La 73ª edizione del Festival di Sanremo è arrivata alla terza serata, pronta a tener incollati i telespettatori italiani fino all’11 febbraio 2023 in prima serata su Rai 1. Il Teatro Ariston si prepara ad accogliere Amadeus per il quarto anno consecutivo, ma non solo: tra i vari conduttori, infatti, ci sono personaggi di spicco come l’influencer Chiara Ferragni, l’attrice Chiara Francini, la giornalista Francesca Fagnani e la pallavolista Paola Egonu.

La platea ha già avuto un assaggio dell’imprevedibilità del Festival, complice il discusso gesto di Blanco, autore di uno sfogo sul palco causato dai problemi tecnici nella propria esibizione. Ma i riflettori nazionali, in realtà, non sono nuovi a momenti carichi di intensità, anzi. Nonostante la musica sia il motore della kermesse, la dimensione artistica lascia libero accesso a diverse figure del panorama nazionale ed internazionale, capaci di portare sul palco tematiche delicate e, allo stesso tempo, fondamentali per comprendere i nostri giorni.

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Ucraina

Photo by Unsplash-Yohan Marion

Nelle scorse settimane le luci sanremesi erano pronte ad essere puntate su Volodymir Zelensky, presidente dell’Ucraina. Stando a quanto riportato da TGCom24, però, il direttore dell’area intrattenimento Rai, Stefano Coletta, avrebbe concesso esclusivamente la lettura di un messaggio inviato dal presidente stesso, della quale se ne occuperà proprio Amadeus. Le vicende legate al conflitto tra Russia e Ucraina, di conseguenza, consentono di addentrarsi nella storia del Festival di Sanremo, soprattutto nelle sfumature sociali e politiche che caratterizzano da sempre diversi momenti di uno degli eventi più attesi in Italia.

Festival di Sanremo: il caso Italsider del 1984

Tra gli interventi più simbolici degli anni ‘80, quello dei metalmeccanici dell’Italsider, acciaieria di Genova, fu sicuramente uno dei più rappresentativi. Il Festival di Sanremo del 1984, per l’appunto, ricevette una visita inaspettata: circa 2000 operai si riversarono nel città costiera ligure, protestando per la possibile chiusura dell’azienda e la perdita di centinaia di posti di lavoro. In quel caso, fu Pippo Baudo a prendere in mano la situazione: invece che promuovere ostilità, il conduttore italiano accolse una delegazione di sei persone sul palco sanremese, permettendogli di illustrare la situazione della classe operaia ligure in quel momento. Anni dopo, lo stesso Baudo dichiarò: “È stato il momento più emozionante della mia cinquantennale carriera in tv”

Dalla Littizzetto alla Ferragni: Sanremo dalla parte delle donne

Il discorso di Luciana Littizzetto durante il Festival del 2013 si collega ancora all’attualità, nonostante siano passati ben 10 anni. La conduttrice italiana, infatti, si schierò apertamente contro la violenza sulle donne, raccontando al pubblico sanremese i dati del fenomeno e incoraggiando il genere femminile a denunciare tali situazioni, poiché, citando sue testuali parole:“L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe le costole, non lascia lividi sulla faccia”.

Ma sul riscatto del genere femminile anche l’edizione corrente ha dato diversi spunti su cui riflettere. L’intervento di Chiara Ferragni, non a caso, ha toccato argomenti importanti come l’amor proprio e la maternità, in un’immaginaria lettera scritta dall’influncer e rivolta a lei da bambina: “…Tu sfidali e non aver mai paura delle conseguenze di quello che sei. Essere donna non è un limite: lottate insieme ogni giorno per cambiare le cose.”

Pierfrancesco Favino e il monologo sull’immigrazione

Tutta la classe ed il talento di Pierfrancesco Favino al servizio di un tema universale come l’immigrazione. L’attore romano, ospite al Festival di Sanremo 2018, portò all’Ariston l’atto unico del drammaturgo e regista francese Bernard-Marie Koltès, La notte poco prima delle foreste, recitando dei versi che fecero comprendere il parallelismo tra l’essere stranieri e, contemporaneamente, sentirsi soli, marginali, non importanti quanto gli altri.

Rispetto per le donne

Photo by Unsplash Samantha Sophia

Ma il significato dell’intervento non si ridusse semplicemente a questo: in ballo non ci fu solo il tema dell’immigrazione, ma anche una delle maggiori cause di quest’ultima, ovvero lo sfruttamento. Popoli oppressi e privati della propria terra da un generale nicaraguese, citato da Koltès nell’atto, costretti ad emigrare per cercare fortuna altrove: figure vulnerabili e spesso fraintese, ma che Favino identifica, come semplici essere umani che hanno provato sulla propria pelle l’ostilità dei poteri forti del proprio paese.

Integrazione

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Festival di Sanremo 2022: Lorena Cesarini e il discorso sul razzismo

Il 2022 è l’anno di Lorena Cesarini. L’attrice italiana, nata a Dakar da mamma senegalese e papà italiano, raccontò della sua esperienza e implementò il suo messaggio grazie al romanzo Il razzismo spiegato a mia figlia, dello scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun. La co-conduttrice del Festival di Sanremo estrasse il passaggio dove la figlia chiede al padre se lei potesse essere razzista. Ferma, decisa e universale la risposta dell’uomo:“No, un bambino non nasce con il razzismo nella testa, tutto dipende dall’educazione: a scuola e a casa.”

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Francesco Cretella

Francesco Cretella

Innamorato della comunicazione in ogni sua forma, specialmente se cinematografica e sportiva. Scrivo per passione e ambizione, rifacendomi ai sei elementi più importanti dell'umanità: chi, cosa, quando, dove, come e perché.

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