Il recentissimo Rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPPC) dell’ONU sui cambiamenti climatici ha messo in guardia il mondo sulla attuale crisi climatica. Al tempo stesso ha cercato di infondere un messaggio di speranza: è ancora possibile arginare il riscaldamento globale. Grazie all’impegno dei Paesi e di ognuno di noi.

In che modo è possibile frenare il riscaldamento climatico? quali sono le decisioni prese proprio dall’Europa, da sempre sensibile sull’argomento, per una concreta lotta alle emissioni inquinanti?

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Cosa dice il sesto Rapporto IPCC sul clima?

Il Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici (AR6) pubblicato il 20 marzo scorso dall’IPCC insieme al Rapporto di Sintesi (Syntesis Report – SYR) ha riconosciuto che molti cambiamenti climatici dovuti alle emissioni passate e future sono irreversibili per secoli o millenni.

Se il riscaldamento superasse un livello specificato come 1,5°C, ciò comporterebbe impatti negativi, alcuni irreversibili, e rischi aggiuntivi per i sistemi umani e naturali, tutti in crescita per entità e di difficile superamento.

Il Report IPCC 2023 ha una struttura diversa dall’ultimo rapporto IPCC (2022): riporta analisi climatiche che riguardano il passato e il presente. Contiene proiezioni future di cambiamenti climatici fino al 2100 e un focus sul momento attuale delle politiche climatiche e il periodo di tempo che ci separa dalla finestra temporale 2030-40.

Lotta alle emissioni: le soluzioni possibili

L’ultimo Rapporto ONU sul clima ribadisce l’impegno mondiale di contenere il riscaldamento entro 1,5°C, preso dal 2018 per limitare i cambiamenti climatici. Gli eventi meteorologici estremi sono diventati più frequenti e più intensi con impatti disastrosi sulla natura e sulla popolazione mondiale. Fra questi spicca la siccità, messa in luce dalla recentissima Giornata mondiale dell’acqua 2023.

Eppure, secondo gli scienziati dell’IPCC è urgente investire subito sulla riduzione delle emissioni: le opzioni per farlo sono molteplici, fattibili ed efficaci e “sono disponibili ora”.  Gli autori hanno così “disegnato” dei percorsi di lotta alle emissioni, (figura 1 tratta dal Rapporto di Sintesi 2023), con risultati diversi se si centrasse o meno la riduzione del riscaldamento globale a 1,5°C entro il 2030 e in tutti i settori.

Ma in quali modi si può agire per arginare la crisi climatica? Oltre al taglio repentino della metà delle emissioni globali nei settori produttivi chiave, gli scienziati IPCC indicano le possibili misure contenitive. Nella seconda figura si evidenziano i settori su cui insistere, l’impatto che azioni rapide avrebbero sulla mitigazione climatica, i costi collegati e il contributo netto alla lotta alle emissioni.

I settori in cui serve operare sono le politiche in materia di approvvigionamento energetico (addio ai fossili, sì a energie alternative e biocombustibili) politiche sull’acqua, cibo e suolo. E ancora, rendere le infrastrutture sostenibili, insistere nelle politiche sociali di ricollocazione, sussistenza, gestione dei rischi.

Cos’è l’IPCC?

Il Report 2023 di IPCC è il sesto rapporto sul clima prodotto dall’IPPC, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPPC): si tratta del principale Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni unite, istituito nel 1988. Il suo compito è produrre pubblicazioni di indirizzo per le politiche ambientali degli Stati (finora ne sono state prodotte sei).

L’attività del Panel ONU è fondamentale alla luce dell’attuale crisi climatica mondiale. In particolare per la lotta alle emissioni inquinanti: la combustione di combustibili fossili genera emissioni di gas a effetto serra che avvolgendosi intorno alla Terra, trattengono il calore del sole e innalzano le temperature. Ciò porta a un rapido aumento delle temperature mondiali (il “riscaldamento climatico”) che si traduce in un rapido aumento dei fenomeni meteorologici avversi e sempre più incontrollabili, come conferma l’IPCC Report 2023.

 

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Antonio Mazzuca

Antonio Mazzuca

Dal 2007 sono redattore editoriale tecnico-giuridico esperto e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Sono il coordinatore editoriale della Testata tecnica InSic.it e dal 2015 editore della testata culturale registrata Gufetto.press dedicata al mondo della cultura off per le quali scrivo news, articoli, recensioni, interviste e approfondimenti e svolgo formazione ai redattori sia per la parte critica che redazionale e per la scrittura in ottica SEO.

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