L’uso e l’abuso di alcol e droghe tra i giovani rappresenta una sfida sempre più pressante per la società contemporanea e un monito rispetto ad un disagio molto diffuso in una fase delicata della vita che necessiterebbe di solide sponde per mitigare il rischio di deragliamenti nelle sabbie mobili delle dipendenze. Per molti ragazzi, l’utilizzo di queste e altre sostanze, fa parte di una fase di sperimentazione durante la crescita. Molti le provano sporadicamente per poi smettere, mentre altri continuano ad usarle in modo più regolare, aprendo le porte a molteplici rischi fisici, psicologici e sociali.

Consumo di alcol tra i giovani: i dati nel mondo e in Italia

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il consumo di alcol causa circa tre milioni di morti all’anno in tutto il mondo, di cui un milione solo in Europa, dove si registra la più alta percentuale di consumatori (44%); più di un quarto di questi rientra nella fascia d’età 15-19 anni.

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L’osservatorio nazionale alcol (ONA) dell’ISS sottolinea come il consumo di alcol incida su 13 dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, impattando su una serie di indicatori relativi non solo alla salute ma anche allo sviluppo economico e sociale, all’ambiente e all’uguaglianza.

Rispetto al consumo di alcol tra i giovani, il Rapporto ISTISAN 2023/3 Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni (dati relativi al 2021) dell’ISS evidenzia che nel 2021, 7,7 milioni di italiani di età superiore a 11 anni hanno bevuto quantità di alcol tali da esporre la propria salute a rischio. Come si legge nel Rapporto, “le prevalenze dei consumatori a rischio fra i giovani e giovanissimi continuano a rimanere in linea con i dati degli ultimi anni. Il comportamento più diffuso è il consumo fuori pasto. La prevalenza delle consumatrici in modalità binge drinking (bere per ubriacarsi e ricercare sensazioni forti) è diminuita tra il 2011 e il 2014 per poi aumentare in maniera pressoché costante e stabilizzarsi nel corso degli ultimi anni”.

Giovani e dipendenza da droghe, preoccupano le sostanze di “nuova generazione”

Anche la dipendenza dalle droghe continua a mantenersi su livelli elevati tra i giovani, complici i costi più bassi e la facilità di reperimento nel web di molte sostanze. Come riporta il World Drug Report 2023, il numero stimato di consumatori è cresciuto da 240 milioni nel 2011 a 296 milioni nel 2021, in parte anche a causa della crescita della popolazione.

A livello italiano, i consumi di sostanze stupefacenti risultano in aumento sia nella fascia 18-64 anni che in quella 15-19 anni, come si evince dalla Relazione Annuale del Dipartimento per le Politiche Antidroga sul fenomeno delle tossicodipendenze 2023, con un preoccupante incremento nella fascia giovanile rispetto ai dati 2021 (dal 18,7% al 27,9%) soprattutto in riferimento alle sostanze “di nuova generazione”, cannabinoidi sintetici e nuove sostanze psicoattive (NPS). Queste ultime sono state utilizzate da oltre 140 mila ragazzi (15-19 anni) nell’arco del 2022.

Prevenire e affrontare con coraggio il tema delle dipendenze

Prevenzione e informazione, soprattutto verso gli adolescenti, uniti a dialogo e presenza del mondo adulto, ricoprono un ruolo essenziale rispetto al fenomeno delle dipendenze. Scuola, famiglia, associazioni, assieme alle reti di professionisti costituiscono un tessuto sociale rilevante, che necessita di sempre maggiori strumenti per affiancare i giovani in difficoltà. Tra i numerosi servizi disponibili, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) propone un’attività di counseling a supporto anche dei giovani, il “Telefono Verde sulle dipendenze”.

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Contro la dipendenza dalle droghe: dall’Islanda fino al Cile

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Giulia Angelon

Giulia Angelon

Mi piace esplorare l’esistenza, osservandone i misteri e sperimentando la forza creatrice che genera l'atto di comunicare quando nasce dall’ascolto e dal dialogo. Per BuoneNotizie.it scrivo di benessere e innovazione in chiave culturale, imparando l’arte di esserci nelle cose con intensa leggerezza.

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