutto tra classi. “Lo sport deve convincere, dialogando con tutti” ha concluso Abodi. Avvicinando le realtà più difficili alla sana pratica sportiva, e rendendo quest’ultima accessibile, si promuoverà una crescita sociale senza precedenti. Non è soltanto l’allontanamento dalle strade o dalla violenza. L’obiettivo di Sport e Salute è quello di abbattere ogni sorta di pregiudizio sociale convivendo e condividendo gli stessi interessi a costo zero.

Sport, salute e integrazione

Sport di tutti è figlio di altre iniziative che da anni muovono lo spirito innovativo della società Sport e Salute. L’azienda pubblica, diversamente dal CONI, si è imposta di operare a largo spettro fornendo servizi per lo sviluppo del settore sportivo. Lo sport non è soltanto agonistico, ma coinvolge ricerca, istruzione, società, salute e integrazione. Così da tre anni a questa parte il piano “Sport e integrazione” muove i fili di una rete sociale che punta all’inclusione di tutti coloro che per ragioni economiche e sociali non riescono a praticare attività sportive.

Abbattere le barriere che non permettono l’accessibilità allo sport di tutti i cittadini è un processo lungo. Iniziare dal basso vuol dire coinvolgere chi opera in prima persona, come associazioni sportive, soggetti pubblici e istituzioni locali; e fare in modo che questi promuovano l’inclusione attraverso la tutela di chi vive in difficili contesti territoriali, familiari e sociali. Da qui si opera per chi necessita di uno spazio educativo alternativo e positivo. Lo sport è inclusione e coesione. “Grazie allo sport viviamo e condividiamo il valore della solidarietà e della socialità, dell’essere comunità. Correndo, non solo idealmente, insieme affinché anche gli ultimi si sentano meno soli” ha affermato Abodi.

Gli altri progetti per lo sport di tutti

Sport e Salute collaborerà con enti del terzo settore. L’obiettivo rimane quello di promuovere uno stile di vita sano, il benessere psico-fisico e una l’azione sociale della pratica sportiva. Sport e Salute supporterà le associazioni sportive. La stretta alleanza sportivo-educativa tra istituzioni locali e terzo settore permetterà di fornire un servizio ricreativo, culturale e sportivo a chi è precluso da ogni attività. Allo stesso modo i parchi pubblici costruiti dal sodalizio con l’ANCI fungeranno da aree attrezzate e accessibili a tutti. I Comuni coinvolti finanzieranno la metà del progetto e si occuperanno della manutenzione di tali spazi. Sport e Salute coglierà anche l’opportunità di operare nei penitenziari per promuovere la riabilitazione e il recupero dei detenuti e lo farà attraverso il potenziamento dell’attività sportiva negli istituti.

Condividi su:
Flavia Santilli

Flavia Santilli

Studio presso l'Università degli Studi de L'Aquila. Ho collaborato con diverse testate. Sportiva agonista e istruttrice di nuoto. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici