Come investire i risparmi: quali sono le scelte più adatte per gestire correttamente i propri risparmi, riducendo il rischio? E’ possibile iniziare a investire conferendo a rate il capitale da allocare in fondi comuni. Questa forma di investimento si chiama PAC. I conferimenti possono avvenire anche in unica soluzione. Forme alternative possono essere rappresentate dall’operatività in trading e dall’acquisto di polizze.

Come investire i risparmi: perché investire e da dove iniziare

Investire i risparmi è utile, perché rappresenta un’opportunità di diversificazione e di incremento dei capitali di cui si dispone. Non c’è una quantità precisa e predeterminata di capitale da investire: la buona notizia è che si può (anzi, si dovrebbe) iniziare da importi molto bassi, nell’ordine di 50 o 100 euro. Creare un capitale secondario contribuisce a migliorare la gestione delle proprie finanze: possedere un salvadanaio può far sempre comodo, soprattutto per chi è giovane e si trova a gestire, per la prima volta nella sua vita, una somma a sua disposizione.

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Il primo passo per investire i propri risparmi è sempre il più difficile: occorre essere consapevoli di riuscire a mettere da parte delle somme. Questa pratica si realizza, ad esempio, gestendo e spostando somme di denaro da un conto corrente ad un altro. Esistono dei particolari conti correnti, detti conti deposito, che elargiscono al cliente un tasso creditore, alla scadenza di un determinato arco temporale. In proporzione alla somma giacente, il depositante viene remunerato di un certo interesse.

Remunerazione dei conti deposito e concetto di rischio

Questa remunerazione può avvenire direttamente al termine del periodo, oppure con cadenza cedolare e meccanismo step-up, se il vincolo è solitamente pari a tre anni (trentasei mesi). Alla base del meccanismo di liquidazione degli interessi, nel caso dei conti deposito, si trova una componente obbligazionaria, che permette la remunerazione cedolare. Le obbligazioni sono quote di debito che le società cedono in cambio di prestiti a breve scadenza; hanno un livello di rischio relativamente basso.

Il rischio è l’elemento che caratterizza gli investimenti ed è proporzionale al rendimento, ovvero alla ricompensa per l’investimento. Sulla valutazione del rendimento pesano diversi fattori, tra i quali la durata dell’investimento e il tasso di inflazione, ovvero il costo del denaro, che penalizza il potere d’acquisto. Il rischio rappresenta la capacità, da parte dell’investitore, di sostenere la perdita, o di sopportare le oscillazioni del mercato. La chiave della gestione del rischio è la diversificazione: quanto maggiore e composita è la portata del portafoglio di investimenti, tanto migliore sarà la risposta dell’investitore, in caso di perdite.

Meccanismi di investimento: Trading, PIC, PAC

Si può scegliere di acquistare solo obbligazioni o solo azioni, ovvero quote di società, in mercati non regolamentati o in mercati regolamentati. La principale differenza tra le due tipologie di mercato è la liquidità dei titoli, ovvero la capacità intrinseca di permettere all’acquirente di monetizzare e recuperare il capitale investito. Si può scegliere di acquistare titoli direttamente attraverso le piattaforme di trading, in autonomia, oppure di affidarsi ad un consulente finanziario e conferire il capitale – messo da parte – sotto forma di PIC o PAC.

In genere, queste ultime modalità rappresentano una delle opzioni meno rischiose per investire i risparmi, acquistando quote di OICR. OICR è l’acronimo di Organismi di Investimento Comune del Risparmio e identifica due tipi di società: i fondi comuni e le SICAV (Società di Investimento a Capitale Variabile). L’acquisto di quote di OICR sotto forma di PIC rappresenta il Piano di Investimento Capitale e consente di acquistare partecipazioni in unica soluzione.

La modalità PAC (Piano di Accumulo Capitale) nasce in America negli anni ’50 e permette di comprare quote di fondi, sfruttando la volatilità del mercato. Ciò significa che si potrebbe realizzare un guadagno, acquistando il mese successivo un numero maggiore di quote conferendo lo stesso importo del mese precedente. Il PAC è particolarmente consigliato a giovani, che non hanno a disposizione grandi somme di denaro da investire. Le quote possono essere smobilizzate in qualsiasi momento, per realizzare i guadagni attesi.

Come investono i giovani: buone notizie

Secondo un’indagine BVA Doxa condotta di recente, condotta su un campione di 750 ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 34 anni, il 74% degli intervistati si dice pronto a investire i risparmi per affrontare al meglio il futuro. Il 27% degli intervistati vorrebbe sottoscrivere un PIP (Piano Individuale Pensionistico), ovvero una pensione integrativa. I piani pensionistici appartengono alla categoria delle polizze assicurative e permettono di accumulare gradualmente un montante alternativo, rispetto ai contributi che il datore di lavoro ha l’obbligo di conferire in una posizione INPS. Raggiunta l’età pensionabile, il capitale viene liquidato sotto forma di rendita.

I giovani sono consapevoli di non poter contare sulle sicurezze retributive della generazione dei genitori. Tuttavia, si rendono pienamente conto dell’importanza di una buona politica in termini di pianificazione del risparmio. Tre giovani su cinque desidererebbero avvalersi della consulenza di un professionista: segno che la presenza umana ha un impatto ancora molto rilevante, rispetto alle app e ai robo-advisor.

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Donatella Bruni

Donatella Bruni

Mi occupo di economia, lavoro e società, con uno sguardo alle dinamiche del lavoro, ai consumi e ai cambiamenti della società (fisica e digitale). Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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