Dopo un lungo e faticoso percorso, mercoledì 6 dicembre 2023 il canto lirico italiano è stato proclamato patrimonio Unesco. La proclamazione è avvenuta per acclamazione durante la riunione dei Paesi membri del Comitato in Botswana.

La storia del canto lirico

La musica e il canto sono tra le prime espressioni artistiche dell’umanità, emerse dalle radici stesse della nostra storia. La musica ha sempre accompagnato i momenti significativi della vita umana, dall’allegria della nascita alla grandiosità del matrimonio, fino alla malinconia della morte. Cantare alleviava persino la fatica del lavoro.

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La musica lirica è un’arte millenaria che combina canto e strumenti musicali in opere basate su storie drammatiche. Deriva dalla fusione di musica, danza, poesia, teatro e pittura nel periodo rinascimentale. L’opera lirica, poi, si è diffusa in Europa nel XVII secolo, con contributi significativi da parte di compositori come Haydn e Mozart. Successivamente personalità come Bellini, Verdi, Wagner, Puccini hanno dominato l’età dell’oro della lirica.

Col tempo e il progredire della tecnologia, alcuni cantanti lirici come Enrico Caruso divennero noti al pubblico grazie alla radio e alla televisione. Ancora oggi, il mondo dell’opera è ricco di voci meravigliose che vengono da ogni parte del mondo.

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Foto di Gabriel Varaljay su Unsplash

Il traguardo raggiunto

In occasione della 18esima sessione del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, tenutasi nello stato africano del Botswana, il canto lirico italiano è stato ufficialmente inserito nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità.

Il percorso per raggiungere questo traguardo è stato difficile: “È un traguardo importantissimo conseguito dopo un lungo percorso avviato nel 2011, quando i cantanti lirici solisti si costituirono in un’associazione denominata Cantori Professionisti d’Italia. Il fine era riunire la categoria e permettere un confronto professionale su un ampio ventaglio di problematiche, a partire dalla difesa e la diffusione del valore della musica e più specificatamente del teatro d’opera quale eccellenza e patrimonio della cultura della Repubblica Italiana. Fu proprio il dialogo interno a questa comunità ad accendere quella scintilla che avrebbe portato all’elaborazione di una prima bozza di dossier per candidare l’opera lirica italiana alla commissione Unesco”.

La profonda connessione con l’identità nazionale e la capacità di diffondere la conoscenza dell’italiano a livello globale, rappresentano gli elementi distintivi di questa forma di canto. Secondo l’agenzia culturale delle Nazioni Unite, questa pratica include la musica, il canto, la recitazione e le scenografie tipiche dell’opera.

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha dichiarato: “Dopo un lungo e articolato lavoro, una grande eccellenza della nostra nazione ottiene un altro riconoscimento dall’Unesco entrando a far parte del patrimonio immateriale. Si tratta di una consacrazione ufficiale di quello che già sapevamo: il canto lirico è un’eccellenza mondiale, tra quelle che meglio ci rappresentano in tutto il pianeta. È una proiezione dell’immaginario italiano per il quale stiamo lavorando su più fronti”.

Patrimonio immateriale dell’umanità

L’Italia è la patria dell’opera lirica, ma questa forma d’arte è sempre riuscita a comunicare al di là delle barriere linguistiche e culturali. Per “opera”, infatti, si intende proprio il melodramma italiano. Nonostante sia cambiata molto nei secoli, è sempre rimasta legata alle sue origini italiane. La maggior parte dell’opera internazionale, infatti, canta in italiano. Il termine opera è entrato ed è rimasto nel vocabolario di molte lingue, così come tanti vocaboli della terminologia musicale: adagio, piano, moderato, staccato, crescendo, diminuendo e molti altri ancora.

Ancora oggi lo studio dell’opera è molto diffuso, infatti molti corsi di lingua italiana sono spesso frequentati da cantanti che vogliono perfezionare l’italiano per completare i loro studi musicali.

Il patrimonio culturale immateriale dell’umanità, secondo l’Unesco, comprende le tradizioni trasmesse all’interno delle comunità, quali pratiche sociali, riti, festività, espressioni orali, manifestazioni artistiche, e pratiche legate alla natura e all’artigianato. Questo include anche strumenti, oggetti, manufatti e spazi culturali correlati. In Italia ben 19 elementi sono stati riconosciuti dall’Unesco come parte integrante del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, tra cui spiccano il teatro dei Pupi siciliano e l’arte dei pizzaioli napoletani.

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Eva Ricevuto

Eva Ricevuto

Laureata in Arti Tecnologiche e appassionata di cinema, femminismo e sostenibilità. Sono un'aspirante giornalista pubblicista e cinematografica. Collaboro con BuoneNotizie.it e partecipo al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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