Lo scorso 17 marzo Pesaro è stata proclamata Capitale Italiana della Cultura 2024: lo ha deciso all’unanimità la Commissione del Ministero della Cultura, presieduta dal ministro Dario Franceschini. La proposta della città marchigiana ha vinto perché tiene in equilibrio ambiente, cultura e innovazione, in un contesto di azione condiviso tra pubblico e privato. Pesaro ha dunque battuto le altre città finaliste – Ascoli Piceno, Chioggia (VE), Grosseto, Mesagne (BR), Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio (GE), Siracusa, Paestum-Alto Cilento (SA), Viareggio (LU) e Vicenza – attraverso il titolo del suo dossier “Natura della Cultura”, declinato in cinque sezioni: Natura mobile della cultura, Natura ubiqua della cultura, Natura imprevedibile della cultura, Natura operosa della cultura, Natura vivente della cultura. 

Pesaro, capitale della “Natura mobile della Cultura”

Questo il primo tema del dossier che ha visto Pesaro raggiungere il podio delle sue “colleghe” precedenti: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena (2015), Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018), Matera (2019) Parma (2020 e 2021). Attualmente è Procida la Capitale Italiana della Cultura, mentre nel 2023 saranno Bergamo e Brescia. La Bicipolitana di Pesaro ospiterà installazioni mobili sonore e le strutture ricettive si trasformeranno in hotel labyrint dove le camere diventeranno residenze artistiche. Sulla scia del tema “Natura mobile della cultura”, anche  l’evento “Danzando memorie sul mare”, da cui risorgeranno antichi repertori di tradizioni sonore perdute. Anche “Villa Marina” e “Magazzini Rossini”, protagoniste attive della terza sezione, denominata “la natura imprevedibile della cultura”, si trasformeranno in residenze artistiche, con lo scopo comune di raccogliere oggetti e farne un nuovo uso, creare “un nuovo domani”.

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La Capitale italiana della cultura e la natura ubiqua

Ubiqua è un termine latino che significa letteralmente “onnipresente”, un aggettivo che la città marchigiana declinerà in ambito sociale, coinvolgendo cittadini e immigrati. Si tratterà di un atlante territoriale delle emozioni, che raccoglierà in fumetti tutte le esperienze dei cittadini e dei migranti, con le loro “valigie digitali” (le sim card),  materiale prezioso per mostre e laboratori per riflettere sul rapporto con l’altro.

La natura operosa e vivente della cultura

Nelle 50 settimane che vedranno coinvolte ben 52 città (da Fano a Urbino) l’arte, rivestirà un ruolo fondamentale nella capitale italiana della cultura 2024. In particolare, la quarta sezione sarà dedicata alla musica indipendente pesarese di “Oceano Atlantico”, ormai divenuto un brand cittadino. La quinta e ultima sezione rifletterà sul rapporto ritrovato con la natura, che si concluderà con la performance “Rising Room” dell’artista Marina Abramovic.

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Francesco Bia

Francesco Bia

Docente di lettere e aspirante pubblicista. Ho collaborato per sei anni con due settimanali locali scrivendo di attualità, cultura, spettacolo, cronaca e sport. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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