Da cinque settimane la curva epidemica dell’influenza australiana è in calo. L’epidemia, arrivata in anticipo rispetto alle stagioni precedenti, ha fatto registrare un valore di picco di incidenza superiore a tutti gli anni precedenti, ma i dati dei rapporti InfluNet confermano che la curva epidemica sta scendendo, soprattutto nei bambini.

La Sorveglianza Influnet

Con il contributo del Ministero della Salute e con il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), la Sorveglianza delle Sindromi Influenzali (InfluNet) monitora da anni i casi di sindrome influenzale, stimandone l’incidenza settimanale durante la stagione invernale in modo da determinarne l’inizio, la durata e l’intensità dell’epidemia.

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La sorveglianza è realizzata grazie al contributo dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta di tutte le regioni italiane. L’ISS svolge un ruolo di coordinamento, aggregando settimanalmente i dati raccolti e producendo un rapporto che comprenda risultati nazionali.

Curva dati influenza a confronto

Incidenza delle sindromi simil-influenzali negli ultimi anni

Nel grafico possiamo vedere come l’andamento dell’influenza è in anticipo rispetto alle stagioni precedenti e con un valore di picco più alto rispetto a gli ultimi due anni di limitazioni contro il Covid-19, ma è altrettanto chiaro che i casi di influenza australiana stanno diminuendo.

Lo confermano i dati dell’ultimo bollettino divulgato da Influnet. Da un picco registrato di 16,05 casi ogni mille pazienti visitati siamo scesi a un’incidenza pari a 12,2 casi per mille assistiti.

Netto calo dei casi nei bambini

“Quanto ci aspettavamo per questa stagione influenzale 2022-2023 si sta verificando: a seguito della quasi totale abolizione delle misure di protezione la circolazione dei virus risulta totalmente priva di limitazioni. Il risultato? Influenza anticipata”, si riporta su un articolo di dicembre della Fondazione Veronesi riguardo all’influenza nei bambini.

Quest’ultima, infatti, ha colpito più i bambini che gli adulti, ma grazie anche ad una campagna vaccinale iniziata in anticipo rispetto agli anni passati, si osserva già un netto miglioramento nei rapporti InfluNet. Il vero picco, che i pediatri prevedevano potesse essere a gennaio, in realtà non sta avvenendo. Infatti, il calo più repentino si vede tra i bambini che sono scesi da quasi 52 casi su mille assistiti a 34,6 nella fascia 0-4. E da oltre 28 casi a meno di 16 nella fascia 5-14 anni.

Incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia per età

Incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia per età

Le buone pratiche

Le buone pratiche generali per evitare di ammalarsi o di contagiare oggi le conosciamo bene. Ma per i bambini osservarle è più difficile. Il vaccino, pertanto, costituisce la più efficace strategia di prevenzione dell’influenza.

Nella circolare divulgata dal Ministero della Salute a luglio, chiamata Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2022-2023”, si raccomanda la vaccinazione antinfluenzale già dai 6 mesi di età. La circolare chiarisce che basta una dose, tranne per i bambini mai vaccinati in precedenza, dove si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale. Ma quanto è efficace?

A rispondere è l’ospedale pediatrico Bambino Gesù che ricorda: “Uno studio sui bambini relativo alle stagioni influenzali 2010-2012 ha dimostrato che la vaccinazione antinfluenzale ha ridotto del 74% il rischio di ricovero in unità di terapia intensiva pediatrica correlato all’influenza. Uno studio recente (2022) ha dimostrato che la vaccinazione antinfluenzale riduce del 75% il rischio di influenza grave e pericolosa per la vita nei bambini“.

Rispetto alle manifestazioni più scontate del virus, come mal di testa, febbre, debolezza, dolori articolari, congestione e mal di gola, nei più piccoli spesso possono esserci anche vomito e diarrea. È importante che i genitori prestino attenzione all’insorgenza di complicanze, soprattutto a livello respiratorio, nei bambini più piccoli, che non hanno modo di manifestare il proprio malessere.

La vaccinazione antinfluenzale risulta quindi l’arma più potente come prevenzione di questa malattia anche in età pediatrica.

 

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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