L’idea di utilizzare l’idrogeno rinnovabile come fonte di energia non è più solo un’ipotesi. La transizione energetica per l’abbattimento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera non si ferma solo all’elettrificazione. Un importante alleato in questo processo è l’idrogeno verde, chimicamente H2. Circa l’80% delle emissioni di CO2 provengono dalle grandi industrie e, gran parte, di queste non possono passare all’elettrico.

Per l’industria dell’elettricità la decarbonizzazione è fissata entro il 2030, ma per i settori che non possono essere elettrificati è stata concessa una deroga al 2050. Con l’introduzione dell’idrogeno verde come fonte di energia anche i settori come quello delle ceramiche, quello siderurgico o il chimico possono puntare ad una produzione sostenibile a impatto zero.

I colori dell’idrogeno

L’idrogeno rinnovabile non è solo verde, ma anche blu, grigio e viola. Il colore che gli viene associato prende ispirazione dalle fonti utilizzate per la produzione, ad esempio il verde è associato alle fonti di energia rinnovabili, il viola o rosa invece all’energia nucleare. Il colore grigio è usato per descrivere l’idrogeno prodotto tramite l’uso di combustibili fossili.

Il blu viene usato per identificare l’idrogeno prodotto sempre tramite l’uso di combustibili fossili, ma con l’uso di una particolare tecnologia che permette di immagazzinare e mitigare le emissioni di CO2 e il relativo impatto sull’ambiente, questa è chiamata Carbon Capture Usage and Storage o semplicemente CCUS.

Idrogeno verde: benefici e utilizzi

Perché l’idrogeno verde per il futuro? In base alle sue proprietà a basso impatto ambientale, l’idrogeno rinnovabile permette di limitare l’incremento della temperatura media globale. Quest’ultima, secondo l’Accordo di Parigi, deve essere al di sotto dei 2°C. L’idrogeno verde è quindi la soluzione migliore per raggiungere la neutralità climatica o Net Zero. Obiettivo fissato al 2050: anno in cui si dovrebbe raggiungere l’equilibrio tra emissioni di CO2 e assorbimento di carbonio.

L’idrogeno verde ha diversi benefici e utilizzi. Permette uno stoccaggio di energia che risolverebbe il problema dell’intermittenza delle sole fonti ecosolidali e, evidentemente, la produzione di energia elettrica durante la bassa produzione delle rinnovabili. Può sostituire i combustibili fossili nei sistemi di riscaldamento domestico ed industriale contribuendo all’abbassamento delle emissioni di CO2.

Sfondo con foresta vista dall'alto con sovrapposta proiezione di Mercatore e scritta Net Zero allineata al centro.

Il braccio destro dell’elettrico: l’idrogeno verde

Molti settori industriali, come quello siderurgico, chimico o delle ceramiche lavorano ad alte temperature. Queste richiedono una grande quantità di energia che il processo di elettrificazione non può sostenere. Motivo per cui finora sono stati alimentati tramite l’uso di combustibili fossili. La soluzione ecosostenibile all’elevata richiesta di energia è l’H2, ne è una dimostrazione l’azienda italiana Iris Ceramiche che ad oggi possiede la prima fabbrica ceramica al mondo concepita per funzionare ad idrogeno verde.

Altro impiego dell’idrogeno verde è quello di carburante nei trasporti, inclusi veicoli pesanti, navi, treni e potenzialmente aerei. Ad oggi sono già presenti alcune stazioni di rifornimento H2 nel territorio italiano e si stima una crescita entro il 2026 grazie al bando del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, o PNRR. Alcune case automobilistiche hanno già introdotto vetture ad idrogeno nella loro linea, come Toyota con la Mirai o la BMW iX5 Hydrogen, anche se non abbandonano la mobilità elettrica.

L’idrogeno può arrivare dove l’elettrico non riesce. Per il settore dei trasporti e il futuro della mobilità sostenibile si parla di un progetto a lungo termine e pensato prettamente per viaggi lunghi. Come soluzione nel breve periodo, invece, si punta alla mobilità elettrica. Il futuro ideale è quello di creare una convivenza tra elettrico e idrogeno verde.

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Benedetta Collu

Appassionata del settore automotive e impegnata nella sensibilizzazione riguardo al cambiamento climatico. Forte sostenitrice delle energie rinnovabili, mi dedico alla promozione di pratiche che rispettano la natura e favoriscono il benessere psico-fisico. Credo nel potere della comunicazione per generare un impatto positivo. Il mio mantra è: possiamo fare meglio?

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