Settembre porta sempre con sé una ventata di aria nuova nel mondo del lavoro, ed ecco che prendono il via una serie di agevolazioni alle assunzioni, valide per tutto il 2024 fino a dicembre 2025. Il tutto nasce dall’applicazione della legge sulla Coesione, entrata in vigore nel pieno dell’estate e che trova in questo mese il suo punto di partenza. I beneficiari privilegiati dalla normativa sono under 35 e donne ma non mancano misure specifiche per il Mezzogiorno.
La nuova legge è frutto della cooperazione di diversi dicasteri: quello del Lavoro, dell’Economia e delle Finanze, del Sud e degli Affari Europei. Il risultato di questa sinergia è la sintesi di misure già esistenti inserite in un nuovo “contenitore” che per amor di semplicità divideremo così: bonus giovani, bonus donne, incentivi all’autoimpiego e agevolazioni per il Meridione.
L’obiettivo è ridurre il divario tra Nord e Sud, promuovere il territorio attraverso l’occupazione e la formazione, stimolare all’assunzione gli imprenditori valorizzando le competenze individuali e le opportunità offerte della tecnologia, favorire l’autoimpiego.
La legge sulla Coesione
Entrata in Gazzetta Ufficiale a luglio del 2024, la legge sulla Coesione si presenta come una serie di “pacchetti normativi” apparentemente diversi tra loro, che individuano beneficiari differenti ma che hanno un unico comun denominatore: ridurre il divario tra Nord e Sud presente e persistente nel mondo del lavoro. Problema atavico, cruccio della classe dirigente fin da quando l’Italia fu fatta. Oggi, tuttavia, l’obiettivo sembra più accessibile rispetto al passato grazie alla commistione di norme preesistenti e già rodate e il nuovo impulso dato dalla formazione di figure professionali specializzate.
Di fatto la legge mette insieme norme in materia di lavoro già contenute nel PNRR, il piano di ripresa e resilienza concordato con L’Europa; Programma GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) nato nel 2020 e valido fino al 2025; Resto al Sud, programma del 2019 nato con l’obiettivo di favorire l’impresa e le attività libero-professionali nel Meridione. Solo per citare i più noti. L’elemento di assoluta novità è il nuovo orientamento di questi provvedimenti, ora volti a favorire i settori cosiddetti “strategici”:
- risorse idriche
- infrastrutture per il rischio idrogeologico e la protezione dell’ambiente
- rifiuti
- trasporti e mobilità sostenibile
- energia
- transizioni digitale e verde
Altra caratteristica comune della nuova legge è la volontà di privilegiare assunzioni con contratto di natura stabile, quindi sono automaticamente escluse le imprese o le tipologie di lavoro di natura stagionale o intermittente.
Bonus giovani e donne, la prospettiva di stabilità
Vengono chiamati “bonus” per giovani e donne con una definizione impropria. Saranno certamente loro i beneficiari ultimi di queste misure ma a percepire le agevolazioni sulle assunzioni sono, in una prima fase, i datori di lavoro. Coloro che dal primo settembre assumeranno under 35 con contratto subordinato saranno esonerati dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a loro carico per 2 anni, fino a 500 euro al mese per ciascun lavoratore. Qualora la sede o il luogo di lavoro si trovino in una regione del Sud l’esonero arriva a 650 euro.
La stessa applicazione si riconosce ai datori di lavoro che, sempre dal primo settembre, assumeranno donne a tempo indeterminato di qualunque età purché siano:
- disoccupate da almeno 6 mesi e residenti in una ZES (Zona economica speciale) del Mezzogiorno
- disoccupate da almeno 24 mesi, non importa dove siano residenti
La spinta per il Sud passa per l’autoimpiego
Le persone disoccupate che al primo settembre ancora non hanno compiuto 35 anni e vogliono intraprendere un’attività in uno dei settori strategici potranno beneficiare dell’esonero del 100% dal versamento dei contributi previdenziali (esclusi premi e INAIL) fino a 800 euro per ogni lavoratore che assumeranno, purché anch’esso sia under 35 al momento dell’assunzione, per un periodo complessivo di 3 anni.
Esclusivamente per le imprese del Sud, a prescindere dall’età e dal settore produttivo, purché il luogo di lavoro o la sede sia nella zona ZES, la maglia della legge si allarga e offre l’esonero totale dal versamento dei contributi per 24 mesi.

