Per comprendere i nuovi scenari finanziari è necessario aver chiaro cosa sono le criptovalute, monete digitali che devono il loro successo principalmente a due caratteristiche: la prima è il fatto che sono slegate dalla gestione delle banche e sono gestite attraverso protocolli virtuali tra utenti, la seconda consiste nel grado di  sicurezza delle operazioni effettuate.

Cosa sono le criptovalute e come funzionano

Per capire cosa sono le criptovalute può essere utile richiamare alla mente il bitcoin, la prima criptovaluta creata, lanciata nel gennaio 2008. Il prefisso “cripto” che compone la parola è un richiamo al sistema di protezione che garantisce i movimenti con questa tipologia di monete. La crittografia, ovvero le modalità di codifica e decodifica per rendere sicuro lo scambio delle criptovalute, si basa su due elementi che sono all’origine del funzionamento delle blockchain. Queste non sono altro che il registro o la lista di transazioni che non può essere modificata senza il consenso del resto dei partecipanti alla rete di scambio. Attraverso l’hashing  – processo di conversione di una determinata chiave in un altro valore – si generano, strutturano e verificano i dati secondo quanto richiesto dalle operazioni relative alla transazione. La firma digitale, invece, permette di identificare l’utente che ha il diritto di accedere a quei dati.

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Le criptovalute offrono molti potenziali vantaggi, tra cui una maggiore velocità ed efficienza nei pagamenti e nelle rimesse estere, promuovendo l’inclusione finanziaria. Inoltre, l’utilizzo della tecnologia blockchain garantisce la tracciabilità, la verifica e l’anonimità di tutte le transazioni. Infine, bisogna evidenziare che le operazioni sono più economiche, in quanto non ci sono oneri o costi aggiuntivi come avviene nei tradizionali sistemi bancari.

Quali sono le possibilità e i rischi delle valute digitali?

Una volta comprese cosa sono le criptovalute, bisogna considerare che la natura relativamente anonima delle valute digitali li ha resi molto attraenti per i criminali, che potrebbero utilizzarli per riciclaggio di denaro sporco e altre attività illegali.

Tuttavia l’assenza di un quadro giuridico preciso determina l’impossibilità di attuare un’efficace tutela legale degli interessi degli utenti che possono trovarsi esposti a dover subire ingenti perdite economiche, ad esempio in caso di condotte fraudolente, fallimento o cessazione di attività delle piattaforme on-line di scambio presso cui vengono custoditi i portafogli digitali personali, i cosiddetti e-wallets.

Nel 2021 il mercato delle criptovalute ha superato per la prima volta i 3.000 miliardi di dollari. Di fronte a questo dato, gli enti regolatori hanno iniziato a studiare lo sviluppo di risposte efficaci in merito alla diffusione delle criptovalute. Alcuni Paesi hanno valutato la possibilità di includere le valute virtuali in settori già normati, altri hanno sottoposto a regime autorizzatorio lo svolgimento di talune delle attività, altri ancora hanno proibito alle istituzioni finanziarie di negoziare valute virtuali o ne hanno addirittura vietato l’uso.

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Giacomo Capodivento

Giacomo Capodivento

Insegno religione dal 2012. Laureato in Comunicazione e Marketing e studente in Comunicazione e innovazione digitale. Per me occuparmi di comunicazione è una questione politica. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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