Il mondo dell’informazione di oggi, segnato profondamente da eventi epocali come la pandemia e le guerre, si conferma radicato sulla realtà digitale e mobile. Questa tendenza ha avuto delle ripercussioni significative sui modelli di business e sui formati giornalistici, mettendo in luce sfide comuni per gli editori in tutto il mondo. Le criticità fondamentali dell’informazione moderna sono il debole coinvolgimento del pubblico, con conseguente tasso di attenzione dei lettori digitali estremamente basso e una fiducia fragile verso le notizie nell’era dei social media. Il giornalismo costruttivo in questa cornice emerge come elemento fondamentale poiché è capace non solo di rafforzare il coinvolgimento dell’audience stanco, fornendo contenuti informativi e ricchi di ispirazione, ma può anche giocare un ruolo cruciale nel ristabilire la fiducia perduta nei media, fondandosi su una solida etica di base.

Il giornalismo oggi nel mondo

Il Digital News Report è una ricerca annuale condotta dall’Istituto Reuters dell’Università di Oxford per lo Studio del Giornalismo, che analizza le tendenze nel consumo di notizie digitali in diversi mercati in tutti i continenti, evidenziando le principali sfide nel mondo dei media. L’obiettivo è fornire approfondimenti per l’industria dell’informazione e promuovere un giornalismo di qualità in un’era digitale. L’edizione 2023 fornisce un dato allarmante: solo il 20% circa degli intervistati preferisce informarsi tramite un sito web o un’app specifica per il giornalismo e le news, segnalando una diminuzione del 10% dal 2018. Tra i giovani questo comportamento è ancora più evidente in quanto la maggioranza preferisce leggere le notizie sulle vie alternative come i social media, i motori di ricerca o gli aggregatori.

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Il giornalismo costruttivo come risposta alla crisi dell’informazione

Di fronte a questi dati è certo che la fiducia nel giornalismo e la credibilità degli stessi giornalisti subiscono un ulteriore calo, complicando gli sforzi degli editori nel mantenere un pubblico coinvolto e informato. È in questo scenario che il giornalismo costruttivo emerge come elemento necessario per riabilitare il mondo delle notizie. Questo approccio si concentra sulle soluzioni piuttosto che sul sensazionalismo o sul negativismo che spesso domina i titoli e che inevitabilmente allontana i lettori.

Il giornalismo costruttivo affronta tematiche complesse e moderne attraverso un dialogo più profondo e significativo, sottolineando l’importanza del giornalismo come pilastro della democrazia e della società civile. Nella pratica, proporre articoli costruttivi significa chiedere ai giornalisti di privilegiare sempre la sostanza della loro scrittura abbandonando la ricerca spasmodica della visibilità che porta a seguire scelte comunicative spesso a discapito dei valori nobili della professione. Esempio di questi atteggiamenti è il click bait cioè la tendenza a scrivere titoli accattivanti oltre il verosimile che stimolano la curiosità del lettore o dell’utente al punto tale da indurlo a cliccare su un link. Su questa scia si sono sviluppati anche altri fenomeni come quello del sensazionalismo e delle fake news che hanno portato all’inevitabile conseguenza del calo di credibilità dell’intero mondo dell’informazione. Il giornalista costruttivo contrasta queste dinamiche riportando il valore aggiunto dell’informazione al centro.

Esempi virtuosi: c’è una informazione che funziona

Nel panorama giornalistico globale, emerge una crescente attenzione verso il giornalismo costruttivo. Tra i pionieri di questo movimento si annoverano alcune redazioni di spicco, ciascuna con il proprio approccio distintivo. È il caso di The Guardian che ha introdotto The Upside, una rubrica che si dedica a raccontare storie di progresso, soluzioni innovative e casi di ispirazione globale. In un’epoca segnata da notizie spesso cupe e demoralizzanti, The Upside offre ai lettori una finestra su ciò che funziona nel mondo, presentando reportage approfonditi su temi vari, dalla risposta ai cambiamenti climatici fino alle innovazioni nel settore sanitario. Questa iniziativa riflette l’impegno del quotidiano inglese a bilanciare il racconto della crisi con quello delle potenziali soluzioni, fornendo così una visione più equilibrata e speranzosa della realtà.

Iniziativa simile è quella che l’HuffPost ha seguito con What’s Working, un progetto che mette in luce iniziative positive e storie di successo. L’obiettivo è quello di contrapporre alla narrazione dominante, spesso incentrata sul conflitto e sul dramma, esempi concreti di miglioramento. Attraverso questo focus, l’HuffPost cerca di stimolare un dialogo costruttivo e di ispirare i suoi lettori a riflettere su come possano contribuire positivamente alla società.

Nell’ambito del giornalismo costruttivo è da menzionare anche l’olandese De Correspondent, un esempio emblematico di come l’approccio costruttivo possa essere integrato nella filosofia editoriale di un’organizzazione editoriale. Il sito si basa su un modello che incoraggia una stretta collaborazione tra giornalisti e lettori, promuovendo una narrazione che vada oltre il reportage di eventi. I loro articoli propongono un giornalismo di inchiesta che mira a generare impatti positivi nella società.

Il giornalismo costruttivo in Italia

Nel Bel Paese l’Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo si è fatta ambasciatrice di un nuovo approccio all’informazione concretizzatosi in un percorso formativo specifico per gli aspiranti giornalisti arrivato ormai alla XVII edizione. Il master biennale è un’esperienza che mette insieme la teoria con la pratica, prevedendo dei corsi teorici tenuti da giornalisti e docenti esperti nel settore e una esperienza pratica all’interno della redazione della testata BuoneNotizie.it.

“Il giornalismo costruttivo è un nuovo approccio che guarda oltre i problemi che riempiono le cronache dei giornali, parlando anche delle soluzioni. L’intento è quello di dare un reale contributo al mondo dell’informazione e ai lettori, evitando di lasciarli continuamente con l’impressione che tutto vada sempre peggio”, spiega Silvio Malvolti, direttore di BuoneNotizie.it e presidente e fondatore dell’Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo.

L’augurio è che il giornalismo costruttivo possa ricucire anche in Italia la relazione tra i media e i lettori. Le nuove generazioni di giornalisti adeguatamente formati hanno così l’opportunità di sperimentare un nuovo modo di raccontare la realtà e di innovare l’informazione pensando a un futuro migliore.

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Chiara Bastianelli

Chiara Bastianelli

Laurea in Economia e Direzione Aziendale. Project manager in una società di consulenza strategica per le imprese. Appassionata di aziende, finanza e letteratura.

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