L’attivismo sulle problematiche climatiche è un movimento trasversale europeo che in Italia si racchiude nella cerchia di un gruppo di attivisti chiamati Ultima Generazione: più comunemente riconosciuti come imbrattatori di opere d’arte.

Questo metodo tanto dibattuto è incominciato con l’imbrattamento del sorriso più enigmatico della storia dell’arte: la Gioconda. E proprio il 2 maggio ricorrerà l’anniversario del genio rinascimentale Leonardo da Vinci, colui che da molti è stimato come il primo vero ecologista della storia grazie al suo impegno nella divulgazione nei meccanismi più intimi della natura e il rispetto per essa.

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Interessante, dunque, far emergere, proprio con la ricorrenza della scomparsa del genio toscano, questa contrapposizione di coloro che richiamano l’attenzione sulla salute della terra attaccando i capolavori di chi, con quello stesso messaggio, ne ha fatto delle opere immortali.

Gli attivisti imbrattatori di arte

Quella degli imbrattatori di opere storiche alla ricerca isterica e disperata di attenzione da parte dei governi sulla questione climatica è un movimento spazialmente trasversale quanto controverso. Just Stop Oil, Extinction Rebellion e il gruppo italiano Ultima Generazione sono tra coloro che per sensibilizzare.

l’opinione pubblica sull’immobilismo della politica per l’emergenza climatica globale, hanno trovato un metodo alquanto discutibile ma che ha centrato l’obiettivo: “basta che se ne parli“!

Imbrattare per danneggiare capolavori del passato e smuovere il disprezzo pubblico è un metodo ritenuto efficace da questi ragazzi che, sul loro sito, dichiarano:

“Un metodo d’azione consolidato:
interrompiamo la quotidianità con azioni nonviolente semplici, polarizzando l’opinione pubblica sulle richieste e mettendo in luce tutte le contraddizioni di questo Governo che, per “contrastare il collasso ecoclimatico”, investe nel fossile”.

Rasentando i vandalismo, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera per severe sanzioni pecuniarie e penali dedicate a coloro che si prestano a danneggiare più o meno reversibilmente  opere e monumenti. Imbrattare la fontana Barcaccia in Piazza di Spagna, lanciare della vernice su Palazzo Vecchio a Firenze o incollarsi alla Venere del Botticelli è diventato il nuovo modus operandi dopo il blocco delle strade più trafficate di Roma per far emergere le proprie ragioni.

Nelle loro ragioni si evince che “il Paese dovrebbe occuparsi della protezione e del benessere del pianeta”. […] nello stesso modo in cui difende il suo patrimonio artistico”. Tutto giusto, ma che senso ha combattere per una causa, seppur necessaria, fomentando rabbia imbrattando capolavori inestimabili del patrimonio pubblico o bloccando il traffico generando una serie di disagi che, seppur da loro definiti non violenti, possono comunque creare danni irreversibili?

Tutto questo fa ancora più riflettere nel momento in cui si sta avvicinando l’anniversario della morte (2 maggio) non solo di colui che è stato la prima vittima del movimento attivista, ma anche colui che molti definiscono il primo vero ecologista della storia: Leonardo da Vinci.

Leonardo da Vinci, l’attivista climatico per eccellenza

Per Leonardo i quadri erano “una specie di motore culturale” col quale rendere visibile ciò che in natura non si manifesta direttamente. Tramite essi manifestava tutto il suo amore per la natura col quale aveva instaurato un rapporto totalmente nuovo e moderno nonostante la sua epoca, facendone soggetto onnipresente nelle sue opere.

Il genio toscano, con i suoi studi scientifici, fu precursore per quanto riguarda l’allerta sull’emergenza climatica intuendo quegli scenari sul quale scienziati e attivisti oggi spingono per sensibilizzare i governi ad attivarsi sull’emergenza ambientale.

Il rapporto della natura con l’artista scienziato era infatti molto stretto. I suoi studi di botanica lo portarono a riprodurre nelle sue opere la vegetazione così precisa come in natura. Fu proprio lui a scoprire che i cerchi concentrici all’interno di un albero ne identificano l’età. Nei suoi innumerevoli trattati inoltre vengono fedelmente riportati i meccanismi studiati riguardo natura e fenomeni climatici osservando con rispetto la potenza della natura. Ed è proprio sul rispetto di questa potenza che Leonardo, col suo talento, ha cercato di far comprendere come l’uomo debba convivere in un tutt’uno col proprio ambiente rispettando le leggi della terra che ci ospita.

L’anniversario della sua scomparsa può far riflettere riguardo i metodi comunicativi dei giorni d’oggi su una tematica così globalmente toccante. L’autore della Gioconda ci può ricordare che con preparazione e creatività, sapientemente divulgati, grazie ai mezzi ad oggi a disposizione, questi messaggi di portata mondiale possono risultare molto più incisivi e lungimiranti di gesti tanto eclatanti quanto passeggeri, dimenticati poi negli archivi giornalistici.

Attivisti costruttivi: l’arte come mezzo di propaganda

Un ottimo lavoro in questo senso lo stanno facendo un gruppo di ragazzi italiani under trenta con il loro progetto Unfluencer. Ognuno specializzato in una diversa disciplina divulgano, tramite social, cultura, arte e curiosità diventando influencer costruttivi per la nuova generazione.

Con la loro simpatica genuinità condividono pillole di conoscenza del loro settore di riferimento come, filosofia, storia, arte e linguistica tramite video attrattivi degni delle ultime strategie di comunicazione, attenzionando anche argomenti di emergenza sociale.

Non da meno Federico Massa in arte Iena Cruz con i suoi murales focalizzati alla sensibilizzazione ambientale che si serve di vernici colorate capaci di intrappolare gli agenti inquinanti, dello smog per esempio, ripulendo così l’aria.

Loro insieme ad altri attivisti costruttivi, senza creare disagi, riescono a costruirsi un seguito di followers pazzesco generando, forse, molte più reazioni positive non imbrattando l’arte ma utilizzandola, piuttosto, come mezzo divulgativo costruttivo capace di riattivare il senso civile di tutti noi.

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Laura Corona

Laura Corona

Aspirante giornalista laureata in Lettere. Scrivo di Cultura e Lifestyle collaborando con BuoneNotizie.it, grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

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