Il mercato immobiliare portoghese sta crescendo in maniera inarrestabile. Secondo l’indice dei prezzi medi calcolato dall’Instituto Nacional de Estatística (INE),  il valore delle case è in aumento dal 2015. Nel 2022 l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPHab) è aumentato del 12,6% rispetto al 2021. Un’ottima notizia per chi ha scelto di vivere in Portogallo e ha acquistato un immobile nelle zone di Lisbona, Algarve o Alentejo, meno per i portoghesi che una casa non la possiedono e sono oggi alle prese con prezzi (anche degli affitti) molto elevati. La problematica impatta su lavoratori e studenti, costretti dai costi ad abbandonare l’idea di trasferirsi. Solo a Coimbra è stato messo a punto un programma di coabitazione intergenerazionale, ma non ci sono ancora dati sull’effettiva riuscita.

Vivere in Portogallo. Perché gli affitti costano così tanto? Un confronto con il mercato immobiliare europeo ed italiano

Da uno studio della piattaforma immobiliare Casafari, Lisbona è la seconda città più cara dell’Europa meridionale per l’acquisto e l’affitto di una casa. Sebbene Parigi continui a essere la città più costosa in Europa, è nella capitale portoghese che si registra il maggior aumento dei prezzi di vendita, 9,8% in più rispetto al primo trimestre e il 3,4% rispetto all’ultimo del 2022. A Lisbona, il prezzo medio al metro quadro è attualmente superiore a 5.000 €, più di Milano, Barcellona e Madrid.

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Anche per gli affitti Lisbona si distingue per l’aumento maggiore, 5,4% in più rispetto all’ultimo trimestre del 2022. Ogni metro quadro in affitto costa in media 23€, cifre che fanno di Lisbona la seconda città più costosa dell’Europa meridionale.

Come si è arrivati a questo punto? Il crescente interesse da parte di investitori stranieri e turisti alla ricerca di affitti a breve termine ha fatto lievitare i prezzi, costringendo molta gente del posto ad abbandonare i propri quartieri. Con lo stipendio medio in Portogallo, è impossibile sostenere il costo degli affitti nelle città principali.

In molte città d’arte italiane si riscontra lo stesso problema, alleviato però da salari leggermente più alti che in Portogallo, se rapportati al costo della vita.

Come si vive in Portogallo oggi, tra crisi immobiliare, salari bassi e soluzioni messe a punto dal governo

Público, uno dei principali quotidiani portoghesi, segue con grande interesse il tema. “Il Portogallo è tra i Paesi con gli affitti più alti ma che allo stesso tempo non garantisce al popolo adeguate condizioni per mantenersi”, ha dichiarato Liliana Rodrigues Brito, autrice di libri. “Il salario netto degli impiegati e di chi lavora nella ristorazione oscilla tra gli 800€ e i 900€, mentre un appartamento con una stanza da letto (T1) nel centro di Lisbona costa 1000€ e in periferia 650€, valori che continuano ad aumentare di anno in anno”.

Il fenomeno sta costringendo persone di tutte le età, giovani e meno giovani, a rinunciare a comprare o ad affittare una casa tutta per sé. In poche parole, si finisce in un’abitazione che non è stata scelta, con la paura costante di essere sfrattati. C’è chi torna a vivere dai propri genitori, chi dai propri ex e chi, pur non avendolo mai fatto, va a convivere con degli sconosciuti, in attesa che si liberino i fornelli per cucinare o la lavatrice per fare il bucato. Si chiede il permesso per invitare ospiti a casa e si evita di far rumore se si rientra a notte fonda. In Portogallo tutto questo ha preso il nome di crise da habitação. Migliaia di persone stanno scendendo in strada a manifestare, premendo sul governo e spingerlo a garantire a tutti l’accesso ad una abitazione dignitosa. Finora, le misure adottate prevedono anche una serie di agevolazioni fiscali, che secondo gli attivisti però non fanno altro che rafforzare la speculazione immobiliare.

Un modello di coabitazione intergenerazionale permette agli studenti di vivere in Portogallo senza pagare l’affitto

In alcune zone del Portogallo c’è chi cerca di correre ai ripari e sta trovando modalità alternative per arginare il problema del caro affitti. A Coimbra, sede di una delle più antiche università d’Europa, l’Associação Cozinhas Económicas Rainha Santa Isabel (ACERSI), l’Associação Académica de Coimbra (AAC) e l’Associação de Antigos Estudantes de Coimbra hanno messo in campo un progetto che permette di rispondere sia alla difficoltà di accesso agli alloggi per gli studenti, sia all’isolamento degli anziani. Tramite questo modello di convivenza intergenerazionale, gli studenti più bisognosi vanno a vivere nelle case degli anziani più soli senza pagare l’affitto. “Il focus principale è sulla convivenza, che permette di spezzare i momenti di solitudine e garantire allo studente la possibilità di proseguire gli studi, spiega a Público Teresa Sousa, una delle coordinatrici del progetto. Qualcosa di simile è già stato sperimentato con successo in Piemonte nel 2019, a Milano e Firenze nel 2020.

 

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Mariarita Persichetti

Mariarita Persichetti

Laureata in Management con una tesi in marketing territoriale. Viaggio, scrivo, fotografo e degusto formaggi. Su Buonenotizie.it parlo di progetti sostenibili e innovativi nel turismo, cultura gastronomica e mondo. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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