Accendono la speranza i risultati dei nuovi studi presentati al congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo), che riunisce in questi giorni oltre 25mila oncologi da tutto il mondo a Parigi. Grandi notizie nel mondo della medicina con significativi passi avanti nella cura del tumore al polmone.

Tumore al polmone: le ultime novità dall’Esmo

Il tumore del polmone è una malattia che si può sviluppare dalle cellule che costituiscono i bronchi, i bronchioli e gli alveoli.

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Secondo le ultime novità sulla cura al tumore, nel corso della vita, un uomo su 10 e una donna su 35 possono sviluppare un tumore del polmone, mentre un uomo su 11 e una donna su 45 rischiano di morire a causa della malattia. Ma grazie alle ultime scoperte la sopravvivenza dei pazienti sta aumentando in modo significativo, anche per le forme metastatiche o più resistenti grazie alle nuove terapie e ai nuovi studi emersi presentati al congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) che ha avuto luogo a Parigi.

Le ultime ricerche presentate hanno dimostrato un miglioramento nella sopravvivenza del malato nell’arco dei 5 anni dalla scoperta della malattia: un paziente su 5 è vivo a 5 anni grazie a una nuova combinazione di farmaci: pembrolizumab, una molecola immunoterapica che insieme alla chemioterapia ha ridotto il rischio di morte del 40% e ha raddoppiatto la sopravvivenza globale a 22 mesi rispetto ai precedenti 10,6 mesi.

“Prima di questi studi fondamentali, il tumore del polmone aveva un tasso di sopravvivenza a cinque anni del 10%, uno dei più bassi tra tutti i tumori – dichiara Marina Garassino, professore di medicina, University of Chicago, Hematology/Oncology – Questi risultati mostrano miglioramenti significativi nella sopravvivenza a cinque anni dei pazienti trattati e confermano il ruolo importante di questi regimi come standard di cura“.

Un secondo studio sulla cura del tumore al polmone ha infatti indagato sull’utilizzo di pembrolizumab più chemioterapia nei pazienti su altri tipi di tumore, sempre al polmone, evidenziando un tasso di sopravvivenza globale a cinque anni del 18,4% rispetto al 9,7% con la sola chemioterapia.

Tre pazienti su quattro vivi dopo 4 anni dalla malattia

Possiamo dire che grazie alla sperimentazione e guardando ai risultati di questi studi, cresce la sopravvivenza e la speranza per molti pazienti oncologici a cui è stato diagnosticato una delle tante forme di tumore al polmone, anche quelle che presentano mutazioni genetiche. Nella nuova ricerca ADAURA, presentata all’Esmo, è emerso anche che la terapia adiuvante (terapia attuata dopo la chirurgia allo scopo di aumentare le probabilità di guarigione e ridurre il rischio che la malattia si ripresenti) effettuata con la nuova molecola osimertinib ha determinato una sopravvivenza mediana libera da malattia pari a 65,8 mesi (circa 5 anni e mezzo) e circa tre pazienti su quattro trattati sono vivi e liberi dalla malattia a quattro anni.

I risultati dello studio ADAURA, sottolinea Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano, “sono senza precedenti. I vantaggi ottenuti, cioè una riduzione del rischio di recidiva o morte pari al 73% nella popolazione globale e una sopravvivenza mediana libera da malattia di circa cinque anni e mezzo, sono davvero significativi e definiscono un nuovo standard di cura, a fronte di un’ottima tollerabilità“. Grazie all’approvazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), “anche nel nostro Paese si afferma un vero e proprio cambio di paradigma, che vede l’introduzione della medicina di precisione in una popolazione di pazienti in cui l’intento dei trattamenti è la cura“, conclude de Marinis.

Il “big killer” rimane sempre lui: il tumore al polmone, ma se nessuno fumasse diventerebbe quasi un tumore raro. Purtroppo non cala il numero di fumatori in Italia aumentando il dato soprattutto tra i giovani. Oggi però si riaccendono le speranze nella cura.

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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