L’agofobia, ovvero la paura degli aghi, è un fenomeno sempre più sofferto. In vista di vaccinazioni o esami del sangue, esistono metodi utili a evitare svenimenti o malori d’altro tipo.

Agofobia: in cosa consiste?

La maggior parte delle persone tende ad avere paura degli aghi. In effetti, la belonefobia o agofobia è una vera e propria paura che rende inimmaginabile entrare in contatto con aghi e spilli. Come scritto su DonatoriH24.it, in passato il progetto “Blood confusion“, ideato dall’area comunicazione del Centro nazionale del sangue, aveva riscontrato dati alquanto interessanti sull’argomento. Su oltre centro giovani intervistati tra i 17 e i 35 anni, ben il 20% aveva ammesso di non donare sangue poiché impaurito dagli aghi delle punture.

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Risulta essere uguale, poi, anche la percentuale a livello internazionale. Il 20% della popolazione mondiale, infatti, ha confermato di avere paura di aghi o iniezioni. Dal progetto, tra l’altro, sarebbe emersa la questione del tratto ereditario o della caratteristica acquisita. Mentre una piccola percentuale di persone eredita l’agofobia, la maggior parte la sviluppa intorno ai quattro o sei anni mediante l’apprendimento. Come se non bastasse, poi, ad essa spesso si associano anche l’emofobia (ossia, la paura del sangue) e la traumatofobia (ovvero, la paura delle ferite).

La fobia dell’ago, insomma, è stata a lungo studiata. Da ricerche e studi sul tema, del resto, è apparsa sin da subito come ereditaria poiché è generalmente stimato come l’80% di coloro che ne soffrono abbia un parente con lo stesso problema. Alcuni antropologi, inoltre, ritengono attendibile l’ipotesi che l’agofobia sia radicata nell’essere umano da un’antica tecnica di sopravvivenza. Le ferite da puntura, infatti, portavano alla morte, soprattutto precedentemente alla diffusione degli antibiotici moderni. È possibile, dunque, che la paura di bucare la pelle sia un adattamento evolutivo.

Superare l’agofobia: i comportamenti utili

Per superare la paura dell’ago o della puntura, allontanando progressivamente il fenomeno dell’agofobia dalla propria persona, vi sono alcuni consigli di medici e esperti del settore. Anzitutto, sempre stando a quanto raccontato su DonatoriH24, è bene condividere la propria difficoltà con medici e infermieri. Rendere note le singole paure dietro a vaccinazioni o esami del sangue consente al personale di servizio di mettere il paziente a proprio agio e di prepararlo meglio alla prestazione medica. Ovviamente, è frequentemente consigliato girarsi dalla parte opposta a quella interessata per non guardare, evitando svenimenti o forti emozioni dettate dall’impressione.

Generalmente, inoltre, per chi soffre di agofobia o belonefobia viene spesso suggerito di leggere, distrarsi al cellulare o ascoltare musica tramite le cuffiette durante la prestazione medica. Il tutto, ovviamente, per distendere i propri nervi e soffrire meno la situazione. Parlare e comunicare col paziente, in alternativa, può essere una valida soluzione per combattere la paura degli aghi. Rendere la singola persona cosciente del fatto che tutto avverrà in pochi minuti, è fondamentale tanto quanto la buona riuscita del prelievo o dell’iniezione. Ansia e paura, infatti, spesso possono portare alla ripetizione della procedura specialistica.

Terapie di esposizione e desensibilizzazione: altri rimedi utili

Fra gli altri rimedi utili per superare la paura degli aghi e il fenomeno dell’agofobia vi sono terapie di esposizione e desensibilizzazione del problema. Come scritto anche su my-personaltrainer.it, infatti, un approccio risultato efficace è la presentazione degli stimoli fobici al paziente in condizioni controllate. In altre parole, si riproducono quelle emozioni provate durante la prestazione medica sino ad ottenere una desensibilizzazione sistemica. La terapia, dunque, comporta l’esposizione graduale e ripetuta nel tempo a figure, oggetti e strumenti appuntiti o taglienti, per affrontare le idee negative associate alla paura degli aghi.

La desensibilizzazione, poi, può essere praticata in combinazione con tecniche cognitive e comportamentali. Il tutto, naturalmente, allo scopo di modificare il circolo vizioso della belonefobia o agofobia, e lavorare sul significato degli aghi per il paziente. In questo modo, il soggetto in esame viene esposto a situazioni temute, con la possibilità di apprendere delle tecniche di autocontrollo emotivo che possano permettergli di ridimensionare la propria paura.

Insomma, la belonefobia o agofobia è un problema sofferto e diffuso da una larga parte della popolazione mondiale. Cause e fattori di questo fenomeno “popolare” non sono sempre facilmente identificabili. Un disturbo, quello caratterizzato dalla paura degli aghi o delle punture, altamente invalidante e limitante. Tuttavia, attraverso terapie o semplici accorgimenti comportamentali è possibile oltrepassare (gradualmente e non con effetto immediato) questo timore, e ridimensionare la propria paura per gli aghi.

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Antonio Di Bello

Antonio Di Bello

Studente universitario con esperienze lavorative in ambito comunicativo e giornalistico. Amo raccontare tutto ciò che circonda il mondo del calcio, della pallavolo e della Formula Uno. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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