Non studiano, non lavorano e non frequentano percorsi formativi. Sono definiti Neet e hanno un’età compresa tra i 15 e i 34 anni. Acronimo inglese di Neither in Employment or in Education or Training, in questa definizione rientra circa il 25,1 per cento dei giovani italiani. Per contrastare il fenomeno il governo ha deciso di promuovere una campagna informativa attraverso il Neet Working Tour che percorrerà la penisola a bordo di un tir. Il programma prevede lo svolgimento di attività di assistenza, confronto e informazione per sensibilizzare i giovani: lo scopo del progetto è avviare i ragazzi in percorsi di formazione o inserimento lavorativo.

Il fenomeno Neet

A fine 2020 i giovani Neet in Italia hanno superato i 3 milioni, secondo i dati riportati dal governo. I dati sono stati pubblicati all’interno del decreto del Ministero per le Politiche Giovanili e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’Italia risulta essere la nazione con il maggior tasso di Neet all’interno dell’Unione Europea, seguita da Grecia e Spagna. Negli ultimi mesi del 2020 i numeri sono peggiorati a causa della pandemia.

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C’è poi il problema dell’abbandono scolastico. Nel secondo trimestre del 2020, il percorso formativo si è concluso anticipatamente per il 13,5 per cento dei giovani tra i 18 e 24 anni. In alcuni casi, il prematuro addio al mondo della scuola prevede l’inizio di un percorso lavorativo per i giovanissimi, in altre situazioni, invece coincide con l’ingresso nella categoria dei Neet.

I giovani inattivi: il problema italiano

I giovani che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi formativi sono stati definiti dal Presidente del Consiglio Draghi come lost generation. Con questa definizione il premier ha voluto sottolineare come si tratti di un fenomeno sociale ed economico che necessita di un decisivo intervento politico.

Basti pensare che un giovane su 3, tra i 20 e i 24 anni, è Neet. Mentre nella fascia tra i 15 e i 19 anni, un giovane su 10 non frequenta la scuola né il mondo del lavoro. Tra i 3 milioni di Neet, coloro che non lavorano, ma cercano un’occupazione rappresentano 1 milione, invece sono 2 milioni coloro che non hanno un impiego e non lo cercano.

Il fenomeno Neet presenta differenze tra l’Italia settentrionale e l’Italia meridionale. La zona del centro-nord è in linea o al di sotto della media europea mentre nel Mezzogiorno sono presenti le maggiori difficoltà, con tassi tra il 27-30 per cento di giovani inattivi in Calabria, Campania e Sicilia.

L’impegno del governo per contrastare il fenomeno

Per risolvere il problema sociale dei Neet, il governo ha attuato il Piano Neet promosso dal Ministro per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone insieme al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando. L’obiettivo è ridurre l’inattività dei Neet attraverso il Neet Working Tour.

La campagna, partita lo scorso 11 aprile da Torino, attraverserà varie città tra cui Alessandria, Genova, Brescia, Lucca, Chieti, Roma, Napoli, Matera, Brindisi, Cosenza e infine Palermo il 23 maggio. In questa occasione, i partecipanti avranno la possibilità di confrontarsi con varie realtà commerciali, istituzionali e del Terzo settore coinvolte nel progetto.

L’intervento del Ministro sull’iniziativa Piano Neet

Secondo il Ministro Dadone, il tour organizzato a favore del Piano Neet ha la finalità di “raggiungere i giovani nella loro comfort zone, ingaggiarli, metterli a conoscenza dei progetti e delle iniziative che il governo ha messo in atto“. Il Ministro Dadone ha sottolineato che lo scopo del Piano è raccontare e spiegare ai ragazzi che prenderanno parte all’evento che “l’Italia è un Paese per giovani che offre ad ognuno la possibilità di realizzarsi“.

Il punto centrale del piano è contrastare l’inattività dei Neet attraverso il rafforzamento di Garanzia Giovani. Quest’ultima nasce da un’iniziativa europea per fronteggiare le difficoltà di inserimento lavorativo e la disoccupazione giovanile. I finanziamenti sono rivolti ai Paesi con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25 per cento.

Le iniziative del progetto

L’Esecutivo intende procedere nel rafforzamento di Garanzia Giovani attraverso una rete di collaborazione. I diversi soggetti coinvolti sono: Anpal (Agenzia nazionale politiche attive lavoro), Ministero del Lavoro, regioni e province autonome uniti per promuovere la nuova Garanzia occupabilità dei lavoratori (Gol). Inoltre il Piano Neet prevede l’ampliamento del Servizio civile e la creazione di sportelli nei centri per l’impiego con competenze specifiche atti ad accogliere i giovani per gestire le loro situazioni di disagio. Queste figure indirizzeranno i ragazzi verso percorsi di formazione o di inserimento lavorativo.

Nel Piano del governo è previsto anche Giovani2030. Si tratta di una piattaforma online con lo scopo di diventare un punto di riferimento dove trovare informazioni per il proprio futuro formativo o lavorativo. Nel Piano del governo sono previsti i Programmi Erasmus+ e Corpo Europeo di Solidarietà per favorire l’inclusione dei giovani con minori opportunità.

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Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi, laureata in Informazione ed Editoria ho collaborato con testate scrivendo di cultura, costume e società. Appassionata di attualità, politica e sostenibilità, oggi scrivo per BuoneNotizie.it grazie al Laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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