L’11 dicembre si è celebrata la Giornata Internazionale della Montagna. Per quest’anno, la FAO ha scelto il tema “ripristinare gli ecosistemi montani” con l’obiettivo di inserire le montagne nell’iniziativa del Decennio delle Nazioni Unite per recuperare gli ambienti montani degradati o distrutti e preservare la biodiversità sul pianeta. La ricorrenza annuale punta a diffondere l’importanza della conoscenza della montagna, necessaria per la salute del pianeta e per il benessere delle persone. L’obiettivo è anche diffondere la conoscenza della cultura della montagna e sensibilizzare le persone a tutelare i territori montani. La montagna rappresenta una risorsa sociale, culturale ed economica: soprattutto quest’ultima è alimentata dal turismo invernale garantito dagli sport invernali.  

Un patrimonio naturale da preservare

La montagna è una risorsa naturale che è necessario tutelare. Nel corso dei decenni, la montagna ha subito dei notevoli cambiamenti provocati principalmente dalla crisi climatica. I territori montani sono sempre stati abitati dall’uomo: basti pensare al ritrovamento di Ötzi, il più antico corpo umano mummificato ritrovato in Europa. L’uomo visse in Val Senales circa 5300 anni fa quando le montagne erano ben diverse da quelle odierne.

Infatti nel corso del tempo, soprattutto a partire dalla meta degli anni’50 e agli inizi degli anni ’60, i territori montani sono stati protagonisti di un processo di antropizzazione dovuto al boom economico che ha dato origine al turismo invernale come inizio di un fenomeno che nel corso degli anni ’70 e ’80 trovò il suo culmine.

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Dunque gli abitanti della montagna hanno dovuto fronteggiare la novità del turismo di massa e la conseguente costruzione di edifici che hanno invaso diverse località sciistiche, molto spesso intaccando la bellezza dei paesaggi circostanti. L’intervento dell’uomo nelle aree montane ha favorito anche l‘inevitabile cambiamento climatico causato dal consumo di suolo e dalla canalizzazione dei torrenti, ma anche dall’uso eccessivo delle risorse idriche.

La montagna, un patrimonio naturale da tutelare

Una stella alpina, tipico fiore di montagna

Turismo e montagna: una risorsa economica importante

Il turismo, quello che non intacca le bellezze naturali del panorama alpino, è una risorsa preziosa per l’economia della montagna. Dopo il periodo Covid, quest’anno si assiste a una forte ripresa del turismo invernale che ha un valore stimato tra i 10 e i 12 miliardi di euro all’anno.

Si tratta di un’importante occasione: infatti il turismo interessa non solo gli sport sulla neve, ma anche l’intero indotto delle vacanze in montagna, che comprendono le strutture di pernottamento, l’attività dei rifugi e degli agriturismi.

Proprio dal lavoro di fine anno dipende, infatti, la maggior parte del fatturato dei territorio compreso quello delle aziende agricole che, con le attività di allevamento e coltivazione, esercitano un ruolo fondamentale per la tutela del territorio, sia economica, sia culturale.

Nei territori montani, soprattutto nei piccoli centri, il rischio di abbandono della montagna è concreto. Per questo occorre incentivare e sostenere le piccole attività produttive legate alla coltivazione e agli allevamenti. Garantiscono posti di lavoro per coloro che vi lavorano, ma anche la difesa delle tradizioni locali. Dunque la tutela del territorio e la conservazione della biodiversità a sostegno del turismo sostenibile sono fondamentali per la montagna.

I piccoli e grandi gesti per contribuire alla tutela della montagna

Per cercare di salvaguardare il patrimonio montano ciascuno di noi può portare il proprio contributo. Infatti piccoli gesti di rispetto per l’ambiente, uniti a un consapevole senso civico, sono fondamentali per preservare le aree montane e aiutare l’economia locale. Semplici accorgimenti come evitare la dispersione dei rifiuti, tutelare le specie animali e vegetali in pericolo di estinzione è decisivo.

Negli ultimi anni, grazie all’aumento della consapevolezza nella popolazione dell‘importanza del tema sostenibilità, in montagna le abitazioni e i rifugi di nuova costruzione sono progettati più in armonia con la natura. Ciò è possibile, senza danneggiare il territorio, grazie anche allo sviluppo di tecnologie per permettere di rendere meno incisivo l’impatto dell’uomo nell’ambiente montano.

E sempre più si è cominciato a parlare di green economy, sostenibilità del turismo, dell’edilizia sostenibile, di fonti energetiche rinnovabili, dello sviluppo dei territori e di ripopolamento. Conservare la bellezza dei territori montani attraverso semplici comportamenti consapevoli non contribuisce solo a mantenere in salute le montagne, ma contribuirà ad attirare sempre più turisti.

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Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi, laureata in Informazione ed Editoria ho collaborato con testate scrivendo di cultura, costume e società. Appassionata di attualità, politica e sostenibilità, oggi scrivo per BuoneNotizie.it grazie al Laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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