Dallo scorso 27 luglio è attivo il nuovo registro delle opposizioni per limitare l’invadenza delle chiamate pubblicitarie. La novità sta nel fatto che, d’ora in avanti, sarà possibile inserire i numeri di cellulare nel registro così come accade dal 2011 per i fissi. Nella precedente versione, il Registro Pubblico delle Opposizioni (RPO) non comprendeva questa possibilità con la conseguenza che le campagne di pubblicità telematica si riversavano sui numeri personali degli utenti.

Cosa cambia con il nuovo registro delle opposizioni

Il nuovo registro delle opposizioni, di cui avevamo già annunciato l’introduzione, esteso a tutti i numeri telefonici nazionali fissi e non, consente al cittadino di opporsi alle chiamate indesiderate tipiche del telemarketing aggressivo. Con il nuovo servizio, l’operatore telefonico deve consultare il registro con cadenza mensile prima di dare l’avvio alle campagne pubblicitarie. Resta l’obbligo, da parte delle agenzie pubblicitarie o di ricerca, di garantire l’identificazione della linea chiamante.

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Ovviamente la consultazione del registro comporterà dei costi per chi chiama. Chiunque voglia utilizzare i numeri degli utenti per invio di materiale pubblicitario, vendita diretta, comunicazioni commerciali e ricerche di mercato deve obbligatoriamente registrarsi al nuovo registro delle opposizioni e  comunicare preventivamente al Gestore del Registro le liste dei numeri che intendono contattare.

Se si tiene conto che, stando ai dati del 2021, a fronte dei 19,99 milioni di numeri fissi bisogna aggiungere 78,1 milioni di sim “personali”, ossia non destinate al solo traffico dati o al funzionamento di dispositivi automatizzati – come nel caso della domotica – si comprende quale sforzo economico dovrà sostenere chi dovrà consultare l’RPO.

Maggior tutela per gli utenti di linea mobile

La mancata osservanza del RPO da parte degli operatori di telemarketing  è disciplinata dal Codice in materia di protezione dei dati personali e dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD), che prevede l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie fino a 20 milioni di euro o per le imprese, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente, se superiore.

Per iscriversi al nuovo registro delle opposizioni, ed annullare i consensi alla pubblicità rilasciati in precedenza, si possono utilizzare tre modalità. La prima possibilità è quella di accedere tramite web al sito dedicato, la seconda tramite telefono al numero 800957766 per utenze fisse e 0642986411 per i cellulari e, infine, tramite email attraverso un modulo da compilare.

Dopo l’iscrizione i contact center hanno 15 giorni di tempo per recepire la presenza del numero nel registro e smettere di chiamare. Il quotidiano “La Repubblica” ha testato il nuovo registro delle opposizioni e ha effettivamente verificato una diminuzione del numero di chiamate: da 4-5 chiamate al giorno si è passati ad una sola. Nonostante resti il problema dei numeri esteri sui quali non si può ancora intervenire,  bisogna prendere atto che l’iniziativa è stata un vero e proprio successo che spiega come mai entro la metà di agosto già quasi due milioni di italiani abbiano utilizzato il nuovo servizio.

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Giacomo Capodivento

Giacomo Capodivento

Insegno religione dal 2012. Laureato in Comunicazione e Marketing e studente in Comunicazione e innovazione digitale. Per me occuparmi di comunicazione è una questione politica. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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