ASMR ovvero: una persona che sussurra in un microfono può davvero aiutare a combattere lo stress?

Nel 1983 sulla televisione americana compariva un uomo dai capelli ricci, una tavolozza di colori a olio e un tono di voce gentile e pacato. Nella mezz’ora di The Joy of Painting insegnava a milioni di americani a dipingere paesaggi naturali e la sua voce rilassava anche chi non era interessato alla pittura. Quell’ometto riccio si chiamava Bob Ross ed è considerato uno dei precursori dell’ASMR, il fenomeno di “formicolio” cerebrale, accompagnato da una sensazione di rilassamento e pace, che coglie le persone stimolate attraverso suoni, colori, sensazioni tattili.

Quel “brivido al cervello” e la sua storia

L’autonomous sensory meridian response (risposta autonoma del meridiano sensoriale) è un fenomeno non ancora indagato a fondo dalla scienza. Attualmente il contenitore più ricco di informazioni sull’ASMR è il sito asmruniversity.com, creato nel 2013 dal dottor Craig Richard. La sensazione di brivido al cervello che proviamo quando ci facciamo massaggiare, pettinare i capelli o tamburellare sul viso ci accompagna da così tanto tempo da darla quasi per scontata. Forse per questo la scienza non si è ancora dedicata allo studio dell’ASMR come dovrebbe: almeno così la pensa Tom Stafford, docente di psicologia e scienze cognitive all’università di Sheffield.

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Potrebbe anche essere un fatto reale, ma è difficile da indagare. L’esperienza interiore è oggetto di tante ricerche psicologiche, ma quando hai una cosa che non si può né vedere né sentire e che è sperimentata da tutti, finisce in una zona d’ombra“.

Il termine ASMR viene coniato nel 2010 dalla dottoressa Jennifer Allen, per dare un nome alla sensazione che sperimentano le persone sottoposte ad alcuni stimoli. Internet si appropriò subito del fenomeno, rendendolo virale. Cominciarono a fiorire blog e soprattutto canali YouTube in cui artisti del rilassamento inscenavano veri e propri roleplay (giochi di ruolo). Parlando in tono sommesso, invitando a chiudere gli occhi. Producendo suoni rilassanti o “soddisfacenti” come grattare una spazzola, tamburellando su una tavoletta di cioccolata, scrocchiando della plastica. Ma anche inscenando un massaggio virtuale, così come una seduta di trucco o leggendo storie della buonanotte: trucchi che inducono spesso il sonno negli utenti.

ASMR e pandemia: superare la paura

Ma l’ASMR non aveva ancora “sfondato” fino a quando la pandemia non è entrata nelle nostre vite. Da quasi un anno molte persone stanno sperimentando, alcune per la prima volta nella vita, disturbi del sonno, ansia, attacchi di panico e persino depressione.

Se prima ne vedevo uno a settimana, ora li vedo ogni giorno. È dura in questo periodo non pensare alle notizie con cui ci bombardano. L’ASMR è una sorta di spazio calmo, quasi infantile in cui rifugiarsi, separato dal mondo che c’è fuori”, scrive Elana in un blog statunitense.

Taylor Darling, ASMRtist, dichiara che le visite sul suo canale Twitch, durante la pandemia, da 900 sono passate a oltre 1200 al giorno. “Molte persone si sentono sole, depresse, ansiose e l’ASMR serve proprio a dare sollievo“.

L’importanza di tornare bambini

Nel nostro paese, l’ASMRtist più di tendenza è sicuramente Chiara ASMR, youtuber che vanta oltre 600.000 follower. Autrice del libro “Il potere di un sussurro” e laureata in Chimica e tecnologie farmaceutiche, diffonde la cultura del rilassamento, inscenando persino delle ASMR challenge. “Se ti addormenti perdi! Livello difficile”, “Ti sfido a non dormire”, i titoli di alcuni suoi video. Leggendo le sue interviste traspare orgoglio per il suo hobby, diventato ormai un lavoro a tutti gli effetti. Ma c’è altro: Chiara, come molti artisti del settore, associa la sensazione di piacevole formicolio con l’emersione di ricordi e sensazioni dell’infanzia.

Quasi sempre i roleplay sono situazioni che ricordano molto l’infanzia. Come quando si giocava a truccarsi, o a mamma e figlia. Molti adulti mi chiedono di leggere delle storie, perché hanno ricordi legati ai genitori“.

Molti saranno scettici all’idea di affidarsi a un video su YouTube per dormire meglio o per combattere l’ansia. Ma se la pandemia ci ha momentaneamente tolto la sfera della socialità, chissà che l’ASMR non sia un buon metodo per ricostruire la fiducia nell’altro e combattere la solitudine. Tutto grazie a un semplice sussurro.

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Giulia Zennaro

Giulia Zennaro

sono una giornalista freelance di cultura e società, scrivo come ghostwriter, insegno in una scuola parentale e tengo laboratori di giornalismo per bambini. Scrivo per Hall of Series e theWise Magazine e, naturalmente, BuoneNotizie.it: sono diventata pubblicista grazie al loro laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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