Il Comune di Venezia, la città d’acqua per eccellenza, sta sperimentando il moto delle onde del mare e della sua laguna come fonte di energia elettrica pulita, rinnovabile e a costo zero. Produrre energia elettrica sfruttando l’ampio moto ondoso del mare e le onde più piccole, ma più frequenti, causate dalle imbarcazioni che transitano in laguna: è questo il rivoluzionario progetto che l’assessore comunale all’Ambiente, Gianfranco Bettin, ha presentato ad una recente conferenza stampa tenutasi al municipio di Mestre.
La sperimentazione, avviata dal Comune di Venezia attraverso AGIRE – l’Agenzia veneziana per l’energia – ha portato alla realizzazione di tre prototipi per la produzione di energia dalle onde: uno è già stato posizionato in laguna ad agosto 2011, nel Canale della Giudecca (in centro storico), mentre gli altri due saranno installati in mare entro la primavera 2012, vicino alla piattaforma del CNR di fronte al Lido. I tre sistemi si chiamano, rispettivamente, “Mini GIANT”, “GIANT” e “WEM” e sono realizzati da due aziende italiane che, a titolo gratuito, li stanno sperimentando insieme ad AGIRE.
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SostieniciTutti i prototipi sono costituiti da un galleggiante e da un generatore, che sfrutta il Principio di Archimede (un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso l’alto uguale al peso del liquido spostato). In pratica, nel tempo che intercorre tra due picchi dell’onda, il galleggiante si muove dalla massima altezza a quota zero sul livello del mare, per risalire di nuovo al punto più alto e l’energia contenuta nel moto ondoso viene trasformata in energia elettrica pulita e rinnovabile, in grado di alimentare attrezzature ed impianti cittadini (ved. infografica sotto).
“Mini” GIANT (Generatore Integrato Autonomo Non Tradizionale) è già attivo lungo il canale della Giudecca ed è stato realizzato appositamente per Venezia – come ha sottolineato l’assessore all’Ambiente – perché consente di sfruttare sia il moto ondoso delle imbarcazioni, sia le onde di rimbalzo sulle rive dei canali. Si tratta di un sistema ingegnoso capace, una volta a regime, di diventare un perfetto micro-serbatoio di energia per uso domestico. In mare aperto, invece, verranno testati a breve il sistema GIANT, una specie di enorme ”fungo” capace di produrre e immagazzinare 12.000 Kwh all’anno, e il sistema WEM (Wave Energy Module – foto sotto), più impattante e complesso rispetto a Giant, ma in grado di generare 35.000 Kwh all’anno e coprire, ad esempio, l’intero fabbisogno energetico di un asilo.
L’energia prodotta dal moto ondoso sarà utilizzata, innanzitutto, sul posto, cioè per l’illuminazione delle briccole in laguna e degli imbarcaderi ACTV in città, ma si stima che, in futuro, possa tranquillamente sopperire al consumo energetico di edifici pubblici e scolastici. La fase di sperimentazione durerà circa un anno, durante il quale saranno raccolti dati preziosi e i dispositivi verranno via via perfezionati, in modo da renderli il più possibile efficienti. Una volta terminata questa prima fase, sarà possibile calcolare la quantità di energia prodotta e, perciò, impiegarla nel modo più adeguato.
Oltre a sperimentare i tre sistemi, che una volta a regime potranno essere moltiplicati a livello esponenziale in tutta la città, a seconda delle varie necessità: dalla casa privata, agli edifici pubblici all’industria. “Crediamo molto in questo nuovo sistema, per ora unico al mondo e mai sperimentato prima – ha dichiarato l’assessore Bettin – per produrre energia pulita seguendo e sfruttando la grande vocazione e opportunità del territorio veneziano, ovvero il mare. Da sempre i veneziani hanno avuto la capacità di adattarsi al mare e di adattare il mare alle proprie esigenze. Oggi noi lo facciamo portando avanti politiche per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale”.
Per approfondire:
Energia verde ed eco-sostenibilità per il porto di Genova
Ecco, queste sono le notizie che vorremmo sentire tutti i giorni!
Bellissima iniziativa, speriamo abbia un seguito!!!
Mi sembra un’ottima iniziativa. Anche qui in Toscana ho visto un serio sforzo da parte di settori pubblici e privati nel cercare di promuovere la produzione e l’uso di energie pulite e rinnovabili. Qualche giorno fa leggevo che nella discarica di Peccioli producono energia eolica, da fotovoltaico, termica e da biogas. Lo trovo interessante…. nel senso, trasformano un problema come la spazzatura in una risorsa pulita.