Quando si parla di ambiente e di risorse naturali, in genere, si tende a pensare in termini catastrofici, sostenendo che le risorse sono finite, con tutte le relative conseguenze. Molti degli allarmismi creati in tema ambientale risultano essere spesso privi di fondamento. Come la falsa credenza sulla fine delle risorse naturali. La realtà è infatti di gran lunga più rosea di come spesso la dipingiamo.

Esaurimento delle risorse? Falso allarme!

A partire dagli anni Sessanta si era diffuso il timore che molto presto sarebbero state utilizzate tutte le risorse naturali a disposizione, rendendo il pianeta un posto non più abitabile. Soprattutto dal momento che, esaurite le risorse, avremmo dovuto far fronte alla penuria di alimenti. Eppure gli anni Settanta sono arrivati e sono passati, così come gli anni Ottanta, Novanta… Fino ad arrivare ad oggi. E, durante tutto questo periodo, non è accaduto nulla di tutto ciò.

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Anzi, alcuni dei metalli (l’alluminio, il rame, lo zinco, l’oro, il cromo, il nichel, lo stagno e il tungsteno) sarebbero dovuti o scomparire o essere centellinati, tanto da far lievitare i prezzi. Al contrario, attualmente non solo non sono esauriti, ma risultano anche essere molto più economici rispetto ad anni fa.

E accadeva la stessa cosa con il petrolio: erano tanti, infatti, i giornali che riportavano titoloni strillanti della sua fine imminente. Eppure, attualmente continuiamo ad utilizzare auto alimentate proprio da quel petrolio che sarebbe dovuto costare molto caro a causa del suo ipotetico – ma infondato – esaurimento.

Il discorso relativo alla fine delle risorse naturali veniva applicato anche ad altri metalli, utilizzati soprattutto in ambito tecnologico, come l’europio utilizzato per il tubo a raggi catodici dei televisori. Esaurito questo componente, però, è stata introdotta un’altra tecnologia: lo schermo a cristalli liquidi.

Ecco perché abbiamo risolto tutto per il meglio. E perché continueremo a farlo

Ma cos’è accaduto? Come mai le cose sono andate meglio di come si profetizzava? La risposta è abbastanza semplice: ciò è accaduto non per un miracolo divino. Ma per due ordini di ragioni. Innanzitutto perché ciò che ci serve davvero non sono le risorse naturali in sé e per sé ma realizzare le nostre necessità (come spostarci da un luogo ad un altro, illuminare le abitazioni e così via) attraverso il loro utilizzo. Poi, se qualcuna di esse dovesse esaurirsi, allora quello che succede è che cerchiamo altri materiali più efficaci ed efficienti per soddisfare i nostri bisogni. Cosa che accade – ed è questo il secondo motivo – attraverso le idee per cambiare e trasformare il mondo fisico a nostro piacimento e utilità.

I miglioramenti ambientali – per molti impossibili – diventati realtà.

A dispetto delle tante previsioni contrarie, non appena il mondo è diventato più ricco, la natura è riuscita a riconquistare il suo spazio. E questo è ciò che è accaduto alle acque delle città che da inquinate e, perciò, non potabili, sono ritornate ad essere l’habitat naturale di animali come pesci e uccelli.

Per non parlare della qualità dell’aria. Spesso diamo per scontato il fatto di non vedere più tante città avvolte nello smog. E ciò lo si deve a tutte quelle strategie messe in atto per diminuire le sostanze che contaminano l’aria. Negli USA, in particolare, l’istituzione nel 1970 dell’Agenzia di Protezione Ambientale ha permesso di ridurre enormemente le emissioni di cinque inquinanti atmosferici. A essere ridotta è stata anche la quantità di CO2 prodotta: ciò, però, è dovuto da una parte alla delocalizzazione delle industrie nei Paesi in via di sviluppo; dall’altra alla capacità di limitare le emissioni di anidride carbonica, aumentando nel contempo l’efficienza degli impianti di riscaldamento, di produzione e trasporto di elettricità.

Un ulteriore progresso “inatteso”, a detta di molte errate previsioni pessimistiche, riguarda l’agricoltura e la deforestazione. Infatti, grazie all’aumento dell’efficienza dell’agricoltura siamo in grado di trasformare i terreni usati per la coltivazione in foreste temperate. E, a proposito di foreste, nonostante la perdita di svariati ettari, la deforestazione si sta riducendo; questo discorso vale anche per quella amazzonica che, dopo il picco del 1995, ha visto diminuire il ritmo di ben quattro quinti.

Leggi anche: migliorare l’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici, tanto in Occidente quanto in Oriente.

Insomma, ancora una volta la realtà è di gran lunga migliore di come la percepiamo a causa delle notizie fuorvianti che ascoltiamo continuamente. Basta aprire un po’ gli occhi e scoprire che essa spesso ci può sorprendere. E altrettanto spesso succede che lo faccia positivamente.

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Dario Portaccio

Dario Portaccio

Laureato in Informazione, Editoria e Giornalismo, oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al percorso di formazione biennale dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, con cui sono diventato giornalista pubblicista.

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