Siamo sempre più abituati ad elaborare immagini insieme al testo. Complici Instagram e Pinterest, sempre più liberi professionisti, start-up, enti e associazioni sentono il bisogno di elaborare un’immagine accattivante che attiri l’attenzione del pubblico. Non sono molti gli strumenti a disposizione, ma Canva è senz’altro una risposta utilissima per chi vuole creare volantini e grafiche di ogni tipo facilmente, utile anche per la scuola.

Canva nasce da un bisogno delle nuove generazioni

Ci sarà capitato alle volte di vedere brutte grafiche dalla qualità discutibile. I Millennials lo sanno: quante immagini create con Paint o con Word. Oggi, con l’utilizzo dei social, la nuova generazione non si accontenta più, la ricerca dell’estetica è sempre più forte e l’utilizzo di App veloci e gratuite fanno ormai parte di tutti noi.

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Nel 2013 nasce Canva: uno strumento di progettazione grafica creato da Melanie Perkins, Cameron Adams e Cliff Obrecht che in poco tempo spodesta il colosso Adobe.

Cliff e Melanie, erano entrambi grafici che non riuscivano a trovare un’occupazione a causa della rivoluzione digitale già in atto. Si sono resi conto presto che era nato un nuovo bisogno: la necessità di un software di progettazione grafica, facile da usare ed economicamente accessibile.

Il pacchetto Adobe infatti è un sistema estremamente costoso per dei grafici in erba e molto complesso.

Canva è talmente facile da usare che anche i giovani studenti possono utilizzarlo. Basta “giocarci” un po’ e si possono creare immagini per i social, presentazioni da veri professionisti e molto altro ancora.

Oggi Canva conta 76,8 milioni di utenti al mondo ed è diventata la software house privata di maggiore valore al mondo. L’azienda impiega oltre 2000 persone in 190 paesi e la loro politics abbraccia lo smart working abolendo la presenza in ufficio e seguendo valori legati alla flessibilità e alla connessione.

Un utilizzo a 360°: non solamente nel marketing, ma anche nelle scuole

Anche per i professionisti, Canva può essere utile: con il suo giusto equilibrio tra usabilità e qualità. Davvero tutti lo possono usare: è per i professionisti, per la scuola, per il no profit.

L’utilizzo è a disposizione con una semplice connessione Internet. L’interfaccia è semplice e intuitiva e non necessita di formazione o tutorial. Si impara rapidamente indipendentemente dal livello di abilità. Una volta effettuata la registrazione si possono trovare templates pronti all’uso: dai post di Facebook ai modelli per menù, brochure, biglietti da visita, curricula, ecc.

Canva è un sistema rivoluzionario e democratico. Per esempio, il classico volantino è una necessità per tutti: dagli istituti agli enti, dai liberi professionisti alle associazioni. Per chi non ha ispirazione, basterà accedere alla sezione dedicata e i modelli pre-impostati aiutano a creare un’immagine e un testo accattivanti.

La funzione drag-and-drop gratuita velocizzerà la creazione e poi si può scegliere se salvare in locale il file oppure procedere con la stampa. Canva infatti dà la possibilità di stampare a prezzi convenienti e senza spese aggiuntive di spedizione.

Su Canva si potrà trovare anche un’area per le FAQ (frequently asked questions) che aiuteranno gli utenti a sollevare ogni dubbio sull’acquisto della stampa e sull’uso del volantino.

Molto interessante è anche la sezione dedicata alla scuola, chiamata Educational, per gestire lo studio e la condivisione e fornire agli insegnanti materiale didattico e lezioni già pronte create con Canva.

Il tool semplificherà la creazione grafica dei giovani studenti e potrà essere un momento di formazione per sviluppare nuove competenze, inoltre si integra con gli strumenti didattici più usati, tra cui Google Classroom e Microsoft Teams. In questo modo gli insegnanti avranno del materiale creativo a disposizione e potranno aumentare il coinvolgimento negli studenti grazie a gif, video, animazione e musica.

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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