Threads Italia è la nuova applicazione gratuita di Meta, la società che possiede Facebook, Instagram e WhatsApp. Progettata e realizzata dal team di Instagram, è stata lanciata in Italia e nel resto dell’Europa il 14 dicembre 2023 ampliando così la sua presenza che inizialmente si limitava agli Stati Uniti e a poche altre nazioni. È descritta come un’app per condividere testi, foto, video, audio e partecipare a conversazioni pubbliche. Esploriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere su questo servizio, che si propone come una delle più valide alternative a X, l’ex Twitter.

Che cos’è Threads, il nuovo social network

In Italia Threads è arrivato a metà dicembre e ha subito conquistato tutti. È un social network di microblogging simile a Twitter, incentrato sulla condivisione di brevi testi, foto, video e audio. Lanciato lo scorso luglio era inizialmente disponibile solo negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Giappone. Con il recente debutto in Europa, ci si aspetta un aumento dell’attività, contrastando il normale calo di interesse post-lancio. Attualmente, i limiti sono di 500 caratteri per i post e 5 minuti per i video.

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La procedura per utilizzare Threads è semplice: basta scaricare l’app per Android o iPhone tramite QR code o store e poi decidere se accedere con l’account Instagram esistente o crearne uno nuovo. Optando per la prima opzione, sarà automaticamente generato un link al proprio Threads nel profilo di Instagram, mantenendo username e foto profilo invariati. Inoltre è possibile disattivare l’account Threads senza influire su quello di Instagram, selezionando l’opzione disattiva dalle impostazioni interne.

Come funziona Threads in Italia

Threads presenta un’interfaccia pulita e minimalista, con icone chiare nella barra dedicata alle funzioni chiave, come ricerca, attività e impostazioni. Le possibilità offerte includono la pubblicazione di post con foto, video e, grande novità, anche audio.

Interagire con i post degli altri utenti è intuitivo, consentendo like, ripubblicazione, commenti e condivisione tramite messaggi diretti. L’introduzione dei tag, sebbene in fase di diffusione, si distingue dagli altri social network. Invece di una singola parola, è possibile categorizzare i post con frasi complete, spazi e caratteri speciali inclusi. Per evitare spam e truffe, attualmente è consentito utilizzare un solo tag per ogni post. Una delle funzioni mancanti in Threads è il direct messaging. Non è possibile inviare messaggi privati a nessuno utilizzando l’app.

Home page di Threads Italia

Home page di Threads Italia

Un social network autentico?

Secondo il Merriam-Webster, il più prestigioso dizionario americano, il termine più diffuso del 2023 è “autentico”. Questa parola è stata cercata più volte in relazione a “storie e conversazioni su intelligenza artificiale, cultura delle celebrities, identità e social media”.

Un fan della parola è Elon Musk che spesso afferma quanto le persone dovrebbero essere più “autentiche” sui social media. La nascita di un nuovo social network porta sempre un po’ di spaesamento tra gli influencer, tutto sembra in discussione. C’è da capirlo, studiarlo e cercare il giusto metodo di comunicazione. La posizione di Threads in Italia sembra chiara e cioè la volontà di tenere lo spazio al riparo dagli influencer. Il social network appare più accessibile agli utenti comuni, non c’è bisogno di saper montare video o foto, né costruire immagini perfette. Basta scrivere o mandare un messaggio vocale, molto simile a un altro sistema di messaggistica molto utilizzato da tutti, WhatsApp.

Questa scelta stilistica, secondo alcuni dei primi utenti, potrebbe essere un modo per tenere lo spazio al sicuro da chi i contenuti li crea per professione e per un preciso ritorno economico.

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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