Un rapporto Unicef fotografa una generazione resiliente e capace di adattarsi, nonostante tutto.

L’emergenza sanitaria ha cambiato le abitudini e gli stili di vita di tutti. Da marzo a maggio i ragazzi si sono ritrovati a non poter uscire di casa e a perdere la propria quotidianità. La scuola e i momenti di socialità si sono spostati nello spazio virtuale, vietando le relazioni interpersonali fondamentali per la crescita. Dagli inizi di giugno, l’Italia ha riaperto i confini e molte delle attività sospese.

La fine dell’estate, però, ha segnato il progressivo aggravamento della situazione epidemiologica. Con l’entrata in vigore delle nuove misure per il contenimento del virus, i giovani italiani sono stati costretti a nuove limitazioni di socialità e di formazione.

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Ma i ragazzi hanno dimostrato una grande resilienza e capacità di adattamento. Infatti gli adolescenti che vivono in Italia si dichiarano mediamente soddisfatti della propria vita, lo afferma il rapporto Unicef “Future We Want – Essere adolescenti ai tempi del Covid 19”. L’indagine, condotta su duemila adolescenti tra i 15 e i 19 anni, analizza come il Covid ha influito sulla percezione che i ragazzi italiani hanno del proprio benessere e della loro vita. La maggior parte degli aspetti di vita valutati raggiungono un buon grado di soddisfazione.

Gli adolescenti danno al benessere economico un voto di 6 su 10. L’ambiente in cui vivono è l’aspetto che più li soddisfa, con una valutazione di 8 punti. La maggior parte dei ragazzi dichiara che le relazioni familiari sono migliorate e la scuola ha creato un ambiente positivo durante l’isolamento. La pandemia ha influito sul dato della salute a cui i giovani attribuiscono solo 5,9. Il voto più basso lo danno alla comunità (5,6) a causa dell’isolamento fisico durante il lockdown.

ragazzi covid

Fonte: Rapporto UNICEF “Future We Want”

Le proposte dei ragazzi per il futuro post Covid

Dall’analisi dei risultati è nato il Manifesto per il futuro, un’agenda in 10 punti con le proposte per costruire un futuro migliore post Covid. Gli adolescenti chiedono un ritorno a una nuova normalità che tenga conto dei loro bisogni, del loro pensiero e della loro visione del futuro. “Non vogliamo tornare al vecchio schema di sviluppo, alla vecchia normalità. Vogliamo un futuro diverso, una nuova normalità per noi e i nostri futuri figli e nipoti.” (Virginia, 17 anni, Jesi).

Occorrono risposte specifiche per ogni fascia di età e per questo è necessaria la partecipazione attiva degli adolescenti nei processi decisionali. Nella prima proposta del Manifesto si legge: “Immaginiamo un futuro più attento ai bisogni e alle aspirazioni di tutti e vorremmo partecipare attivamente alla sua costruzione”.

Nell’Italia post Covid i ragazzi vorrebbero più tempo da dedicare alle relazioni e un maggiore bilanciamento dei tempi vita-scuola-lavoro. Più eventi e luoghi per ritrovarsi con gli amici, ma anche più tempo da dedicare alla comunità. Dicono no alle discriminazioni, ai discorsi d’odio e alla violenza domestica. I ragazzi intervistati hanno voglia di tornare a scuola ed essere coinvolti nella definizione del calendario scolastico. Chiedono borse di studio e aiuti a chi si trova in difficoltà economiche. Reputano le attività extra-curriculari, come lo sport o l’arte, molto importanti e le vorrebbero gratuite e aperte a tutti. Difendono il servizio sanitario pubblico, gratuito e accessibile e chiedono che si punti sulla prevenzione e sugli stili di vita salutari. Sollecitano che ci si prenda cura dell’ambiente, diminuendo i consumi e gestendo lo smaltimento dei rifiuti. Infine chiedono investimenti per colmare il digital divide.

Politiche che tengano conto delle generazioni future

Le politiche post Covid dovrebbero tener conto dei bisogni e dei diritti dei ragazzi. Le leggi dovrebbero rispettare la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e cercare di raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

I 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile hanno un doppio scopo: proteggere il pianeta e assicurare benessere alle generazioni future. Il concetto di benessere racchiude molteplici dimensioni che emergono in vari obiettivi e indicatori dell’Agenda. Tra gli indicatori il cui raggiungimento potrà assicurare il benessere dei ragazzi ci sono l’accesso a un’istruzione di qualità (obiettivo 4), l’eliminazione del lavoro minorile (obiettivo 8), la riduzione del digital divide (obiettivo 9), ma anche la promozione della salute (obiettivo 3) e la lotta al cambiamento climatico (obiettivo 13).

Bambini e adolescenti sono il futuro e sono al centro di questa visione. Nel Manifesto, infatti, scrivono: “crediamo che la nostra voce conti e che il nostro contributo sia fondamentale per realizzare il mondo in cui vivremo”.

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Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine, laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali con un Master in Comunicazione istituzionale. Lavoro in Rai da diversi anni. Giornalista pubblicista e tutor del laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista

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