È La Sapienza a brillare fra gli atenei italiani nel mondo: lo conferma il QS World University Rankings, la classifica mondiale delle università pubblicata annualmente dall’agenzia Quacquarelli Symonds.

La Sapienza raggiunge il 171° posto mondiale, ma è l’università italiana che ottiene il risultato migliore, piazzandosi tra i primi 50 atenei al mondo in 7 materie e tra i primi 100 al mondo in 21 materie individuate dal Qs Ranking.

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Non è però l’unico risultato positivo e non è l’unica università italiana a brillare.

La Sapienza spicca fra le Università italiane: quali sono le facoltà di successo?

Per capire dunque quanto è prestigiosa La Sapienza, oltre al Qs world university rankings dobbiamo considerare le materie di studio in cui l’istituto eccelle: figura come prima al mondo nella materia “Classics and Ancient History” con il punteggio di 98.7 ed è prima in Italia nelle aree “Arts & humanities” (41° posto mondiale) ”e “Natural Science” (44° posto mondiale).

La Sapienza supera poi gli altri Atenei italiani nelle materie Archaeology (11° al mondo), History of Art (17°), Physics & Astronomy (35°), Library & Information Management (43°), History (49°), Psychology (61°), e compare fra i primi 100 atenei nelle materie: Statistics & Operational Research, Nursing,  Theology, Divinity & Religious Studies, Anthropology, Development Studies, Biological Sciences (108°), English Language & Literature (fascia 101-150).

Qual è la migliore università italiana?

Sebbene la Sapienza abbia ottenuto i migliori risultati competitivi a livello nazionale, anche altri Atenei hanno raggiunto risultati ragguardevoli e a livello mondiale: il Politecnico di Milano, ad esempio, raggiunge il 139° posto mondiale, molto al di sopra de La Sapienza (171°) che viene superata anche dalla Alma Mater Studiorum – di Bologna.
Sono poi ancora 13 in tutto le Università italiane che figurano nei primi 500 posti: ci sono l’Università di Padova (324°) e quella di Milano (325°), il Politecnico di Torino (404°) e di Pisa (416°). L’ateneo di Napoli (436°) e l’Università Vita-Salute San Raffaele (457°) ed ancora l’Università di Trento (460°) e di Firenze (460°). Chiudono l’Università di Torino (475°) e Tor Vergata di Roma (499°).

Il prestigio degli atenei italiani risalta anche nella Classifica Censis delle Università italiane (edizione 2022/2023) che distingue gli Istituti per grandezza, ma nei risultati finali di performance conferma i risultati indicati dal Qs ranking. Tra i mega atenei la prima posizione è dell’Università di Bologna con un punteggio complessivo di 89,8 su 100. Seguono l’Università di Padova e La Sapienza di Roma. Tra i grandi atenei c’è l’Università di Pavia e Perugia. Nei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti) l’Università di Siena è la migliore superando Trento; sale l’ateneo di Sassari, grazie soprattutto all’incremento di 15 punti nell’indicatore relativo a borse e altri servizi in favore degli studenti.

Per i Politecnici il Rapporto conferma la prima posizione di Milano: è seguito dai Politecnici di Torino e Venezia. Per il Sud spicca il Politenico di Bari (con un punteggio di 87,7 a 10 punti da Milano).

Università: i dati su ricerca e occupabilità degli studenti

Come abbiamo visto, lo spazio dato alla Ricerca è senz’altro un aspetto chiave per il successo di un ateneo insieme alle opportunità per chi merita e alle prospettive di futura occupazione degli studenti. Nell’edizione 2023 del Qs world university rankings figurano per la prima volta anche questi due “parametri” (con il relativo punteggio). E La Sapienza (che supera anche qui tutte le altre italiane) ottiene per entrambi gli indici un ottimo risultato: 98 punti su 100 per il peso nella ricerca e 55,8 su 100 per le prospettive occupazionali dei discenti, classificandosi 23° nella classifica mondiale.

Questi ultimi due dati sono dunque quelli su cui puntare per rendere le nostre Università delle fucine di talenti nella ricerca e dei luoghi in cui formare figure poi subito facilmente occupabili nel mondo del lavoro al pari dei grandi istituti americani (Massachusetts Institute of Technology MIT, Stanford e Harvard) e inglesi (Cambridge e Oxford) che, grazie al prestigio accumulato e all’intensa attività di ricerca e alta formazione degli studenti, eccellono da anni indisturbati nelle prime posizioni ottenendo i più alti punteggi anche nei nuovi parametri introdotti dalle classifiche mondiali.

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Antonio Mazzuca

Antonio Mazzuca

Dal 2007 sono redattore editoriale tecnico-giuridico esperto e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Sono il coordinatore editoriale della Testata tecnica InSic.it e dal 2015 editore della testata culturale registrata Gufetto.press dedicata al mondo della cultura off per le quali scrivo news, articoli, recensioni, interviste e approfondimenti e svolgo formazione ai redattori sia per la parte critica che redazionale e per la scrittura in ottica SEO.

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