Abbattere i vecchi pregiudizi, duri a morire, che riguardano il lavoro nella pubblica amministrazione – a lungo ritenuto un settore che offre poche opportunità di crescita professionale. Questo è lo scopo della nuova campagna del governo, rivolta ai giovani, per promuovere il pubblico impiego. Presentata pochi giorni fa dal ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, e dal sottosegretario all’Editoria Alberto Barachin, essa intende mostrare a tutti – in una luce inedita – un settore che ha subito una profonda evoluzione, e che perciò è in grado di offrire delle nuove opportunità.

Un ambito lavorativo con poco ricambio generazionale

Gli ultimi dati completi riguardanti i “numeri” della pubblica amministrazione sono del 2021. Questi restituiscono l’immagine di un ambito lavorativo nel quale l’età media è piuttosto alta. Al momento dei rilevamenti, superava i cinquant’anni, con variazioni importanti a seconda dei settori. Per l’esattezza, essa si attestava oltre i 55 anni nella presidenza del Consiglio e nel sistema penitenziario – mentre nelle forze armate scendeva a 39. Nel complesso, più del 16 percento del personale superava i sessant’anni, e solo il 4 percento ne aveva meno di trenta.

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Dagli stessi dati raccolti emergeva, soprattutto, il problema del ricambio (di solito “naturale”) fra chi va in pensione e chi viene assunto; un turnover che risultava – ed è tuttora – rallentato. Ciò ha portato, di conseguenza, a una progressiva diminuzione del personale: difatti, nel 2021 la pubblica amministrazione contava 3,2 milioni di dipendenti, 31.000 in meno rispetto al precedente anno.

Lo scorso luglio, il sopracitato ministro Zangrillo aveva annunciato, per il 2023 e 2024, quasi 350.000 nuove assunzioni nel settore. Tuttavia, la sezione di Funzione pubblica della Cgil ha messo in evidenza i limiti di tale misura. Il grosso delle assunzioni, infatti, riguarderebbe il settore dell’istruzione – e solo in piccola parte le forze dell’ordine, i ministeri o le agenzie fiscali. Dunque, esse sarebbero ancora insufficienti.

Una campagna per una “nuova” pubblica amministrazione

È alla luce di quanto detto che va considerata la nuova campagna del governo per promuovere il lavoro nella pubblica amministrazione. Essa – a livello di comunicazione mainstream – è stata lanciata attraverso un breve spot (vedi il video) diffuso su YouTube e sui canali della Rai.

Nello spot vengono mostrati un’architetta, l’autista di uno scuolabus, un’assistente sociale, un geometra e altre figure professionali; tutto ciò per suggerire che la pubblica amministrazione è in realtà un universo vario e articolato. Nella parte conclusiva del video c’è anche un piccolo cameo della cantante Orietta Berti – la quale, in una videochiamata, si rivolge a una dei giovani protagonisti.

Significativo, a questo riguardo, il claim trovato per lo spot: “Più che un posto fisso, un posto figo!”. Con esso, infatti, si intende trasmettere l’idea di una pubblica amministrazione che vuol essere al passo coi tempi, e che necessita –per questo – delle competenze proprie dei giovani. E in un’epoca in cui le nuove generazioni sperimentano, spesso, la “crisi del quarto di vita” – ovvero una crescente incertezza del futuro –, questa può esser l’occasione per mostrargli una strada inedita da percorrere.

Il mito del posto fisso è ormai superato” ha affermato in proposito il ministro Zangrillo, al momento di presentare la campagna del governo. “I giovani – ha aggiunto – non cercano soltanto la stabilità. Non si accontentano di un posto fisso, vogliono avere un lavoro che sia capace di valorizzarli, che dia loro opportunità di crescita e che consenta loro di bilanciare l’aspetto professionale con la vita privata”.

Riguardo a quest’ultimo punto – bilanciare il lavoro con la vita privata –, una scelta importante è stata quella d’implementare lo smart working anche nella pubblica amministrazione. In tale settore infatti, prima della pandemia, esso era poco presente e non regolamentato.

La pubblica amministrazione è prima di tutto un investimento

Il progetto per la campagna voluta dal governo è stato selezionato tra quelli proposti da tredici diverse agenzie creative. Queste hanno risposto a una richiesta pubblicata sul “MePA” – portale su cui gli enti della pubblica amministrazione possono acquistare beni e servizi fino a 140.000 euro. Tale, infatti, è la soglia oltre la quale diventa necessario indire una gara pubblica. Tutto ciò è indicativo dello sforzo compiuto, a livello istituzionale, per promuovere il pubblico impiego, conferendogli un profilo più in linea con l’epoca attuale.

In quest’ottica, un ruolo importante lo ha avuto anche la creazione del Portale del Reclutamento per le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni. Nato in via sperimentale nel 2021, esso è – ormai a pieno titolo – il nuovo strumento digitale per la selezione del personale per il pubblico impiego. Il suo scopo è quello di migliorare la qualità del reclutamento, attraverso un sistema che snellisce l’incontro tra la domanda e l’offerta in ambito pubblico.

Ciò rientra, naturalmente, nella più vasta necessità di realizzare appieno il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), con cui l’Italia deve dimostrare d’essere all’altezza del futuro. E creando “la pubblica amministrazione che vogliamo” – per citare il ministro Zangrillo – possiamo crescere ancora di più.

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Edoardo Monti

Edoardo Monti

Ho lavorato per anni come freelance nell'editoria, collaborando con case editrici come Armando Editore e Astrolabio-Ubaldini. Nel 2017 ho iniziato a scrivere recensioni per Leggere:tutti, mensile del Libro e della Lettura, e dal 2020 sono tra i soci dell'omonima cooperativa divenuta proprietaria della rivista.

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