Eleganti palazzi che testimoniano decenni di dominazione austro-ungarica, musei che ripercorrono la Grande Guerra e le avanguardie italiane. Gastronomia che esprime una ricchezza di influenze e commistione tra popoli. Insieme non sfiorano i duecentomila abitanti, eppure a Trento e Rovereto ancora oggi è possibile comprendere eventi che hanno profondamente segnato l’Italia contemporanea.

Il Museo Storico Italiano della Guerra

Il Trentino cadde sotto il dominio austro-ungarico nel 1815 e più di cinquant’anni dopo, quando la terza guerra d’indipendenza non riuscì a scacciare lo straniero, l’irredentismo era dilagante. Ciò che spinse molti intellettuali a desiderare l’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale fu la voglia di riaffermare l’identità nazionale che la dominazione austriaca aveva in qualche modo soffocato.

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In questo contesto si afferma la corrente del futurismo che osannava progresso tecnologico, industria, militarismo, guerra e unica tra le avanguardie europee ad essere nata in Italia.

La Grande Guerra fu combattuta per larga parte nell’Italia nord-orientale e sulle montagne del Trentino sono ancora visibili i resti delle trincee. Qui ora sorgono i numerosi musei della Rete Trentino Grande Guerra di Trento e Rovereto.

All’interno del Castello Medievale di Rovereto nel 1921 è stato inaugurato il Museo Storico Italiano della Guerra che coordina la rete, “un museo delle memorie della nostra terra liberata”, in cui viene celebrata l’annessione del Trentino all’Italia.

Il museo promuove lo sviluppo di una coscienza critica della storia dei conflitti partendo dall’esperienza lacerante della Prima Guerra Mondiale e continua a raccogliere memorie e materiali relativi ai conflitti contemporanei. Oggi quest’esigenza, a un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina, è attuale più che mai.

Modernità e contemporaneità di casa al MART

Il percorso alla scoperta del Novecento italiano e delle proprie radici continua nel MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Fondato nel 1987, opera oggi in tre luoghi distinti. A Rovereto con la sede principale e la Casa d’Arte Futurista Depero, a Trento con la Galleria Civica.

Le Collezioni del Mart comprendono circa 20.000 opere d’arte che spaziano dall’Ottocento alla Contemporaneità, passando dal Futurismo al Novecento Italiano, dall’Astrattismo all’Informale, dall’Arte Povera alla Transavanguardia, fino alle ricerche artistiche più recenti.

La Casa d’Arte Futurista Depero è l’unico museo fondato da un futurista (lo stesso Depero nel 1957) in base a un progetto “dissacrante e profetico”: innovazione, ironia, abbattimento di ogni gerarchia nelle arti. Depero curò personalmente ogni dettaglio dai mosaici ai mobili e ai pannelli dipinti.

La tradizione culinaria di Trento e Rovereto

Crocevia tra l’Italia e i Paesi germanici, questa terra fu per secoli oggetto di contese.

Nel corso dell’Ottocento la regione passò dagli austriaci ai francesi di Napoleone e poi di nuovo alla dominazione austriaca in seguito al Congresso di Vienna, quando il Trentino divenne Tirolo Meridionale. Successivamente, insieme all’Alto Adige entrò a far parte della Venezia Tridentina e quindi dell’Italia.

Dal 1948, il Trentino Alto Adige è una regione a statuto speciale divisa nelle due province autonome di Trento e Bolzano, capoluoghi di due territori con profonde differenze, legate soprattutto alle influenze storiche, linguistiche e culturali.

La gastronomia regionale recupera tutte queste influenze e garantisce al Trentino-Alto Adige svariati primati e sinceri apprezzamenti. I canederli, di memoria mitteleuropea, sono gnocchi di pane bagnato nel latte e aromatizzato con speck e salsiccia.

Le zuppe sono il piatto forte delle valli, dove si preparano con le primizie di stagione e un’aggiunta di farina o di patate, come il bro brusà, arricchito anche di pancetta. E infine i dolci, primo fra tutti lo strudel.

Trento e Rovereto riescono oggi a conciliare passato e futuro in modo eccepibile e i flussi turistici costanti in ogni periodo dell’anno ne sono una prova.

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Mariarita Persichetti

Mariarita Persichetti

Laureata in Management con una tesi in marketing territoriale. Viaggio, scrivo, fotografo e degusto formaggi. Su Buonenotizie.it parlo di progetti sostenibili e innovativi nel turismo, cultura gastronomica e mondo. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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