A molti la parola serendipità fa subito venire in mente la commedia romantica americana Serendipity del 2001 in cui due sconosciuti, interpretati da Kate Beckinsale e John Cusack, si incontrano casualmente ai magazzini Bloomingdale’s, rimanendo folgorati uno dell’altra e iniziando a sfidare il destino per il prossimo loro “casuale” incontro. I due sono convinti che se il fato li farà incontrare nuovamente allora è prova certa che saranno legati per sempre.

Questa parola, nel film sta a indicare il bar dove i protagonisti iniziano a conoscersi dopo il loro primo inaspettato appuntamento, ma nel vocabolario comune indica trovare accidentalmente qualcosa di più importante di ciò che si stava cercando. Ecco come la serendipità ci apre gli occhi su orizzonti ai quali non abbiamo mai degnato di uno sguardo capaci, però, di lasciarci fortuitamente senza fiato.

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Serendipità: i regali che ci fa il destino

Lo sa bene Isaac Newton che riconobbe la forza di gravità osservando la caduta di una mela dall’albero, o Alexander Fleming che nel 1929 scoprì la penicillina grazie alla muffa che si era formata su una provetta di un esperimento o ancora Cristoforo Colombo, che sbarcò nel Nuovo Mondo pensando di aver raggiunto le Indie.

Il web è pieno di storie famose che strizzano l’occhio alla serendipità: la scoperta della dinamite nata dal casuale mescolamento della nitroglicerina con la farina fossile, ma ancora il felcro, la super colla, il pianeta Urano, la fotografia, la Stele di Rosetta, il microonde, il polietilene o i neuroni a specchio e molte altre cose balzate all’attenzione di un osservatore nel mentre che stava facendo o cercando tutt’altro.

Nell’ambito della scienza l’elemento di casualità come abbiamo potuto brevemente accennare grazie agli esempi del passato, è fondamentale come, d’altronde, risulta esserlo anche nella vita. Quante volte la nostra strada è cambiata in maniera casuale per portarci a ciò che effettivamente era la cosa migliore per noi?

Ci si trova ad essere fissati su certi schemi mentali o idee ben radicate nel nostro essere per poi essere tutt’a un tratto smentiti da un evento più o meno eclatante che ci indirizza molte volte su un destino migliore.

Favorire la serendipità nella vita personale

Facciamoci caso. A tutti può capitare quel colpo di fortuna inaspettato. Quanti racconti abbiamo sentito che iniziavano con “…ho incontrato l’uomo della mia vita per caso ad una festa al quale neanche volevo andare…”  oppure “…avevo solo accompagnato un amico e alla fine è stata un’occasione d’oro più per me che per lui” e così via.

La serendipità adora sorprenderci ma, come tutte le cose ha bisogno di essere aiutata. Infatti un atteggiamento di chiusura mentale e negativo offusca molto spesso la visuale su un’opportunità lì a portata di mano, ma che non si ha la predisposizione in quel momento di riconoscere rischiando, così, di farcela sfuggire.

La fiducia nel futuro, il mettersi in gioco e la predisposizione a farsi sempre sorprendere da eventi o situazioni inaspettate fa sì che in quel frangente la buona sorte bussi più facilmente alla nostra porta chiedendo solo di riuscire ad abbracciare un’altra chiave di lettura dei fatti, leggendo le occasioni che si celano dietro un apparente fallimento o ad un piano andato storto. Forse non ce ne rendiamo subito conto, ma è proprio quel momento no che può dare inizio ad una grande fortuna.

Ecco che quando le cose non vanno come diciamo noi, uscire dal proprio punto di vista e cercare di rilevare la lezione nascosta può iniziare ad essere la strada giusta per costruirsi una propria resilienza catapultandosi in quello che mai avremmo mai potuto immaginare ci potesse far essere così felici.

Fallimenti e intralci come campanelli di salvezza

Come abbiamo detto, quei no ricevuti, quelle porte in faccia chiuse e quegli abbandoni di fidanzati/e per il quale abbiamo tanto sofferto, forse sono stati la vera botta di fortuna mai ricevuta. Se viene difficile pensare che questo sia vero nel nostro presente o nel nostro futuro proviamo a guardarci indietro e farci raccontare dalla nostra esperienza personale di quelle volte che “forse è andata meglio così..” anche se non era per nulla nel nostro volere che andasse in quel modo.

La parola serendipità è proprio a questo concetto che ci attenziona. A non aver paura della casualità, a non voler a tutti i costi avere tutto sotto controllo, a lasciarsi andare alle sorprese della vita anche se inizialmente si camuffano da irreparabili errori o da fallimenti disastrosi. Robin Williams ci insegnò nel un suo film “Al di là dei sogni” che “quando si perde si vince” e la serendipità questo lo insegna molto bene.

Ci disegna un cammino là dove sembrano esserci ostacoli insormontabili, aprendo porte migliori di quelle che con tanta fatica cercavamo di aprire. Ecco che abbracciare la serendipità significa abbandonarsi a un atteggiamento terapeutico dove la speranza che tutto può essere molto meglio di ciò che sembra non svanirà mai.

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Laura Corona

Laura Corona

Aspirante giornalista laureata in Lettere. Scrivo di Cultura e Lifestyle collaborando con BuoneNotizie.it, grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

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