Il 96% delle aziende italiane dichiara di aver speso quasi 300mila euro nel 2021 in attività di responsabilità sociale d’impresa (Corporate Social Responsibility – CSR). Lo afferma il 10° Rapporto Csr sull’impegno sociale, economico e ambientale delle aziende in Italia, presentato dall’Osservatorio Socialis. Il rapporto viene pubblicato ogni due anni dall’Osservatorio Socialis, il cantiere di promozione della Csr, ed è realizzato dall’Istituto Ixè che si occupa di ricerche di marketing.

Cos’è la responsabilità sociale d’impresa?

La responsabilità sociale d’impresa”, spiega Martina Rogato, docente di sostenibilità e CSR presso l’Università LUMSA, Temple e 24oreBusiness School e fondatrice di ESG Boutique, “è un approccio volontario in cui l’impresa decide di intraprendere una o più iniziative in ambito sociale e ambientale per migliorare lo status quo del contesto in cui opera e creare valore per il proprio territorio. È come se l’azienda diventasse un cittadino virtuoso che ha a cuore il benessere dei soggetti che lo circondano e operasse in tal senso, a prescindere dal suo business e dalla relativa massimizzazione del profitto”.

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Secondo la rilevazione dell’Osservatorio Socialis, nel 2019 erano il 92% le imprese italiane a svolgere attività di CSR, oggi sono il 96%. Dal primo rapporto del 2001, su un campione di 400 aziende, le imprese che mostrano attenzione alla loro responsabilità sociale sono più che raddoppiate.
Nel 2021 le aziende italiane hanno speso in totale 2 miliardi e 162 milioni di euro in responsabilità sociale d’impresa. Dal 2001 questo dato è più che quintuplicato.
Le imprese che investono maggiormente in CSR sono quelle con il maggior numero di dipendenti, i settori dell’elettronica-informatica telecomunicazioni, i servizi e il manifatturiero.

I temi centrali della CSR

L’esperta spiega che “i temi e gli ambiti di intervento della responsabilità sociale d’impresa possono essere differenti: dall’ambiente al sociale. È fondamentale però che vengano scelte iniziative in linea con la missione e visione aziendale”.

Secondo il rapporto CSR le grandi imprese italiane scelgono di attivarsi in responsabilità sociale d’impresa soprattutto con iniziative all’interno dell’azienda.

Tra le modalità di intervento che nel 2021 le imprese hanno messo in atto troviamo azioni dirette alla sostenibilità (come il Bosco della CSR), investimenti per migliorare il risparmio energetico, quelli in nuove tecnologie per limitare inquinamento e migliorare lo smaltimento dei rifiuti. All'interno dell'azienda hanno svolto soprattutto modifiche organizzative, di struttura e servizi interni.

I vantaggi per le imprese, per la collettività e per i consumatori

"Per le imprese è vantaggioso svolgere attività di responsabilità sociale di impresa", spiega la docente. "I vantaggi per loro sono di tipo reputazionale e possono aiutare anche le relazioni con gli stakeholder chiave (ndr. i soggetti interessati). Per la collettività, si può trattare di ricevere supporto su ambiti e servizi in cui oggi lo Stato non interviene". 
Secondo il rapporto CSR i vantaggi riconosciuti dalle imprese intervistate sono relativi al miglioramento della reputazione e dell'immagine, al miglioramento del clima interno e alla crescita delle opportunità di mercato e fidelizzazione della clientela.
Il 49% dei manager intervistati nel rapporto ritiene che stia aumentando l’attenzione dei consumatori rispetto alle attività di responsabilità sociale d'impresa collegabili ai brand che acquistano. Secondo l'esperta di CSR "è importante che le aziende comunichino tali iniziative a patto che siano parte di un impegno concreto di sostenibilità. Oggi i consumatori chiedono sempre maggiore trasparenza e affidabilità". 

Gli sviluppi futuri della responsabilità sociale d'impresa

"In totale il 68% delle imprese di grandi dimensioni ha già fissato e confermato un budget per la CSR e sostenibilità per l'anno in corso, un ulteriore 27% lo aveva destinato ma poi ha deciso, o dovuto, ridurlo o annullarlo", si legge nel rapporto CSR. Oltre 8 aziende su 10 ipotizzano che nel prossimo futuro la responsabilità sociale d'impresa sarà messa a sistema e maggiormente organizzata nel modello di business. Anche gli investimenti del PNRR promettono un forte impulso al mondo della sostenibilità e della CSR.
"In Italia" - dice Rogato -"si dovrebbe implementare la sostenibilità ed evitare che le aziende millantino iniziative di CSR per nascondere la propria polvere sotto il tappeto. In tal senso si auspica presto un intervento normativo dell’Unione europea sull’uso di terminologie come “green” ed “ecosostenibile” sul packaging dei propri prodotti e in iniziative di marketing e comunicazione. È fondamentale che il consumatore possa effettuare le proprie scelte di acquisto con maggiore consapevolezza".
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Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine, laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali con un Master in Comunicazione istituzionale. Lavoro in Rai da diversi anni. Giornalista pubblicista e tutor del laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista

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