I sistemi Green-roof sono una delle principali strategie impiegate in Bio-architettura per limitare l’impatto ambientale degli edifici. Il verde è destinato alla copertura degli edifici e nella costruzioni di veri e propri “tetti verdi”, una formula innovativa che affonda le sue radici nel passato. L’esempio più famoso e conosciuto sono i giardini pensili di Babilonia edificati intorno al 590 a.C dal re Nabucodonosor. In pratica nell’architettura del tetto verde rientrano i giardini sospesi e tutte le coperture vegetali che possono venire realizzate sui tetti e sulle superfici sopraelevate degli edifici.

I sistemi Green-Roof, tetto verde le tipologie e i benefici

Esistono due tipologie di tetto verde: intensivo o estensivo. Il tetto verde intensivo, è un giardino curato nel senso tradizionale del termine posto con uno spessore di 30 cm posto sopra un tetto; esso ha una funzione anche estetica ed è potenzialmente accessibile. Il tetto verde estensivo al contrario non necessita di particolare manutenzione ed è formato generalmente da specie vegetali resistenti in grado di crescere e svilupparsi anche senza alcun intervento ed in condizioni climatiche avverse. Entrambi le tipologie necessitano di un impianto di irrigazione.

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I sistemi Green-Roof contribuiscono alla riduzione del fabbisogno energetico dell’edificio e quindi alla riduzione delle emissioni di CO2. Inoltre la presenza di un tetto verde:

  • migliora la qualità dell’aria limitando le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera e fungendo da filtro per le sostanze inquinanti dell’aria
  • favorisce la biodiversità in quanto diventa un habitat ideale per alcune specie di piante ed animali.

Per quanto riguarda il solo risparmio energetico, secondo i dati raccolti dalla Weston Design Consultant, azienda canadese specializzata in bio-architettura, un sistema Green-Roof consente un risparmio energetico sul condizionamento estivo del 25%, senza poi considerare che la resistenza termica della copertura a verde è più elevata e se ne potrà beneficiare anche sul riscaldamento invernale.

Un altro importante beneficio dei Green-Roof riguarda la riduzione degli effetti delle “isole di calore”: il fenomeno dell’innalzamento della temperatura delle aeree urbane rispetto la temperatura delle aree rurali che nel periodo estivo può determinare serie conseguenze (tra cui un pericoloso picco di assorbimento elettrico per il condizionamento e l’aumento dei livelli di  inquinamento). L’EPA (Environmental Protection Agency), l’ente statunitense per la protezione dell’ambiente, ha individuato come principale soluzione la realizzazione di strutture Green-Roof, impegnandosi nella sensibilizzazione sull’innalzamento delle temperature urbane e sulle soluzioni per preservare la biodiversità urbana.

Esempi di architettura verde in Italia e nel mondo

Il green roof è una soluzione sempre più richiesta che sta riscuotendo successo tanto in Italia quanto nel mondo. Sono molte le costruzioni di nuova generazione che hanno previsto del verde nella loro realizzazione.

Alcuni esempi: un tetto verde ad alta biodiversità per ridurre il fenomeno delle isole di calore in città, progetto pilota inserito nell’ambito del progetto europeo Just Nature, approvato dal comune di Bolzano in queste settimane. Una superficie totale di 1500 m², in parte occupata da pannelli solari (500 m²), sarà destinata all’installazione di un green-roof dall’ampiezza di 500 m². I restanti 500 m² saranno destinati a rafforzare l’attuale impianto di pannelli solari.

Un magnifico orto sul tetto a San Salviano, Torino, lo Studio999 si è aggiudicato il premio Innovazione Amica dell’Ambiente 2010 nella categoria Abitare Sostenibile. 40 metri quadri di orto realizzati sul tetto dello stabile: isolamento termico e ottime verdure da gustare, in un green-roof che coniuga praticità e bellezza. Rimaniamo in Europa, in Germania, la copertura verde dell’Art and Exhibition Hall, costruito nel 1992,l’imponente edificio voleva dare identità internazionale ad eventi culturali. Nei primi 10 anni, oltre 100 mostre sono state organizzate qui e, tra queste, una rimane permanente, la copertura verde dell’edificio visitabile dal pubblico.

Dall’altra parte del mondo, in Giappone, è possibile ammirare l’ACROS Fukuoka, l’edificio ha due profili molto diversi fra loro. Uno convenzionale, che richiama le fattezze di un normale stabile per uffici con pareti finestrate. L’altro, invece, è un incredibile tetto terrazzato che, a prima vista, sembrerebbe la continuazione di un parco con oltre 35.000 piante.

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Vittorio Palmieri

Vittorio Palmieri

Napoletano. Emigrato nell'entroterra irpino-sannita, in controtendenza con l'emorragia dei paesi interni verso la vita metropolitana. Ignoto poeta "prestato alla burocrazia". Nell’entroterra segue percorsi sociali con enti del terzo settore. Ha collaborato ad un progetto di agricoltura sociale con le Associazioni Irpine “Ecopotea Aps” e “Al Centro dei Ragazzi Odv”. Nell’ultimo anno fonda Introterra Aps, nata con lo scopo di rivalutare e riscoprire l'entroterra campano, e con la quale rileva un progetto giornalistico editoriale decennale "bMagazine.it" e fonda l'etichetta "Introterra Edizioni" Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

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