Il fair play, “gioco corretto” in inglese, è un codice di comportamento con al primo posto il rispetto di sé stessi, degli altri e delle regole. Giocare lealmente è un modo di affrontare la vita non solo in campo sportivo ma anche sugli spalti. Sono tanti gli esempi di fair play nello sport: da Mihajlović, scomparso lo scorso 16 dicembre 2022, al giovanissimo Mattia Martinelli, un ragazzino che si è distinto per la sua correttezza durante la partita.

Fair play nello sport: da Mihajlović alle più belle storie italiane

Premio Internazionale Menarini – categoria “Sport e Salute” – Castel Fiorentino

L’abbraccio di Mihajlović contro la violenza

A proposito di fair play Siniša Mihajlović, il calciatore e allenatore serbo con cittadinanza italiana scomparso il 16 dicembre 2022, diceva:

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Lo sport ti fa capire come stare in mezzo alla gente. Avere rispetto dell’avversario, del compagno. Ti insegna a godere di una vittoria e ad accettare una sconfitta. Fair Play è rispetto.

E il  fair play di Mihajlović è tutto nell’abbraccio con l’ex difensore croato Igor Stimac, che augurò la morte alla sua famiglia e che ha continuato a provocarlo anche negli anni successivi. Un gesto voluto prima della partita Serbia-Croazia del 22 marzo 2013 utile alla qualifica dei Mondiali 2014 soprattutto per evitare disordini tra le tifoserie. In molti non rammentano la sconfitta della Serbia per 2 a 0, tutti ricordano quell’abbraccio.

Mihajlović ricevette il Premio Internazionale Fair Play Menarini nel 2021 a Castiglion Fiorentino per la tenacia con cui affrontava la malattia che lo ha portato via. La stessa tenacia con cui preparava le partite, inducendo gli altri a seguire le regole.

È il fair play a contenere la violenza. Uno studio del Dipartimento di Management sportivo, Università del Michigan, pubblicato il 16 dicembre 2022 lo conferma. L’aggressività delle tifoserie non dipende da una predisposizione alla violenza ma dall’iterazione con ciò che accade durante la partita, a prescindere dal risultato.  I dati raccolti in 40 anni sono sociali e scientifici, come l’analisi della saliva di 21 tifosi durante la partita Brasile-Italia dei Mondiali di calcio del 1994. Il testosterone degli italiani era diminuito a seguito della sconfitta, così come l’autostima dei tifosi. Lo studio evidenzia come il fair play dei giocatori in campo ispira comportamenti corretti agli spettatori.

Fair play nello sport: le più belle storie italiane

I gesti che rendono gli sportivi campioni di fair play sono quelli spontanei e inaspettati. Tra le storie più belle, quella del bobbista Eugenio Monti, portabandiera dell’Italia a Innsbruck. Siamo nel 1964 e l’azzurro al termine della sua prova, presta ai britannici Nash e Dixon, un bullone. Un gesto di generosità che permette all’equipaggio di Sua Maestà di trionfare all’Olimpiade austriaca. “Sono stati i più veloci…” rispose laconico Monti alle critiche.

Il 16 dicembre del 2000, Paolo Di Canio durante una partita della Premiere League, blocca il pallone con le mani. Il portiere della squadra avversaria, versa a terra infortunato, e Di Canio invece di segnare in rete, ferma il gioco. La Fifa per questo, gli assegnerà il Premio Fair Play. Sono questi gesti, come quelli di Di Canio o di Mihajlović, che vengono emulati dalle nuove generazioni.

Mattia Martinelli è portiere dell’Eracle Calcio (Como). Durante una partita del 2021, nonostante il pallone fosse entrato in porta senza che l’arbitro se ne accorgesse, ha deciso di segnalare correttamente la rete degli avversari, lasciando attoniti pubblico e compagni. Il 9 novembre 2022, Mattia ha ricevuto il premio “WeFairPlay” dalla associazione sportiva dilettantistica GS Excelsior perché il gesto di fair play seppur a telecamere spente, non è passato inosservato.

Insieme a lui anche l’ex campione di tiro a segno fiorentino Niccolò Campriani, tre volte medaglia d’oro, una volta argento olimpico. In vista delle olimpiadi di Tokyo 2020, Campriani ha deciso di allenare una formazione composta da atlete e atleti rifugiati, senza esperienza nel suo sport, per consentire loro di partecipare ai giochi. Sogno olimpico diventato poi realtà per due di loro, Luna Salomon, eritrea e Mahdi Yovari, afgano. A dimostrazione che finita la carriera atletica, inizia il campionato della vita.

Fair play nello sport: da Mihajlović alle più belle storie italiane

ITC S. Calvino – Trapani – Management Sportivo

Il fair play inizia a scuola

L’associazione Panathlon, termine tradotto dall’espressione “insieme delle discipline sportive“, promuove la cultura e l’etica sportiva anche nelle scuole. Una delle ultime iniziative ha interessato l’istituto di Istruzione Tecnico Superiore S. Calvino di Trapani, coordinato dal corpo docenti dell’indirizzo Management dello Sport. È stata organizzata una partita di pallavolo tra classi di terza media e primo superiore per promuovere lo sport e le sue regole. Il premio del fair play è stato assegnato da una giuria che ha giudicato la correttezza del gioco in campo e della tifoseria.

Si è distinta la squadra che ha applicato la Carta del fair Play. Dieci regole utili nelle competizioni sportive ma anche nella vita. Giocare per divertirsi e con lealtà; rispettare le regole del gioco; rispettare sé stessi, i compagni, gli avversari, gli arbitri ,gli spettatori. Questi solo alcuni dei valori che rendono ogni sportivo, sin da bambino, una persona migliore.

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Anna Restivo

Anna Restivo

Editor e creator freelance nel motorismo sportivo e storico.  Ho collaborazioni in F1 dal 2014, passando anche dalla Motogp, e dal 2019 in manifestazioni di auto e moto d'epoca. Mi piace raccontare il motorismo e le sue connessioni con società, arte, ambiente, creando format e progetti. Attualmente collaboro con BuoneNotizie.it, grazie al quale ho avuto l'opportunità di conoscere il giornalismo costruttivo.

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