Come e quanto è cambiata l’economia italiana nell’arco degli ultimi cinque anni, dal 2018 al 2023? Un confronto ci aiuta a capirlo.

Economia italiana: educazione finanziaria e consapevolezza delle scelte

Per capire quanto sia cambiata l’economia italiana, negli ultimi cinque anni, si può partire da una riflessione di carattere sociale, ovvero da quanto sia diventato importante saper gestire le proprie finanze: avere, insomma, qualche nozione di educazione finanziaria.

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Il 31 ottobre si celebra in Italia la 99esima Giornata mondiale del risparmio. Il simposio della Banca d’Italia, a tema di scelte consapevoli e sostenibilità economica, si tiene quest’anno presso la sede di Banca d’Italia, con il patrocinio della stessa, dell’ABI (Associazione Banche Italiane), dell’Acri (Associazione Fondazioni e Casse di Risparmio SPA) e del MEF (Ministero Economia e Finanze). L’importanza che questa giornata ha raggiunto è da ascriversi al ruolo sempre più rilevante che le questioni economiche hanno assunto nella vita quotidiana.

Secondo i più recenti report OCSE, gli italiani risultano ultimi in classifica in termini di alfabetizzazione finanziaria. A questo proposito, è stato istituito un comitato per l’educazione finanziaria. L’iniziativa più recente per colmare le lacune in materia di educazione finanziaria è partita dall’Università di Trento e dal professor Matteo Ploner, che ha avviato il progetto Esperienze di economia e finanza: una didattica per tempi complessi. Con la collaborazione di un’azienda, attiva nella fruizione di contenuti digitali, il Dipartimento di Economia di UniTrento ha pensato alla realizzazione di una app, disponibile per discenti e, potenzialmente, per qualsiasi utente, pensata per divulgare lezioni e approfondimenti in materia di economia italiana. Gli argomenti di punta, secondo quanto affermato dal professor Ploner, saranno le pensioni complementari e le criptovalute.

Essere consapevoli di scelte e decisioni in campo economico significa capire il contesto e le sue sfumature.

Tassi di interesse, PIL, proiezioni di crescita, elementi di contesto

A quali variazioni è andata incontro l’economia italiana, a livello di indicatori macroeconomici? Rispetto a cinque anni fa, le stime sul PIL restano pressoché invariate. Operando un confronto meramente numerico, nel 2018 la previsione di crescita ammontava all’1,1%; nel 2023 allo 0,9% (secondo stime della Commissione Europea). Il contesto macroeconomico, entro il quale questi numeri erano inquadrati, era ovviamente diverso rispetto a quello odierno.

Cinque anni fa, l’economia italiana era reduce dalla crisi dell’Eurozona, iniziata con i problemi di sostenibilità del debito pubblico greco, cui seguì l’intervento salva euro del governatore della BCE, Mario Draghi. Pochi anni dopo, alcune banche popolari italiane di medie dimensioni hanno vissuto periodi di crisi, provocando incertezza nei piccoli risparmiatori. Infine, l’aumento dei tassi di interesse sul dollaro penalizzò, per un periodo di tempo, gli scambi con gli Stati Uniti. L’occupazione registrò una crescita, grazie a politiche atte a favorire le assunzioni a tempo determinato.

Il recente passato dell’economia italiana ed europea annovera una serie di episodi negativi: la contrazione globale causata da pandemia da Covid-19, la guerra in Ucraina, la recrudescenza del conflitto israelo-palestinese. Le tensioni in Est Europa hanno avuto, come conseguenza, l’interruzione dei rapporti con la Russia, economicamente profittevoli per il nostro paese. L’inflazione galoppante nell’Eurozona ha contribuito all’aumento dei tassi di interesse sui mutui.

Occorre in ogni caso evidenziare che, al netto delle eccezionali contingenze belliche, l’economia italiana ha registrato una fase di ripresa, all’indomani della pandemia. Il PIL, sceso a -8,8%, ha quasi totalmente recuperato il record negativo (+0,9%, come già evidenziato). Già dai primi mesi del 2021, la produzione industriale ha raggiunto un livello di crescita superiore del 23% rispetto agli inizi del 2020. Secondo fonti Confindustria, le retribuzioni andranno incontro ad un aumento del +2,8% nel 2023 e del +3,9% nel 2024, soprattutto nel settore privato, grazie al rinnovo dei contratti collettivi. L’aumento dei prezzi ha registrato una leggera flessione, soprattutto per quanto riguarda il costo dell’energia, che andrà incontro ad un incremento del solo 1,7% a fine 2023.

Le strategie costruttive per gestire l’economia italiana negli ultimi cinque anni

L’avvicendarsi degli esecutivi ha portato alla creazione di iniziative di politica economica, delle quali l’economia italiana ha complessivamente beneficiato.

I mutui con garanzia Consap per l’acquisto della prima casa sono una categoria di servizi molto richiesta in banca. La Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici SPA, società del MEF) offre periodicamente garanzie economiche pubbliche ai giovani, con meno di 35 anni, in procinto di acquistare la prima casa. La garanzia è stata recentemente estesa all’80% dell’importo del mutuo, per giovani coppie o per nuclei mono genitoriali.

Il Reddito di Cittadinanza, operativo dal 2019 a metà del 2023, ha assicurato introiti economici a una parte di popolazione, altrimenti considerabile come indigente. L’insuccesso di questa misura è da imputare a una scorretta erogazione, che ha comportato distrazione di fondi pubblici. Ciò nonostante, in molti ne hanno riconosciuto l’indubbia utilità a livello sociale. Dal 2023 ha cambiato nome in reddito di inclusione.

La diffusione dei pagamenti digitali è aumentata a partire dal 2020, grazie alla modalità senza contatto degli scambi di denaro. Una conseguenza positiva è stata l’aumento nella tracciabilità delle transazioni e, consequenzialmente, un contrasto più efficiente all’evasione fiscale.

La politica di pace contributiva ha permesso di riscattare periodi di vuoti contributivi, mediante versamenti volontari, per coprire periodi di studi universitari o di assolvimento degli obblighi di leva. Si tratta di una buona pratica, in vista di un cambiamento del calcolo dell’assegno pensionistico, che ormai da anni si basa sul montante dei contributi maturati da ciascun lavoratore.

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Donatella Bruni

Donatella Bruni

Mi occupo di economia, lavoro e società, con uno sguardo alle dinamiche del lavoro, ai consumi e ai cambiamenti della società (fisica e digitale). Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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