Sebbene il gioco d’azzardo sia un’attività praticata da secoli, la consapevolezza della ludopatia come disturbo mentale riconosciuto è relativamente recente.

Come altre forme di forte dipendenza, anche la causa della ludopatia – il gioco d’azzardo – è stata spesso gestita con l’approccio proibizionista. Nel corso del tempo, gli Stati e le organizzazioni hanno elaborato diverse strategie sulla ludopatia e su come uscirne. Nel contesto europeo e nello scenario internazionale è possibile riscontrare modelli che sono riusciti a contenere il fenomeno. Inoltre, la legislazione e il monitoraggio del gioco sono diventati più efficaci in alcuni Paesi, permettendo una gestione migliore della ludopatia.

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La ludopatia nel contesto dell’Unione europea

All’interno del quadro normativo dell’Unione europea, non esiste una regolamentazione unica sul gioco d’azzardo. L’ultimo documento organico sull’argomento è il Libro Verde della Commissione europea sul gioco d’azzardo on-line nel mercato interno. Il documento ribadisce che il settore del gioco viene normalmente regolamentato degli Stati membri e talvolta è disciplinato a livello regionale.

I principali modelli normativi nazionali applicati in materia di gioco d’azzardo sono due, uno basato su operatori autorizzati che forniscono servizi in un quadro strettamente regolamentato e l’altro basato su un monopolio strettamente controllato. In base all’articolo 57 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea, infatti, la prestazione del servizio del gioco non può essere vietata del tutto.

Nel 2013, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che stabiliva la legittimità degli interventi legislativi sul gioco d’azzardo per proteggere i giocatori dai possibili effetti negativi sulla salute causati da questo tipo di attività. Inoltre, la Commissione Europea, nel 2014, ha emesso una raccomandazione che stabiliva i principi per tutelare i giocatori, con particolare attenzione ai minori e ai soggetti più deboli. Questi principi comprendono informazioni sui rischi del gioco d’azzardo, pubblicità responsabile, limiti di spesa, linee telefoniche di assistenza e formazione per dipendenti del settore.

Infine, ci sono programmi e iniziative finanziati dall’Unione Europea che contribuiscono a sostenere progetti per la prevenzione e il trattamento dei disturbi legati al gioco d’azzardo. Questi programmi includono il Programma Horizon Europe, il Fondo Sociale Europeo (FSE) e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). I fondi possono essere utilizzati per finanziare progetti di ricerca, programmi di formazione, servizi di supporto e campagne di sensibilizzazione riguardanti la ludopatia negli Stati membri dell’Unione europea.

I progressi ottenuti dagli Stati membri

Secondo il rapporto “Europe Online Gambling Market – Growth, Trends, and Forecast” di ResearchAndMarkets.com, il tasso annuo di crescita composto nel mercato europeo del gioco d’azzardo online potrebbe crescere di circa il 9%. Se negli ultimi decenni l’approccio generalizzato nei confronti del gioco d’azzardo è stato quelli di aumentare la tassazione, negli ultimi anni alcuni Stati europei stanno investendo nella prevenzione.

Nel Regno Unito, il mercato più grande in Europa, il settore è monitorato dall’agenzia governativa UK Gambling Commission. Con gli ultimi atti legislativi sono state introdotte restrizioni rigide sulla pubblicità del gioco d’azzardo, vietando l’uso delle carte di credito per il gioco e implementando programmi di autoesclusione per i giocatori problematici.

La Svezia ha rivisto la sua legislazione per creare un mercato regolamentato, offrendo strumenti come i limiti di deposito per proteggere i giocatori vulnerabili. Infine, Paesi come la Francia e la Grecia hanno, invece, regolamentato in maniera restrittiva i mercati online, favorendo di conseguenza quelli fisici.

Dati sul mercato europeo del gioco. Fonte: EGBA

Dati sul mercato europeo del gioco. Fonte: EGBA

La principale associazione europea sul gioco – l’European Gaming and Betting Association (EGBA) – ha svolto un ruolo importante nella prevenzione, implementando un codice di condotta paneuropeo sulla pubblicità responsabile nel gioco d’azzardo online. Questo codice incorpora gli standard stabiliti dal Comitato europeo di standardizzazione (CEN), garantendo norme di sicurezza e responsabilità nel settore, tra cui la tutela dei giocatori vulnerabili, la prevenzione del gioco d’azzardo minorile e la lotta alle attività fraudolente.

I modelli positivi nel mondo

Non esistono trattamenti farmacologici ufficiali per trattare la ludopatia. L’approccio principalmente utilizzato prevede i gruppi anonimi e forme di terapia cognitivo comportamentale. Queste forme di trattamento sono molto importanti, soprattutto perché è stato dimostrato un tasso di suicidi mediamente più alto nei giocatori affetti da ludopatia. Di conseguenza, appare evidente che politiche come l’esclusivo aumento della tassazione e il proibizionismo assoluto  non aiutino a gestire la ludopatia e il come uscirne.

Diversi Paesi come Brunei, Kuwait, Arabia Saudita e Corea del Nord hanno imposto divieti assoluti sul gioco d’azzardo. Invece, in Paesi come il Giappone, sebbene alcune forme di gioco siano legali, l’accesso ai casinò e al gioco d’azzardo è notevolmente limitato. Ad esempio, nei luoghi dove è presente il popolare gioco del Pachinko, non sono consentite vincite in denaro ma solo in premi.

L’Australia si è distinta con l’adozione dell’Interactive Gambling Act del 2001, regolando il gioco d’azzardo online e le leggi locali che impongono limiti alle scommesse e sostengono i giocatori problematici. La panoramica mondiale mostra approcci diversificati nel gestire il gioco d’azzardo e sottolinea l’importanza delle politiche di regolamentazione, del sostegno ai giocatori che hanno sviluppato una dipendenza e delle leggi nell’affrontare la complessa sfida della ludopatia.

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Giuseppe Palomba

Giuseppe Palomba

Dottore politologo di matrice napoletana, attualmente studio relazioni internazionali alla Federico II e coltivo la mia ossessione verso l'Unione europea.

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