Il colonialismo italiano,  uno dei periodi oscuri della nostra storia, viene “rispolverato” grazie all’intervento di Siid Negash, consigliere del comune di Bologna. Sua, infatti, l’iniziativa che ha portato la giunta comunale a istituire la Giornata della memoria per le vittime del colonialismo italiano, da svolgersi il 19 febbraio: un modo per ricordare le vittime della politica colonialista italiana. L’odg approvato all’unanimità ma, nei fatti, con i voti del solo centrosinistra: le opposizioni di centrodestra al momento del voto hanno lasciato l’aula.

Il colonialismo italiano una storia dimenticata da insegnare nelle scuole

Il 19 febbraio 1937 è il giorno della strage di Addis Abeba, rimossa dalla memoria collettiva insieme alla storia dell’esperienza coloniale italiana. La giornata del 19 febbraio è molto simile al massacro delle Fosse Ardeatine permetrato a Roma dalle forze di occupazione nazi-fasciste. La strage di Addis Abeba (conosciuto nella storiografia italiana anche come attentato a Graziani e in lingua inglese come Graziani massacre) fu un insieme di episodi di indiscriminata e brutale rappresaglia, compiuti tra il 19 e il 21 febbraio 1937 nella capitale dell’Etiopia da parte di civili italiani, militari del Regio Esercito e squadre fasciste contro civili etiopici.

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La repressione seguì il fallito attentato contro il viceré d’Etiopia Rodolfo Graziani, compiuto nella tarda mattinata del 19 febbraio da due giovani eritrei della resistenza etiope, Abraham Deboch e Mogus Asghedom. Persero la vita sette persone e il ferimento di circa cinquanta presenti, tra cui alcuni alti gerarchi fascisti. All’attentato seguirono episodi di rappresaglia feroce che portarono – secondo delle stime comunque approssimative – alla morte di 19.000 etiopi. Insegnare il colonialismo italiano nelle scuole permettere agli studenti di comprendere meglio il contesto storico in cui tali eventi si sono verificati e di riconoscere l’importanza della memoria storica e della giustizia per le vittime del passato.

Riflettere sui monumenti storici e migliorare l’insegnamento nelle scuole, il messaggio di “Ricolonizziamo Benenvento”

Il progetto “Ricolonizziamo Benevento“, uno studio sui monumenti del colonialismo italiano, vuole porre l’attenzione sul loro significato storico molto spesso ingnorato. Questi monumenti sono una «testimonianza – ci spiega Mariaurora Terlizzi, una delle organizzatrici – non raccontata e caduta nel silenzio.  Un silenzio che però non è mai neutrale ma frutto di una narrazione egemonica portata avanti a discapito di altre». Dallo studio condotto nel progetto sono emersi diversi aspetti per migliorare ed integrare l’insegnamento e lo studio del colonialismo italiano nelle nostre scuole. Ecco alcune possibili proposte:

  1. Maggiore approfondimento: attualmente viene trattato in modo superficiale all’interno del programma di storia. Un maggiore approfondimento dell’argomento potrebbe essere utile per far comprendere meglio la complessità delle motivazioni, delle dinamiche e delle conseguenze del colonialismo italiano.
  2. Inclusione di diverse prospettive: nel trattare il colonialismo italiano, potrebbe essere utile includere diverse prospettive, come quella dei popoli colonizzati, per avere una comprensione più completa delle dinamiche del colonialismo e delle sue conseguenze
  3. Integrazione con altre materie: l’insegnamento del colonialismo italiano dovrebbe essere integrato in altre materie, come la letteratura, la geografia e l’educazione civica.
  4. Utilizzo di fonti primarie: l’utilizzo di fonti primarie, come documenti, testimonianze e fotografie dell’epoca, può essere un modo efficace per far comprendere meglio la realtà del colonialismo italiano e per sviluppare le competenze critiche degli studenti.
  5. Maggiori attenzione alla memoria storica: l’insegnamento del colonialismo italiano dovrebbe essere affiancato da un’attenzione alla memoria storica e alla necessità di riconoscere e commemorare le vittime del passato. Questo potrebbe includere visite a musei, monumenti e siti storici legati al colonialismo italiano.

In generale, l’insegnamento del colonialismo italiano dovrebbe essere trattato in modo critico, analizzando le cause, le dinamiche e le conseguenze del fenomeno e sensibilizzando gli studenti sui temi della disuguaglianza, dell’inclusione e della giustizia.

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Vittorio Palmieri

Vittorio Palmieri

Napoletano. Emigrato nell'entroterra irpino-sannita, in controtendenza con l'emorragia dei paesi interni verso la vita metropolitana. Ignoto poeta "prestato alla burocrazia". Nell’entroterra segue percorsi sociali con enti del terzo settore. Ha collaborato ad un progetto di agricoltura sociale con le Associazioni Irpine “Ecopotea Aps” e “Al Centro dei Ragazzi Odv”. Nell’ultimo anno fonda Introterra Aps, nata con lo scopo di rivalutare e riscoprire l'entroterra campano, e con la quale rileva un progetto giornalistico editoriale decennale "bMagazine.it" e fonda l'etichetta "Introterra Edizioni"Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

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