l’Italia si candida come hub europeo dell’energia nel Mediterraneo, territorio che diventa sempre più protagonista di questo processo, a causa soprattutto della guerra in Ucraina che ha fatto spostare l’asse europeo delle società energetiche. Questo è quanto è emerso dal convegno “Dal Mediterraneo il futuro energetico europeo” tenutosi alla sede di Unioncamere a Roma il 27 marzo scorso.

Nello specifico, da qualche anno a questa parte proprio la zona del Mediterraneo, anche se in alcuni casi altalenante, fornisce grosse quantità di gas in modo da esportare in Unione europea circa 55 miliardi di metri cubi. Inoltre, le forniture dall’Algeria all’Italia dovrebbero raddoppiare entro il 2024 mentre l’Egitto invierà gas naturale liquefatto per sopperire alle forniture russe.

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Lo scenario energetico: Italia e Algeria sempre più unite

Massimo De Andreis, Direttore Generale Studi e Ricerche per il Mezzogiorno precisa che: la missione del governo in Algeria ha posto le basi per trasformare l’Italia nell’hub energetico dell’Unione europea. L’obiettivo è concreto soprattutto a livello geografico anche se bisognerà investire molto a livello economico”. La rottura dei rapporti con la Russia, che fino ad un anno fa era la principale fonte di approvvigionamento dell’Ue, costringe oggi a guardare verso il Sud del mondo, nello specifico nella zona del Mediterraneo.

L’Italia non risulta così lontana dall’obiettivo di diventare l’hub energetico dell’Unione europea: difatti, il nostro paese non solo potrebbe continuare ad alimentare la domanda di gas, bensì potrebbe soprattutto contribuire alla crescita degli investimenti nazionali ed europei in Algeria e negli altri paesi africani.

Nuove fonti di gas dal Mediterraneo e il richiamo al Piano Mattei

In riferimento ai territori del Nord Africa, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto riferimento al Piano Mattei, un modello di cooperazione in cui entrambe le nazioni devono poter crescere e migliorare, descrivendolo come: un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione europea e nazioni africane, anche per contrastare il preoccupante dilagare del radicalismo islamista soprattutto nell’area sub-sahariana. Ci piacerebbe così recuperare, dopo anni in cui si è preferito indietreggiare, il nostro ruolo strategico nel Mediterraneo”.

Sulle orme dell’ex Presidente del Consiglio Mario Draghi, Meloni è andata prima in Algeria e poi in Libia. Due gli obiettivi principali: consolidare il processo di differenziazione delle forniture verso una totale eliminazione del gas russo dal 2024/2025 e presentarsi al resto d’Europa come hub energetico del Mediterraneo.

Il ruolo della Libia e la fornitura di gas dal Mediterraneo

Nel 2022 la Libia è stato l’unico Paese assieme alla Russia che ha fornito meno gas dal Mediterraneo rispetto all’anno precedente in Italia. Nello specifico, secondo i dati della Società Nazionale Metanodotti, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica è dal 2015 che dalla Libia ne arriva sempre meno.

Dati del gas dalla Libia in italia (2004-2022)

fonte: Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica

Il gas libico arriva in Italia tramite il gasdotto Greenstream, inaugurato nel 2004 dall’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal califfo Muammar Gaddafi, che collega il giacimento libico di Mellitah a Gela ed una volta arrivato in terra siciliana viene immesso nella rete nazionale. Inizialmente, gli accordi si aggiravano attorno agli otto miliardi di metri cubi di gas l’anno, cifra assicurata e superata solo tra il 2007 e il 2010. Successivamente, lo stesso si è sempre più allontanato dalla soglia prestabilita andando a diminuire gradualmente.

Il governo italiano punta al Nord Africa soprattutto per attuare le sue nuove strategie politiche ed accumulare nuova energia da importare in Europa tramite il Piano Mattei. L’Italia vuole aumentare la sua influenza nel Mediterraneo tramite il gas e consolidare la sicurezza energetica riducendo del tutto la dipendenza dalle forniture russe. Inoltre, lo stesso governo come accennato in precedenza punta a diventare lo snodo principale verso il Nord Europa.

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Vincent Truppo

Vincent Truppo

Tra i miei focus principali, abbattere gli stereotipi che talvolta non danno la possibilità di conoscere realmente chi ci circonda, la definizione del termine stereotipo rappresenta appieno il mio lavoro. Con enorme piacere collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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