Non è raro scontrarsi con pensieri poco piacevoli che, se non fermati in tempo, ci accompagnano in una spirale di negatività. Nel viaggio verso una maggiore consapevolezza di sé e un benessere emotivo, due concetti emergono di frequente: i trigger, ovvero quegli stimoli che evocano una risposta emotiva spesso negativa e i glimmer, gli attimi in cui sperimentiamo sentimenti di sicurezza, pace o gioia. Comprendere la differenza tra questi due elementi e chiedersi cosa fa stare bene è fondamentale per navigare con serenità nel mare delle nostre emozioni e reazioni.

Opposti sì, ma indispensabili

Così come accade per lo yin e lo yang, il bianco e il nero, il giorno e la notte, anche i glimmer e i trigger sono opposti che si uniscono e coesistono inseparabilmente, come due facce della stessa medaglia.

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«Spesso ci troviamo a sintetizzare mentalmente la nostra giornata in modo univoco: o è brutta o è buona, ma in realtà questo è rarissimo che accada – spiega Lara Lucaccioni di Happiness For Future- La nostra quotidianità è piena di alti e bassi, di situazioni negative che si alternano rapidamente a quelle positive. Per vivere meglio è necessario imparare a riconoscere, cogliere e soffermarsi soprattutto sui barlumi, su quei micro-up che si verificano nell’arco della giornata e che possono essere una risorsa fondamentale per il nostro benessere psico-fisico».

Lara Lucaccioni e Matteo Ficara di Happiness for Future

Lara Lucaccioni e Matteo Ficara di Happiness For Future

Glimmer e trigger, che cosa sono?

I glimmer, letteralmente “barlumi”, termine coniato nel 2018 da Deb Dana, un’assistente sociale specializzata in traumi complessi, che nel suo libro “The Polyvagal Theory in Therapy“, in italiano “La teoria polivagale in terapia”, sono quei piccoli momenti di gioia che ci portano a provare sentimenti di connessione e calma. I barlumi sono brevi momenti di correlazione positivi con noi stessi o con gli altri, che possono includere un ricordo felice, un gesto di gentilezza, una sensazione di tranquillità o appagamento.

I trigger, al contrario, sono stimoli che evocano una risposta emotiva intensa, spesso negativa e, per un atavico istinto dell’essere umano che spinge alla difesa e alla sopravvivenza, il nostro sistema nervoso è portato ad attivare dinamiche psicologiche che inducono a cercare minacce piuttosto che momenti di sicurezza. Tentare di spazzarli via sarebbe inefficace o addirittura controproducente, «riconoscerli, invece, è cruciale – continua Lucaccioni – perché offre l’opportunità di lavorare sul superamento di ferite passate e aiuta a sviluppare strategie per gestire risposte emotive intense».

Cosa ti fa stare bene?

La vita è un tessuto intrecciato di glimmer e trigger. Comprendere e riconoscere entrambi ci permette di vivere meglio nel nostro mondo interiore, migliorando la nostra salute emotiva e la qualità delle nostre relazioni. Laddove il ricordo di una precedente esperienza traumatica scatena ricordi che producono turbamento ed emozioni negative, i barlumi hanno la capacità di aiutarci a ricordare anche momenti di gioia e felicità, sostituendoli, con discreta rapidità, a quelli che ci provocano malessere.

«Quando ci sentiamo positivi, la vita ci sembra più gestibile – conclude Lucaccioni – Riusciamo anche ad essere sensibilmente più produttivi e creativi e ci sentiamo in grado di gestire qualunque cosa ci accada. I glimmers sono importanti perché forniscono una pausa ristoratrice dalle tensioni quotidiane, rafforzano la nostra resilienza emotiva, quella reazione cosciente capace di trasformare l’evento negativo in un momento di crescita e insegnamento e nutrono il nostro benessere psicologico».

Dove trovare e come conservare i momenti di gioia

Non esiste una regola valida per tutti e non sempre è facile trovare i propri barlumi, ma basta sapere come riconoscerli e, come in tutte le cose, allenarsi per imparare a conservarli. Per fare questo, il primo passo è sicuramente iniziare a prestare attenzione consapevole a tutto ciò che fa sentire a proprio agio.

Piccoli momenti di gioia quotidiani si possono trovare negli stimoli esterni, quelli che provengono dall’ambiente, da ciò che si vede, si sente o si vive come godere appieno di un tramonto mozzafiato, del profumo intenso di un fiore o di un gesto di gentilezza. I barlumi possono essere anche emozioni che si vivono interiormente quando si entra in connessione con altre persone o semplicemente si gode di un momento di solitudine che appaga e mantiene in una condizione di calma e rilassamento.

Tenere un diario particolareggiato di questi piccoli momenti di gioia e delle esperienze positive che si vivono è un grande aiuto per fissare quei momenti nella memoria, momenti che, col tempo, verranno prontamente in aiuto sostituendosi alle emozioni negative.

Quando si parla di benessere a tutto tondo, non è necessario quindi immaginare la propria quotidianità libera da emozioni negative. È importante invece andare alla ricerca di tutte le piccole e piacevoli sensazioni che, giorno dopo giorno, donano la possibilità di innescare magnifiche sensazioni di gioia, di benessere e di sicurezza e permettono di godere di uno stato di positività duraturo e diffuso.

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Florinda Ambrogio

Florinda Ambrogio

Laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche con specializzazione in Scienze Forensi, amo la cronaca tanto quanto la narrativa. Da sempre impegnata per portare l'attenzione sui sempre attuali temi della crescita personale. Il cassetto mi piace riempirlo fino all'orlo di sogni che sostituisco non appena diventano realtà. Aperta al cambiamento solo se porta a migliorare.

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