Al ballottaggio di domenica 24 aprile Emmanuel Macron ha conquistato il secondo mandato come presidente della Repubblica francese. Macron ha ottenuto il 58,5% dei voti contro il 41,5% della sfidante leader del partito di estrema destra, Marine Le Pen.

Oltre a essere il più giovane presidente francese della storia, Macron è il secondo dopo Jacques Chirac a essere rieletto. Il suo primo mandato è stato caratterizzato da diverse crisi e per Emmanuel Macron questi altri cinque anni all’Eliseo saranno altrettanto impegnativi. Il presidente rieletto dovrà infatti affrontare alcune sfide e dovrà darsi delle priorità per poter governare.

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Ricostruire il legame con gli elettori

Una delle principali sfide per Macron è ricostruire il legame con i francesi. Una percentuale significativa delle preferenze espresse alle elezioni presidenziali erano voti di rifiuto. Oltre un quarto degli elettori, il 28%, ha invece disertato le urne. Il primo turno ha evidenziato il collasso dei partiti tradizionali, con Les Républicains di destra e i socialisti che hanno ottenuto ciascuno meno del 5%. Sono così emersi tre blocchi uguali: la sinistra radicale, il centro diversificato di Macron e l’estrema destra.

Nel discorso di ringraziamento, dopo aver ottenuto il secondo mandato, Macron ha spiegato di voler dare risposte anche agli elettori di Le Pen e agli astensionisti. “Sarò il presidente di tutti”, ha detto Macron nel breve discorso di fronte ai suoi sostenitori riuniti al Champ de Mars di Parigi. Macron ha anche promesso di tenere in considerazione il sostegno garantitogli da quegli elettori di sinistra che l’hanno votato “per bloccare l’estrema destra”.

Secondo un’analisi dei flussi elettorali del secondo turno delle presidenziali, condotta da Ipsos, chi al primo turno aveva votato per la sinistra radicale ha dato la propria preferenza al presidente uscente (il 42%), il 17% ha votato per Marine Le Pen, mentre il 41% si è astenuto. L’astensione e i voti di sinistra dati a Marine Le Pen preoccupano il capo dello Stato.

Le elezioni parlamentari: la sfida di governabilità del secondo mandato di Macron

Riconquistare la fiducia degli elettori è importante anche in vista delle elezioni parlamentari che si terranno il 12 e 19 giugno. Fino al 2002, quando il capo di Stato restava in carica per sette anni, le legislative erano previste a metà mandato del presidente. Spesso il risultato del voto portava all’Assemblée Nationale maggioranze di segno diverso da quella emersa dall’elezione presidenziale. Si parlava quindi di “coabitazione” tra governo e capo di Stato. Con la riduzione del mandato presidenziale a cinque anni, le legislative si svolgono subito dopo l’elezione del capo dello Stato in modo da garantire la governabilità e la stabilità istituzionale.

La République en Marche e i suoi alleati necessitano di 289 parlamentari su 577 seggi della camera bassa. Ma se il voto delle elezioni parlamentari dovesse riflettere quello delle presidenziali, il partito di Macron non otterrebbe la maggioranza. I poteri e i margini di manovra di Macron in questo secondo mandato sarebbero quindi ridotti e ci sarebbe il rischio della coabitazione.

In questi ultimi giorni il leader della sinistra Jean-Luc Mélenchon, che al primo turno aveva ottenuto il 22%, ha avviato la propria campagna elettorale chiedendo ai francesi di indicarlo primo ministro votando la coalizione di cui è a capo. Macron ha detto che il suo governo sarà aperto a “chiunque sostenga il suo progetto” e annuncerà nei prossimi giorni chi assumerà il ruolo di primo ministro.

Il secondo mandato di Macron: il nuovo metodo per le riforme

Il secondo mandato di Macron sarà all’insegna di tre grandi priorità: ecologia, protezione sociale, Europa. Per convincere la sinistra a un’alleanza, Macron punta sull’ambiente. “Faremo della Francia una grande nazione ecologica”, ha detto parlando del prossimo quinquennio. Il nuovo premier avrà la delega per “pianificazione ecologica e territoriale”.

Macron ha promesso di non far approvare le riforme per decreto presidenziale, ma di prepararle e accompagnale attraverso un “nuovo metodo” che prevede il dialogo con le forze sociali e della società civile. Macron ha dichiarato che la riforma delle pensioni, che non ha attuato nel suo primo mandato, sarà in vigore entro l’autunno. Questa prevede l’innalzamento progressivo dell’età pensionabile a 65 anni entro il 2031 a eccezione di coloro che svolgono lavori fisici duri.

A seguito della pandemia e ora della guerra in Ucraina, un gran numero di francesi ha difficoltà economiche. Macron ha affermato che manterrà i massimali sui prezzi di gas ed elettricità e uno sconto sui prezzi del carburante, se i costi dell’energia continueranno a salire. Ha inoltre promesso maggiore sostegno ai lavoratori a bassa retribuzione e ai lavoratori autonomi.

Dovrebbe avviare le prime consultazioni sulle riforme del sistema educativo francese, per dare autonomia a scuole e università, e del sistema sanitario per migliorare l’offerta nelle zone rurali. Macron si è anche impegnato a assumere più poliziotti, magistrati e operatori giudiziari.

La politica estera: difendere i valori occidentali

Il semestre di presidenza francese dell’UE termina il 30 giugno. In questi due mesi Macron ha come priorità la sicurezza delle frontiere esterne e il controllo delle migrazioni clandestine, il rafforzamento della cooperazione in materia di difesa e lo sviluppo di un “modello di crescita economica” europeo basato sugli investimenti hi-tech. Il primo viaggio all’estero sarà a Berlino, poi il 9 maggio a Strasburgo per la chiusura della Conferenza sul futuro dell’Ue.

Dalla sua elezione del 2017 e ancora di più in questo secondo mandato Macron vuole essere un difensore dei valori occidentali con un chiaro desiderio di guidare gli eventi mondiali. Già nei prossimi giorni il leader francese dovrebbe avere un nuovo contatto con Vladimir Putin per far cessare la guerra contro l’Ucraina.

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Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine, laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali con un Master in Comunicazione istituzionale. Lavoro in Rai da diversi anni. Giornalista pubblicista e tutor del laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista

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