Dalla bottega all’online: l’artigiano che cambia

L’abbandono dei centri storici, la difficoltà nel mantenere un negozio e l’incertezza di questo periodo, stanno notevolmente cambiando il modo di fare artigianato e gli artigiani stessi. Il periodo delle corporazioni che si respira ancora passeggiando nei vicoli bolognesi dai nomi evocativi, come “vicolo dei Tosapecore” o ammirando il portale dei mestieri della basilica di San Marco a Venezia, sta scemando. L’artigianato, però, non sta scomparendo, anzi: sta evolvendo in una nuova forma – l’artigianato online – che include moltissimi rappresentanti di differenti settori, di ogni età e città, creando una comunità parallela e vitale.

Cambia la prospettiva ma non l’handmade

L’handmade si è così reinventato dando agli artigiani la possibilità di poter sfruttare nuovi campi dell’online e di cambiare prospettiva. Questo sta avvenendo in tutta Europa, come mostra una ricerca effettuata da El Pais.

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Fra i giovani intervistati, ecco l’esempio di Vittoria Prignano, costumista e fotografa di Gorizia e Michela Bortolozzi, artigiana e artista veneziana. Due ragazze che hanno deciso di continuare a credere nei loro sogni e di passare a un sistema esclusivamente online.

Vittoria ha iniziato prima della quarantena a gestire uno spazio online, che poi si è ingrandito. Il negozio online è stato un mezzo di sostentamento e un modo stimolante per produrre nuovi articoli, come le mascherine di stoffa e per dare nuovi stimoli alla sua passione.

“Durante il lockdown, complice il maggior tempo libero, molte persone erano collegate ai social e questo ha dato visibilità alle vendite. La clientela è aumentata, così come la domanda. Tutte le persone che cercano artigianato online sanno già come interfacciarsi a questo sistema, ma molti hanno imparato ex novo, dovendosi adattare alla nuova realtà. L’e-commerce è importante per farsi conoscere e questo sarà davvero un grande avvento per molti. Per iniziare serve buona volontà e talento: si può partire con un social e poi iniziare a pubblicizzare. Inoltre  noi stessi conosciamo gli altri colleghi, creando una community che si incita a vicenda e con la quale ci si scambia consigli. Il negozio online può sostituire un negozio fisico, ma in un futuro la soddisfazione sarà quella di possedere anche uno spazio tangibile. L’online lascia che ci sia tempo per lavorare a una richiesta personalizzata. Durante la quarantena ho fatto tutto da sola e questa ha stimolato moltissimo la mia creatività, ho persino fatto la modella per la mia linea”.

L’artigiano che si reinventa

L’e-commerce è diventato un modo per non abbattersi in seguito all’obbligo di chiusura dei negozi. Michela ha lavorato in molte parti del mondo: Marocco, Israele, Kenya e inizialmente puntava poco sull’online. In questi mesi si è ricreduta, vedendolo come un’opportunità di crescita: il negozio è una vetrina in città, ma l’online è la vetrina del mondo.

“Io ho bisogno di toccare un’opera e comprendere come il materiale sia stato plasmato. Nei mesi di lockdown ho capito che era necessario avere nuove idee, così ho iniziato ad esporre le mie opere in questa grande vetrina che è l’online. Sono rimasta sorpresa da quanto questo riadattamento sia stato positivo: non solo riesco ad avere compratori da tutto il mondo ma, anche se virtualmente, ho un contatto continuativo con loro, che postano le foto del prodotto e mi scrivono. La speranza è sempre quella di incontrarsi a Venezia in un futuro, ma l’interesse degli acquirenti a comprendere come il prodotto sia stato creato c’è. La difficoltà è che la richiesta aumenta e si deve pensare anche a rendere accattivanti i siti: questo comporta un doppio lavoro, che richiede molto tempo. Sono sicura che l’online diventerà un nuovo modo per gli artigiani di emergere creando corsi online, tutorial e mettendosi a nudo. Molti artisti, ora, stanno cercando di unirsi, creando negozi online collettivi con prodotti differenti. Nasceranno delle splendide realtà”.

Martello, scalpello e social

Prepariamoci, allora, a vedere il bottegaio del passato in una forma più contemporanea, armato sempre degli strumenti del mestiere, ma anche di un computer. Il compito dei clienti è quello di integrarsi con questo sistema, aiutando l’artigiano con il passaparola, il re-post di una foto e la buona pubblicità.

Il garzone di bottega non si occuperà più dei materiali, ma di gestire i siti internet. Nonostante i tempi e il modo di fare artigianato stiano cambiano, l’autenticità e l’unicità della firma d’autore resteranno.

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Erika Mattio

Erika Mattio

Erika Mattio, giornalista, autrice, archeologa, antropologa, viaggiatrice, dottoranda in Antropologia fra Madrid e Venezia. Ho studiato a Istanbul e Mashhad per poi intraprendere spedizioni in Medio Oriente e in Africa. Scrivo per BuoneNotizie.it e sono diventata pubblicista grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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