Quanti rifiuti si trovano sulle spiagge? Ancora troppi! Questo lo slogan scelto da Legambiente, che mantiene alta l’attenzione sull’emergenza rifiuti sulle spiagge, per pubblicare l’infografica sull’indagine Beach litter 2023. Lo scenario non è dei migliori ma il trend delle spiagge italiane che hanno ricevuto il titolo di Bandiera Blu è in crescita. Quest’anno ben 17 spiagge in più. Bandiera Blu non è solo spiaggia pulita ma, grazie ad una regolamentazione mirata, contribuisce positivamente sulla nostra vita su più fronti.

Il marine litter: una delle grandi minacce per il nostro ambiente

Il marine litter consiste nella dispersione in mare di oggetti di uso quotidiano e poi abbandonati o persi lungo la linea di costa ed in mare, rimane una delle grandi minacce per l’ecosistema marino. L’indagine Beach litter portata avanti da Legambiente denuncia un’importante emergenza rifiuti sulle spiagge italiane. Quest’anno sono stati monitorati 38 lidi in 15 Regioni (Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia, Sardegna). Sono stati contati 36.543 rifiuti, una media di 961 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia.

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Il 72,5% di rifiuti è composto da plastica, inoltre da quest’anno, a peggiorare il quadro sono stati trovati rifiuti di vetro e ceramica. In pratica smaltimenti edili abusivi. Seguono il metallo (6,8% dei rifiuti raccolti) e la carta e cartone (il 3,9% del totale). Il restante materiale raccolto è costituito da tessuti, legno trattato, gomma, bioplastica, rifiuti da cibo e sostanze chimiche.

I principali rifiuti sono frammenti di plastica (10,9% sul totale), seguono tappi, copertoni e mozziconi di sigaretta. Poi cotton fioc, frammenti di polistirolo, bottiglie di plastica o di vetro. Completano la classifica le cannucce e agitatori per cocktail, le buste di plastica, ancora presenti sulle spiagge italiane nonostante il bando esistente dal 2013 nel nostro Paese che ha comunque permesso una riduzione nell’uso di sacchetti del 55% ed infine, assorbenti igienici e palloncini di gomma per cui è stata proposta un’etichettatura chiara, che indichi il loro impatto sull’ambiente e la presenza di plastica.

Bandiera Blu, un trend in costante crescita

Il riconoscimento della Bandiera Blu è stato istituito nel 1987 e da poco non riguarda solamente l’Italia ma ben 50 Paesi nel mondo, anche fuori dall’Europa. I vantaggi di una destinazione turistica nel possedere l’icona bandiera blu sono molteplici e non riguardano solamente la pulizia del lido. Ci sono ad esempio lidi meravigliosi in Italia ma che non rispettano tutti i requisiti richiesti e quindi non possono ottenere l’attestazione.

Classifica-Stati-per-Bandiere-Blu

Classifica Stati per Bandiere Blu

I criteri sono suddivisi in categorie: ambiente e informazione, acque, gestione, servizi e sicurezza. I riconoscimenti registrano un trend in crescita dall’anno dell’istituzione e la costa italiana può vantare una posizione di rilievo nella classifica. In totale sono 458 le miglior spiagge sul territorio italiano con la Liguria che primeggia con il maggior numero di Bandiere Blu. Segue la Puglia, la Campania e la Toscana. Quest’anno in Italia si registrano 17 attestazioni in più.

Cartina Bandiera Blu, spiagge pulite

Cartina delle spiagge Bandiera Blu in Italia

Il riconoscimento viene assegnato ogni anno dalla Foundation for Environmental Education che ha sede a Copenaghen, in Danimarca. Un’organizzazione che valuta la qualità delle acque, i servizi offerti, le aree pedonali, le piste ciclabili, zone verdi e alberghiere. In totale sono 32 i parametri e comunque vengono aggiornati via via in base alle necessità sociali.

Bandiera Blu contribuisce agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile: non solo spiagge pulite

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015, fornisce un progetto condiviso per il futuro del nostro pianeta. Al centro ci sono i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). Gli obiettivi diventano un appello urgente all’azione per tutti i paesi, sviluppati e in via di sviluppo, in un partenariato globale.

Il progetto Bandiera Blu quindi contribuisce non solamente nella pulizia delle nostre spiagge ma riconosce che porre fine alla povertà e ad altre privazioni deve andare di pari passo con strategie che migliorino la salute e l’istruzione, riducano le disuguaglianze e stimolino la crescita economica, il tutto affrontando il cambiamento climatico e lavorando per preservare i nostri oceani e le nostre foreste.

Bandiera Blu e Obiettivi sostenibili

17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG)

 

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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