Il 2020 ha visto un forte incremento nell’acquisto di bici e nello sviluppo di nuovi modelli di mobilità dolce.

Il 2020 è stato un anno d’oro per le bici e la mobilità dolce. Complice la pandemia e i bonus, la vendita di bici è aumentata notevolmente rispetto agli anni precedenti. Sono sempre più  i cittadini che scelgono la bicicletta per i loro spostamenti quotidiani e non solo. Infatti, la scorsa estate e anche durante questo inizio di primavera in lockdown, molti italiani si son concessi qualche giornata fuori porta sulle due ruote. Praticare attività sportiva con la bici permetteva di uscire dai confini comunali e vivere un po’ di normalità, immersi nella natura e nel paesaggio primaverile. La mobilità dolce si sta diffondendo sempre di più, con numerosi vantaggi sia per il benessere fisico e mentale delle persone, ma anche in un’ottica di sostenibilità ambientale. La bici sta diventando sempre più il mezzo perfetto per perseguire la mobilità dolce.

L’uso delle bici fiorisce durante il Covid

I 2020 non è stato solo l’anno della pandemia e del lockdown, ma anche quello delle bici. Secondo le stime di Confindustria ANCMA – Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori del 25 marzo scorso, il 2020 è stato un anno record per la vendita di bici. In un periodo in cui la maggior parte dei settori ha vissuto una profonda crisi, il commercio delle due ruote ha subito un’impennata. Rispetto al 2019 le vendite di bici tradizionali sono aumentate del 14%, le e-bike del 44% con un conseguente aumento della produzione del 6%. In questo panorama, che vede l’avanzare della mobilità dolce, hanno avuto un ruolo fondamentale diversi fattori.

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La pandemia e il distanziamento sociale hanno creato le condizioni ideali per fare un passo avanti nell’uso della bici e della mobilità dolce e sostenibile. Con il distanziamento sociale la bici si è rivelata il mezzo ideale per muoversi in città e per le vacanze a due ruote nella natura. Inoltre, il bonus bici stanziato dal Governo ha contribuito all’acquisto di bici da parte dei cittadini con l’obbiettivo di incentivare la mobilità dolce e green in un’ottica di sostenibilità ambientale. Inoltre, la bici risponde perfettamente al desiderio di libertà, benessere e di natura delle persone dopo periodi di immobilità e chiusure in casa. In più, la bici poi non ha grandi costi di manutenzione, non è soggetta a tasse e libera i cittadini dallo stress del traffico e dall’ansia del parcheggio. Il mezzo ideale per ripartire dopo la pandemia.

Un’opportunità per promuovere la mobilità dolce

Il diffondersi delle bici è il punto di partenza per ripensare il paesaggio urbano con una mobilità dolce. Cresce la necessità di progettare percorsi ciclabili, che si snodino lungo tutta la penisola. Il paesaggio urbano va ripensato puntando l’attenzione non sulle auto, ma sulle persone. Molte amministrazioni si stanno muovendo per creare nuove piste ciclabili e corsie dedicate alle bici, ma spesso i progetti si concentrano solo nelle vie e strade del centro. Le periferie vengono lasciate ai margini, non considerando che spesso sono pendolari e studenti che usano la bici per raggiungere il lavoro e la scuola. Nei centri urbani il traffico e la mancanza di parcheggi, soprattutto gratuiti, sono un grosso problema e la bici è pertanto il mezzo più comodo e conveniente per spostarsi.

Il punto di partenza dei nuovi progetti di urbanizzazione deve mettere al centro le persone. I progetti devono puntare sull’inclusione e sulle bici come modello di mobilità dolce e a basso impatto ambientale. Le piste ciclabili devono diventare dei veri e propri sentieri intermodali del trasporto urbano. Le persone devono avere la possibilità di raggiungere in bici i punti d’interesse e i servizi, come ospedali, scuole, uffici pubblici e il luogo di lavoro. È necessario creare un modello di mobilità dolce alternativo a quello automobilistico. La mobilità pubblica deve interagire con la mobilità dolce. Autobus, tram e metropolitane vanno attrezzati per il trasporto delle bici. Nelle città vanno creati parcheggi sicuri e punti di ristoro per i ciclisti e anche nei luoghi di lavoro e nelle scuole si devono creare luoghi coperti e sicuri per lasciare le bici. Quindi, ridisegnare le città in funzione delle persone e non delle auto.

Sguardo sulla città in bici

La bici e la mobilità dolce come nuovo modello culturale

Nei Paesi Bassi, dove le bici sono più delle persone, il ciclismo è considerato “una forma di camminare sulle due ruote”, una pratica inclusiva. Da anni la mobilità dolce con la bici è considerata come qualcosa di normale e naturale. Anche in Italia nell’ultimo anno si sta diffondendo l’amore per le due ruote, ma servono ancora molte interventi urbanistici e culturali. Bisogna infatti investire sia sul piano delle infrastrutture sia sul piano culturale, cominciando dalla scuola. Promuovere la bici come mezzo per la modalità dolce e creare nuovi modelli di città sostenibili porta benefici sia all’economia sia alle persone.

Attuare nuovi modelli urbani green crea posti di lavoro, ma favorisce anche i benessere e la salute dei cittadini. La bici non è solo un mezzo sostenibile, ma aiuta le persone a mantenersi in forma, fisicamente e psicologicamente. In bici si scopre il paesaggio, si sta più tempo all’aperto. Togliere spazio alle auto in città permette di creare più spazi verdi, permettendo ai cittadini di passare più tempo nella natura e in ambienti sani. Inoltre diminuiscono il traffico, lo smog, l’inquinamento acustico e le città diventano luoghi per le persone e per i bambini, a cui viene data la speranza di un futuro più sano ed ecosostenibile. Una speranza per un domani in cui la mobilità in bici sia la normalità.

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Silvia Dallafior

Silvia Dallafior

Silvia Dallafior, amo viaggiare in luoghi insoliti e mi piace raccontarli su BuoneNotizie.it, dove frequento il laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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