Il prossimo 25 settembre gli italiani saranno chiamati ad esprimere le loro preferenze alle urne. L‘attuale sistema è disciplinato dalla Legge elettorale 3 novembre 2017, numero 165[1], anche nota come Rosatellum dal nome del suo ideatore: il deputato del PD Ettore Rosato.

Cosa è un sistema elettorale

Per sistema elettorale si intende la modalità con cui si effettua la scelta del politico che avrà mandato di rappresentanza nei cinque anni di legislatura. In Italia le preferenze elettorali designano la composizione del Parlamento, cioè i deputati e i senatori. Questi saranno in seguito consultati dal Presidente della Repubblica che a sua volta nominerà un Presidente del Consiglio e, dietro suggerimento di questo, i Ministri del Governo. Il territorio nazionale è ripartito in circoscrizioni e gli elettori sono suddivisi sulla base di queste in collegi elettorali che possono sia eleggere un solo rappresentante ed essere quindi uninominali sia eleggerne più di uno (plurinominali). I sistemi elettorali possono avere strutture diverse ma sono sostanzialmente riconducibili a due tipologie: quella del maggioritario e quella del proporzionale.

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Nel sistema maggioritario i seggi sono assegnati a chi ottiene la maggioranza dei voti. Nel sistema proporzionale i seggi vengono distribuiti tra i partiti seguendo le percentuali di voto ottenute.

Il sistema con cui si andrà al voto sarà misto, uguale a quello utilizzato per le elezioni del 2018 ad eccezione del numero totale di parlamentari eletti. A seguito della riforma costituzionale del taglio dei parlamentari verificatasi a settembre del 2020 il popolo italiano ha deciso di ridurre il numero dei deputati da 630 a 400 e il numero dei senatori da 315 a 200. Il Parlamento Italiano che si costituirà a seguito delle prossime elezioni sarà composto, per la prima volta nella storia della Repubblica, da 600 rappresentanti, al posto dei 945 a cui siamo abituati.

La legge elettorale attuale

Scendendo nel dettaglio, la legge elettorale prevede un sistema che sarà per il 64% proporzionale e per il restante 36% maggioritario uninominale. Questo significa che un terzo del Parlamento sarà composto dai candidati che hanno preso più preferenze. I due terzi saranno ridistribuiti, secondo liste chiuse presentate dai partiti, a seconda dei voti ottenuti da ogni partito all’interno delle circoscrizioni. Per la Camera la ripartizione avverrà su scala nazionale. Per il Senato la ripartizione sarà su base regionale, come sancisce l’articolo 57 della Costituzione italiana.

Le soglie di sbarramento

La legge elettorale fissa delle soglie di sbarramento per i partiti, cioè delle percentuali minime di voto da superare per ottenere l’accesso al Parlamento italiano. Queste soglie sono state quantificate dal Rosatellum nel 3% per quanto riguarda i partiti singoli, da ottenere sul totale dei voti a livello nazionale, e nel 10% per quanto riguarda le coalizioni di più partiti, all’interno delle quali almeno un partito deve aver ottenuto il 3% dei voti.

Problemi del Rosatellum e nuove proposte di legge elettorale

La legge elettorale incentiva la formazione di coalizioni, i partiti infatti sono spinti a coalizzarsi nel tentativo di trovare il candidato più forte che possa ottenere la maggioranza dei voti rispetto alle coalizioni opposte e ad aggiudicarsi i seggi uninominali. Nulla vieta che le coalizioni si formino tra partiti che si sono presentati al voto con programmi originariamente in contrapposizione, come è successo nel 2018 con il governo Conte, sostenuto prima dal Movimento 5 Stelle di Luigi di Maio e dalla Lega di Salvini, poi sostituito dal Conte Bis, questa volta appoggiato dal M5S e dal Partito Democratico. La formazione di coalizioni che non condividono sufficienti punti programmatici può determinare un’eccessiva instabilità dei governi, a scapito della salute della Repubblica.

Alla luce di queste osservazioni molti politici concordano nel voler sostituire l’attuale legge elettorale, lavorando su nuove proposte. Un esempio di queste è il Brescellum, presentata nel 2020 e ideata dal parlamentare Giuseppe Brescia del M5S. La legge è stata anche soprannominata Germanicum date alcune caratteristiche condivise con la legge elettorale tedesca, come la soglia di sbarramento al 5% per i partiti. Questa proposta andrebbe ad abolire la componente maggioritaria del Rosatellum impostando il sistema elettorale in modo esclusivamente proporzionale. La legge è attualmente in valutazione presso la Commissione Affari costituzionali della Camera.

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[1] Il testo integrale della Legge elettorale 3 novembre 2017, numero 165 sulla Gazzetta Ufficiale

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Chiara Bastianelli

Chiara Bastianelli

Laurea in Economia e Direzione Aziendale.Project manager in una società di consulenza strategica per le imprese.Appassionata di aziende, finanza e letteratura.

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