Una nuova serie Rai, Il Cercasuoni, sviluppata dalla divisione Rai Kids, è in onda con l’obiettivo di comunicare tolleranza e inclusività nei confronti dei bambini con patologie dell’udito.

La serie nasce dalla collaborazione tra creatori italiani e britannici. Girato in stop motion, Il Cercasuoni racconta le avventure quotidiane di un ragazzino, che viaggia alla ricerca di suoni da catturare.

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La serie Rai Il Cercasuoni e il disturbo dell’ipoacusia

Perché catturare i suoni? Perché non sempre sono alla portata di tutti. La serie Rai Il Cercasuoni vuole sensibilizzare gli spettatori sulla impossibilità, da parte di alcuni individui, di percepire l’ambiente che li circonda.

Il focus è quindi sensibilizzare sull’ipoacusia (ne abbiamo parlato qui), una patologia che si caratterizza per l’impossibilità, da parte di un soggetto, di sentire i suoni così come si manifestano in natura. Può essere congenita o insorgere con l’età. La mancata percezione dei suoni compromette lo sviluppo uditivo e, quindi, cognitivo del bambino, che resta isolato dall’ambiente circostante e non comunica. Il protagonista della serie Rai Il Cercasuoni è un bambino che soffre di questa patologia.

Il 5% della popolazione mondiale convive con difficoltà uditive. In Italia, il 12,1% della popolazione ha problemi di udito. Il deficit uditivo permanente si riscontra in uno-due neonati su mille, sottoposti allo screening neonatale. Questa percentuale aumenta leggermente negli adolescenti: a essere affetti da disturbi dell’udito sono tre-quattro adolescenti su mille.

Come contrastare l’impatto dell’ipoacusia sulla società? Oltre alle misure classiche (rieducazione all’ascolto e apparecchi acustici), occorre sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

Il Cercasuoni, un bambino alla ricerca del proprio ambiente

Le persone con patologie dell’udito si trovano spesso a essere isolate e discriminate. Per diffondere la cultura dell’inclusività la serie Rai offre un esempio su come trattare i bambini ipoacusici e come presentare loro il mondo e i suoni.

La serie tv nasce dal lavoro congiunto della società italiana di animazione Enanimation di Torino e della britannica Eagle vs Bat. Gli episodi sono sessanta. Le scene integrano riprese in studio e riprese dal vivo. La voce narrante, in italiano, è di Carolina Crescentini.

La Rai non è nuova a iniziative di carattere sociale ed educativo al contempo. Nel 2023, sul canale Rai Gulp é andata in onda Le Cronache di Nanaria. Questa serie racconta il quotidiano di Arianna, adolescente affetta da dislessia, alle prese con un contesto scolastico non appagante, che inizialmente la emargina a causa del suo disturbo. Troverà nel teatro, e nella complicità con un’insegnante, la chiave di volta delle sue insicurezze.

Le storie del Cercasuoni

La serie Rai si indirizza, prevalentemente, a un pubblico di bambini. Può essere fruita anche dagli adulti, che si trovano a gestire bambini con difficoltà dell’udito. La peculiarità è quella di non far vivere l’ipoacusia come un problema: alla mancanza dell’udito si supplisce con il desiderio di scoprire i suoni dell’ambiente circostante.

La volontà di superare gli ostacoli in maniera costruttiva caratterizza il messaggio de Il Cercasuoni. Il protagonista indossa ogni giorno un paio di auricolari e passeggia con un registratore e un microfono, alla ricerca di tutti i suoni del suo ambiente. I suoni registrati vengono poi catalogati dal bambino e ascoltati in un moneto successivo.

Non esistono ostacoli insormontabili, secondo i creatori della serie: i bambini che affrontano i problemi in maniera semplice, a volte, trovano soluzioni più efficaci degli adulti.

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Donatella Bruni

Donatella Bruni

Mi occupo di economia, lavoro e società, con uno sguardo alle dinamiche del lavoro, ai consumi e ai cambiamenti della società (fisica e digitale). Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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