Come prevenire una nuova pandemia: non è una strada costosa, ma una reale necessità.

 

Esistono efficaci piani di prevenzione per una plausibile nuova pandemia: reprimere il commercio di specie selvatiche e contenere le deforestazioni. A sostenere questa tesi, pubblicata sulle pagine di Science, è un team di ricercatori statunitensi. Il programma decennale di prevenzione avrebbe un costo medio di 265 miliardi di dollari. Una cifra che rappresenta appena il 2% di quanto l’economia mondiale ha perso a causa dell’emergenza Covid-19.

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I punti chiave per prevenire una nuova pandemia

In accordo con il ricercatore forestale italiano Giorgio Vacchiano, la strategia vincente per prevenire una nuova pandemia si basa su pochi punti fondamentali:

  • la fine del commercio di carni selvatiche, presente soprattutto nei wet market cinesi;
  • sorveglianza e controllo dell’emergere di malattie nella fauna selvatica e domestica;
  • un attento monitoraggio del traffico illecito di animali selvatici;
  • ridurre almeno del 40% la deforestazione e il frazionamento delle foreste vergini.

Fino ad oggi, purtroppo, questi importanti punti chiave non hanno mai ricevuto la giusta attenzione. Non sufficienti nemmeno i finanziamenti necessari affinché gli interventi tentati fossero efficaci. “Il maggiore investimento – precisano i ricercatori – sarebbe quello per mettere fine al commercio di carni selvatiche in Cina (19,4 miliardi di dollari all’anno), per compensare la perdita dell’intero indotto”.

Giorgio Vacchiano, invece, ci spiega: “la sorveglianza e il controllo delle malattie in animali selvatici e domestici è invece fondamentale per ridurre al minimo il rischio di spillover (salto di una malattia dall’animale all’uomo). Mentre la salvaguardia delle foreste vergini, come luoghi incontaminati, serve a proteggere l’habitat naturale di specie che sono serbatoi di virus potenzialmente pericolosi per l’essere umano. Anche il solo frazionamento di queste foreste è pericoloso, in quanto può portare l’uomo in contatto con nuovi virus, anche sconosciuti, e costringere animali selvatici a spostarsi verso aree urbanizzate”.

L’analisi diventa un appello

Quest’analisi è anche un appello dell’intera comunità scientifica verso i governi e le organizzazioni non governative di tutto il mondo. Finanziare i progetti ambientali, volti a migliorare la salute del pianeta non sono inutili, ma servono a salvare noi stessi.

Andrew Dobson, Professore di Ecologia e Biologia evolutiva della Princeton University, alla guida di quest’analisi, ha dichiarato: “È ingenuo pensare alla pandemia di Covid-19 come a un evento che capita una volta ogni 100 anni. Tutto ciò che stiamo facendo all’ambiente, non fa che farle emergere più velocemente, proprio come accade per i cambiamenti climatici”.

Stuart Leonard Pimm, biologo americano-britannico ed ecologo teorico specializzato nella ricerca scientifica sulla biodiversità e la biologia della conservazione ha aggiunto: “Gli investimenti nella prevenzione potrebbero essere la migliore polizza assicurativa per la salute umana e l’economia globale in futuro. Potremmo fermare le future pandemie prima che inizino”.

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Paolo Guidali

Paolo Guidali

Paolo Guidali, blogger e aspirante pubblicista. Ha scritto per Varese Press e oggi collabora con BuoneNotizie.it grazie allo stage annesso al percorso di formazione dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo per diventare giornalista pubblicista.

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