Un video medio su TikTok o un reel su Instagram non durano più di una manciata di secondi. Nell’era dello scroll infinito, si erge, in contrasto, l’intrattenimento slow dei podcast e dei video-saggi. I primi sono intimi e si arriva facilmente a toccare un’ora di contenuti mentre i secondi tengono milioni di utenti attaccati al monitor per una media di 30 minuti a video. Se il consumo di media distratto e un po’ fine a se stesso è necessariamente breve, la sete di contenuti informativi e complessi deve essere saziata per intero, prendendo più tempo.

Il fenomeno del video podcast in Italia

Mentre i numeri degli ascolti televisivi calano di anno in anno (si parla del 15% in meno solo rispetto al 2021, secondo il report di Data Media Hub uscito a novembre 2022), sono soprattutto i più giovani a spostarsi sulla rete. Negli scorsi anni – già Forbes e Business Insider ne parlavano nel 2017 – si è assistito a un esodo di Millennials e Gen Z, che dalla televisione lineare si sono mossi verso metodi di fruizione on demand. Un medium tra i nuovi prediletti è il podcast, meglio ancora se con video annesso. Secondo l’ultima ricerca OBE in Italia gli ascoltatori di podcast sono circa 13 milioni, di cui 53% abitudinari. I generi più quotati sono news, entertainment, crime, documentari. Un mix eterogeneo che definisce ancor più il carattere poliedrico del media.

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I video-essay invece sono dei veri e propri saggi visuali d’approfondimento. Sono molto popolari negli Stati Uniti e trattano in profondità uno spettro ampio di tematiche attinenti alla pop culture, alla psicologia, ai trend e ai fenomeni culturali – che spesso nascono e muoiono online.

In Italia? Nova Lectio si iscrive in quest’ottica come canale di divulgazione culturale dedicato alla storia, alla geopolitica e alle questioni sociali, con oltre 900.000 milioni di iscritti. Un approccio simile è riscontrabile nei contenuti di Vice Media, Noisey ed Esse Magazine per musicale e dintorni, ma al momento nel nostro Paese il video-saggio tende a convergere nel ben più rodato video-podcast.

 

Migliori podcast italiani

Il successo dell’intrattenimento slow dei podcast

L’intervista 2.0 è multimediale

Una panoramica globale: il podcast più seguito al mondo è The Joe Rogan Experience di Joseph Rogan, commentatore televisivo e comico statunitense. Quello femminile invece è Call Her Daddy di Alexandra Cooper, passato alla storia per l’accordo esclusivo con Spotify da 60 milioni di dollari nel 2021. Entrambi si distinguono per la franchezza sull’orlo del politicamente scorretto degli host, perché nell’arena dei creatori di contenuti solo l’autenticità premia davvero.

In Italia spicca il format video podcast di Muschio Selvaggio creato da Fedez e Luis Sal, che ha saputo coinvolgere figure estremamente diverse per instaurare in ogni puntata un dialogo su temi di attualità. Spaziando tra diversi argomenti come musica, immigrazione, religione e cinema, con un approccio informale che strizza l’occhio alla Generazione Z, da tre anni continua a essere tra i più seguiti.

Interessante anche FCCML (Facciamolo) di Livio Ricciardi, incentrato sulla divulgazione e il trattamento di tematiche legate a psicologia e alla sessuologia. Classe 1998, dottore in Psicologia e consulente sessuale, Ricciardi intervista personalità contemporanee (come il rapper VillaBanks o l’influencer Sofia Viscardi) argomentando con loro di sessualità in uno stile rilassato e scevro di tabù.

Lo storytelling al femminile

L’altra metà del cielo invece scommette sul macabro: parola di Elisa True Crime (al secolo Elisa De Marco), con all’attivo un canale Youtube da 800.000 iscritti e nel bagaglio un libro edito da Mondadori e un progetto con Netflix. Anche Elisa è arrivata a numeri impressionanti nel giro di poco, aprendo il canale durante l’estate del 2020, rimanendo sempre fedelissima alla sua nicchia: la cronaca nera. Abile storyteller, racconta con la giusta sensibilità di serial killer, criminali e omicidi efferati con l’intento di denunciare, informare e soprattutto ricordare le vittime di questi atti terribili.

Con la stessa intensità, Cecilia Sala tramite il suo Stories ci porta dentro la sua realtà di giornalista reporter, alla scoperta di dimensioni spesso estranee alla realtà italiana. Instaurando una forma narrativa empatica senza filtri, arriva a coinvolgere gli ascoltatori senza creare il distacco tipico della comunicazione tradizionale. Attraverso il podcast di Chora Media ci si ritrova in trasferta con lei, per scoprire sul campo – anche di battaglia – quello che succede nel mondo.

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Virginia Allegra Donnini

Virginia Allegra Donnini

Con un background di studi ed esperienze lavorative a cavallo tra economia, marketing e moda scrivo di tendenze, pop culture, lifestyle. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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