L’ondata di maltempo abbattutasi sul territorio emiliano riapre, con tutta la sua portata di drammaticità, la questione dell’indiscriminato consumo del suolo. In realtà, però, esiste anche un generale riconoscimento dell’impatto negativo dell’uomo sugli equilibri ecosistemici e i conseguenti dissesti idrogeologici del territorio. In tal senso istituzioni e cittadinanza partecipativa attivano possibili strategie di contrasto al diffuso degrado urbanistico.

Inoltre, un nucleo di dichiarazioni e di indirizzi nazionali e internazionali interviene per l’attuazione di una politica di urbanizzazione che non disperda l’inestimabile valore del dialogo fra città e campagna. Si riconosce, in tal modo, la bellezza, di rigogliosi giardini urbani disseminati fra strade e abitazioni che tanto benessere apportano a tutte le specie viventi. 

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L’impatto negativo del consumo del suolo

In Italia, secondo i dati 2022 rilevati dall’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ISPRA) e il Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale ( SNPA), il consumo di suolo è aumentato di quasi 2 metri quadrati al secondo. Un ritmo che priva il territorio di circa 19 ettari di suolo altrimenti utilizzabile secondo criteri ecocompatibili.

Consumo di suolo zero: lo chiedono i giovani cittadini, lo sottoscrivono i Comuni Virtuosi 

Il team scientifico del SNPA e dell’ ISPRA evidenzia l’insostenibile aumento della densità del costruito a scapito delle aree agricole e naturali in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Rileva, infatti, la considerazione che il suolo è una componente preziosissima di biodiversità utile ai fini degli equilibri ecosistemici.

Indirizzi programmatici

Vista la funzione del suolo di fornitore di servizi essenziali agli equilibri ambientali, l’ONU ha inserito la Land Degradation Neutrality nell’Agenda 2030.

L’obiettivo richiede: il contrasto alla desertificazione, la rigenerazione dei terreni degradati, di quelli colpiti da inondazioni, siccità e alluvioni e la realizzazione di uno stato di neutralità dei suoli, col risultato di un consumo di suolo netto pari a zero.

L’Unione Europea prevede misure in materia di riduzione dell’impermeabilizzazione delle superfici, la rigenerazione e il riutilizzo dei terreni dismessi o abbandonati; l’obiettivo di non degrado del territorio entro il 2030 e quello del consumo di suolo netto zero entro 2050punto 2 della Strategia Europea per il suolo.

Consumo di suolo zero: lo chiedono i giovani cittadini, lo sottoscrivono i comuni virtuosi -https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=comnat:COM_2021_0699_FIN.ITA.xhtml.COM_2021_0699_FIN_ITA_11002.jpg (Indirizzoimmagine)

Salute del suolo entro il 2050 – Unione Europea

Con la legge costituzionale dell’11 febbraio 2022, l’Italia ha modificato la Costituzione, integrando l’articolo 9 con una espressa tutela dell’ambiente e della biodiversità, anche nell’interesse delle future generazioni. La modifica dell’articolo 41 prevede, inoltre, che l’attività economica non possa svolgerei in maniera da arrecare danno all’ambiente.

Anche il nostro Codice Penale ha introdotto, già da tempo, diverse fattispecie di reato per danni arrecati all’ambiente e, con legge 68 del 2015, si danno disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente. Tuttavia il quadro di indirizzi, così espresso, di fatto, si configura come un insieme di dichiarazioni di principi programmatici e fattispecie penali fra di loro slegate.

Secondo Michele Munafò, presidente dell’ISPRI, manca,  dunque, allo stato attuale, un insieme coordinato di leggi in grado di disciplinare efficacemente la concreta attuazione della salvaguardia del suolo. Ciononostante, nel nostro Paese una vivace realtà resiliente persevera nel volere sfidare le minacce originate dai dissesti climatici.

Comuni Virtuosi e cittadinanza partecipativa

In Italia, nel 2005, si è costituita l’Associazione dei Comuni Virtuosi, con lo scopo di operare a favore di uno sviluppo sostenibile dei territori amministrati, diffondere la cultura della tutela dell’ambiente e l’adesione dei cittadini a stili di vita responsabili ed ecocompatibili.

L’Associazione, una rete di 90 enti locali virtuosi, dispone attualmente di un ricco bilancio di buone prassi per l’efficacia e il risparmio energetico.  A queste si aggiunge la progettazione di città sostenibili e a consumo di suolo zero, spesso frutto di iniziative civiche dal basso e sottoscritte nei documenti programmatici dei sindaci.

Di grande rilievo è il caso di Cassinetta di Lugagnano, Milano, primo comune italiano ad aver approvato un piano di crescita zero già nel 2007. Il piano ha previsto la riconversione e il recupero di strutture esistenti, la valorizzazione del centro storico, la promozione dell’agricoltura, la qualità ambientale e il turismo sostenibile. Alla scelta del Comune hanno partecipato i cittadini convocati attraverso assemblee pubbliche.

I giovani chiedono: consumo suolo zero

In Sicilia, cittadine e cittadini hanno creato uno “Spazio di Comunità” denominato Modicaltra, come luogo di dialogo e confronto democratico. Lo scopo è quello di contribuire a realizzare l’interesse collettivo delle comunità disseminate nel territorio fra città, campagna e centro storico di Modica, in provincia di Ragusa.

A tal fine, nel clima del dibattito per le elezioni amministrative, i giovani cittadini di “Spazio Comunità” hanno lanciato la campagna “Fuori dal Comune”: un ciclo di incontri con tecnici, candidati a sindaco e rappresentanti della rete dei Comuni Virtuosi, per immaginare una città più sostenibile.

I candidati a sindaco  sono stati invitati a sottoscrivere, fra i loro impegni programmatici: la mobilità sostenibile, il consumo di suolo zero, i beni comuni. Le istanze, così formulate, hanno avuto generale riscontro positivo anche se diversificato.

La sfida ai cambiamenti climatici è certamente ardua. Nondimeno la cura e la tutela del suolo potrebbero aprire orizzonti di nuove e più proficue interrelazioni fra l’uomo e l’ambiente.

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Lucia Muscetti

Lucia Muscetti

Laureata in Scienze Politiche, docente emerita in discipline giuridiche ed economiche presso i Licei di Scienze Umane. Leggo e approfondisco saggi sui diritti umani e di politica per scrivere e praticare l’arte del vivere bene insieme. Partecipo al laboratorio giornalistico di BuoneNotizie.it

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