La Coppa del Mondo di calcio del 2022 è iniziata il 20 novembre in Qatar. Si prospetta l’evento sportivo più tecnologico dell’era moderna: è ospitato dall’ottavo Paese più ricco del mondo che ha poca cultura calcistica, ma molte opportunità di investimento. Basti pensare che è stata costruita una città che può ospitare 450mila abitanti appositamente per l’occasione. È un Mondiale discusso in tutti i sensi. Gli unici progressi ottenuti in campo sono le innovazioni, ma pochi Paesi partecipanti sono favorevoli alle condizioni di tale progresso. Non tutti condividono le misure che la FIFA sta adottando in Qatar, nonostante il Mondiale stia facendo da apripista all’avvento della tecnologia in campo sportivo. Nel frattempo ci godiamo la competizione più smart della storia.

Le controversie sulla Coppa del Mondo in Qatar

La Coppa del Mondo sta aprendo le porte alla digitalizzazione dello sport; ma per cento passi in avanti sulla questione innovazione, se ne fanno altrettanti indietro sul tema dei diritti. Le controversie maggiori riguardano le condizioni dei lavoratori che da dieci anni a questa parte hanno preso parte al mega progetto Qatar 2022. Per volere dello Stato qatariota, non abbiamo una stima quantificabile di quanti operai hanno perso la vita a causa della mancata tutela del loro status di lavoratori. In un Paese diametralmente opposto alla cultura occidentale si sta consumando l’evento sportivo più imponente di sempre. Si calcola siano stati spesi qualcosa come 200 miliardi di dollari nella costruzione di infrastrutture e nell’impiego di tecnologie mai viste prima. Dovremmo fermarci e chiederci a che prezzo questo è stato possibile.

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Il pallone hi-tech e le altre innovazioni della Coppa del Mondo

La Coppa del Mondo di calcio per la prima volta nella storia si tiene in periodo invernale: nonostante ciò le temperature a Doha, capitale del Qatar, sono quasi proibitive: si sfiorano i 30 gradi nelle ore più calde. Questo non fermerà la competizione; anzi sono stati installati sensori per tutta la città che rilevano costantemente temperatura e umidità. Gli stadi sono muniti di aria condizionata. Le partite sono giocate all’interno di un’area di 30 chilometri intorno alla metropoli. Per la prima volta le Nazionali si ritroveranno nello stesso posto durante tutta la durata dell’evento. È più semplice in questo modo controllare la rete di strumenti messi a disposizione per il trofeo. Dietro le quinte ci sono i professionisti del settore a muovere i fili di tali soluzioni innovative.

Gli stadi sono stati costruiti con materiali di riuso che verranno smantellati. I campi sono dotati di telecamere e sensori ad alta precisione in grado di fornire dati come velocità, posizione e movimento del giocatore, in ogni istante. Gli atleti hanno così la possibilità di analizzare le performance a fine partita. C’è poi un’interazione intelligente tra giocatori e palla che permette di determinare l’andamento del gioco. Il tutto è possibile grazie ad una smart ball chiamata Al Rihla e sviluppata dall’Adidas che invia segnali sullo spostamento ben 500 volte al secondo. In sala VAR la grande mole di dati raccolti in campo può essere assimilata per ricreare virtualmente la scena appena conclusa, in modo tale da poter individuare situazioni di fuorigioco. Agli arbitri spetta soltanto l’ultima parola che deve essere il più obiettiva possibile, ma non sempre ci riesce. La mappatura completa del gioco permetterà di raggiungere nuovi traguardi tecnologici nel mondo dello sport.

Dal calcio agli altri sport: la tecnologia che si fa strada nello sport

Al Rihla diventerà presto una palla ovale e dalla Coppa del Mondo in Qatar approderà nei campi da rugby del torneo Sei Nazioni. Questo sarà solo l’inizio dell’evoluzione tecnologica del mondo dello sport. L’obiettivo del pallone intelligente, ma anche dell’intelligenza artificiale applicata al gioco, sarà quello di dare un volto tutto nuovo alle competizioni sportive rendendole più coinvolgenti. In particolare, Al Rihla è in grado di fornire in diretta la velocità dei passaggi, la forza con la quale viene calciato, il tempo in cui il pallone resta in aria e la sua posizione rispetto ai giocatori. Da lì in poi, interpolando calcoli e immagini, staff tecnici, spettatori e tifosi possono approfittare degli strumenti a disposizione per ottenere dati sulla partita e migliorare l’esperienza di gioco in tutti i sensi.

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Flavia Santilli

Flavia Santilli

Studio presso l'Università degli Studi de L'Aquila. Ho collaborato con diverse testate. Sportiva agonista e istruttrice di nuoto. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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